Nicoletta Elmi: differenze tra le versioni

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Figlia di Mario Elmi, fratello della celebre annunciatrice e conduttrice televisiva [[Maria Giovanna Elmi|Maria Giovanna]], inizia il suo percorso artistico come modella bambina per alcune riviste specializzate nel settore. Al termine degli [[anni sessanta]], comincia la sua lunga e intensissima esperienza di [[attore bambino|attrice bambina]] che si protrarrà fino al 1976. Dopo una brevissima apparizione nel film drammatico ''[[Le sorelle]]'' (1969), di [[Roberto Malenotti]], viene scritturata dalla società di produzione Mondial Te.Fi. per il [[musicarello]] ''[[Il suo nome è Donna Rosa]]'' (1969), diretto da [[Ettore Maria Fizzarotti]] e interpretato dal noto duo musicale [[Al Bano]] e [[Romina Power]].
 
Il film, forte della presenza dei suddetti, ebbe un buon successo ai botteghini, portando la [[Titanus]] a distribuirne un seguito, ''[[Mezzanotte d'amore]]'' (1970), nel quale ritroviamo sia [[Ettore Maria Fizzarotti|Fizzarotti]] che il cast di attori al completo, fra cui la Elmi stessa. Nel 1970 [[Steno|Stefano Vanzina]] la scritturò per ''[[Cose di Cosa Nostra]]'', uscito nel 1971 con la partecipazione di [[Vittorio De Sica]], [[Aldo Fabrizi]] e [[Carlo Giuffré]]. Dopo aver preso parte, seppur per poche inquadrature, all'opera di [[Luchino Visconti]] ''[[Morte a Venezia (film)|Morte a Venezia]]'' (1971), ed entra nella storia della televisnetelevisione italiana per alcune serie di caroselli televisivi che reclamizzano la macchina fotografica [[Polaroid]] (1969, 1970, 1971, 1972, 1973) e la carne in scatola [[Simmenthal]] (1971, 1972).
 
La Elmi viene notata dal regista [[Mario Bava]], il quale la prende con sé per ''[[Reazione a catena (film 1971)|Reazione a catena (Ecologia del delitto)]]'' (1971), [[film thriller]] che anticipa, di circa dieci anni, alcune tematiche [[slasher]] care al cinema di genere d'oltreoceano: in questo caso affiancata da un altro celebre attore-bambino di quegli anni, [[Renato Cestiè]]. Successivamente interpreta il primo ruolo di rilievo in ''[[Chi l'ha vista morire?]]'' (1971), diretto da [[Aldo Lado]]. La Elmi convince appieno [[Mario Bava]], il quale la richiama per il successivo ''[[Gli orrori del castello di Norimberga]]'' (1972). Dopo una breve parentesi nel genere [[western]] con il misconosciuto ''[[Sotto a chi tocca!]]'' (1972), di [[Gianfranco Parolini]], e nel grottesco con ''[[Io e lui]]'' (1973), di [[Luciano Salce]], la Elmi ritorna all'horror/thriller con ''[[Il mostro è in tavola... barone Frankenstein]]'' (1973), prima pellicola girata in Italia dallo statunitense [[Paul Morrissey]], trovandosi, in seguito, a interpretare personaggi di maggior rilievo per le pellicole ''[[Le orme (film)|Le orme]]'' (1974), di [[Luigi Bazzoni]], e ''[[Il medaglione insanguinato|Il medaglione insanguinato (Perché?!)]]'' (1975), di [[Massimo Dallamano]].
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La consacrazione giunge proprio nel 1975, anno di uscita del film ''[[Profondo rosso]]'', di [[Dario Argento]], opera per la quale la Elmi torna al ruolo sfuggevole che [[Mario Bava]] le assegnò a inizio carriera. Grazie alla partecipazione a tutte queste pellicole dell'orrore ed in virtù della sua giovane età, la Elmi venne all'epoca soprannominata ''la [[Linda Blair]] italiana''. L'esperienza di [[attore bambino|attrice bambina]] si chiude con la partecipazione al film storico ''[[La linea del fiume]]'' (1976), di [[Aldo Scavarda]], assieme a [[Claudia Vegliante]]. Abbandonate momentaneamente le scene, Nicoletta Elmi tenta la carriera sportiva nella pallavolo. Nel 1984 però fa ritorno sugli schermi con le commedie ''[[Amarsi un po'...]]'', diretta da [[Carlo Vanzina]], e ''[[Windsurf - Il vento nelle mani]]'', opera prima del figlio e fratello d'arte [[Claudio Risi]].
 
L'anno successivo, viene nuovamente ingaggiata da [[Dario Argento]], in questo caso in veste di produttore, per partecipare al suo ultimo [[film horror]], ''[[Dèmoni (film)|Dèmoni]]'' (1985), diretto da [[Lamberto Bava]], quest'ultimo già incontrato durante il periodo di collaborazione con il padre [[Mario Bava|Mario]]. A ridosso della seconda metà degli [[anni ottanta]], [[Carlo Vanzina|Carlo]] ed [[Enrico Vanzina]] le propongono il ruolo che la renderà nota al grande pubblico, ossia quello di Benedetta Valentini, l'intellettuale ''[[Goth|dark]]'' de ''[[I ragazzi della 3ª C|I ragazzi della 3 C]]'' (1987): diretta da [[Claudio Risi]], la [[serie TV]] suddetta ottiene, ben presto, un grande successo di ascolti, convincendo i Vanzina a trarne una seconda stagione, trasmessa l'anno seguente. La terza e ultima stagione, prodotta da [[Claudio Bonivento]], vede l'uscita dila scenadipartita di molti attori, tra i quali la stessa Elmi.
 
== Vita privata ==