Strade statali in Italia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
FrescoBot (discussione | contributi)
Storia: precisazione sulla legge Lanza e collegamento all'elenco di strade del 1905
Riga 3:
 
== Storia ==
{{Vedi anche|Azienda autonoma statale della strada|Strade statali dell'Africa Orientale Italiana}}Sin dalle riforme seguite alla nascita del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], lo Stato si fece carico della realizzazione e della manutenzione di una rete primaria di strade per i collegamenti tra le principali città; nel [[1865]] unala prima[[Legge 20 marzo 1865, n. 2248|legge Lanza]] introdusse la classificazione delle strade tra nazionali, provinciali e comunali (cfr. Allegato F, art.10)<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=M. Moraglio|anno=2004|mese=giugno|titolo=Le politiche viarie in Italia da fine Ottocento al regime fascista|rivista=Studi storici|volume=45|numero=2|pp=555-580|url=https://www.jstor.org/stable/20567255}}</ref>. Nei decenni successivi lo Stato investì significativamente nella realizzazione di strade, in particolare nel Sud, ma queste strade vennero crescentemente delegate alle province, provocando paradossalmente una riduzione dell'estensione della rete di strade statalinazionali, a fronte di un forte aumento delle [[StradaClassificazioni provincialedelle strade in Italia|strade provinciali]]<ref>Un elenco di strade è reperibile nella{{cita testo|titolo=Relazione sulla viabilità ordinaria|anno=1905|url=https://books.google.it/books?id=w8ICYAdSijsC&pg=PA53}}</ref>. Inoltre, la rete stradale era considerata complementare a quella ferroviaria, su cui viaggiava il traffico a lunga percorrenza, al punto che per lungo tempo vi fu il divieto di classificare come nazionali le strade su percorsi già serviti dalla ferrovia.
 
L'avvento dell'automobile, che richiedeva la disponibilità di strade veloci e ben pavimentate, cambiò la situazione, e nel primo dopoguerra si decise di rimettere mano alla questione. Si fronteggiarono due teorie contrapposte, legate ai desideri di espansione di enti pubblici tra di loro concorrenti: le Province premevano per ricevere in gestione anche tutte le residue strade statali, mentre il [[Genio civile]], che allora accentrava la gestione dei lavori pubblici, proponeva un reinvestimento in una rete di strade di diretta gestione statale<ref name=":0" />.