Strade statali in Italia: differenze tra le versioni

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Dopo il [[1951]], e soprattutto dopo la legge del [[1958]] sulle strade pubbliche, lo Stato cominciò a classificarne molte altre, anche di importanza minore, garantendo investimenti e manutenzione a spese dello Stato in ogni angolo d'Italia; a oggi, la numerazione delle strade statali ha superato il numero 750. Per queste ultime strade, le progressive venivano fatte iniziare al termine dell'abitato della città da cui partivano.
 
A partire dalla metà degli [[Anni 1960|anni '60]], l'ANAS cominciò a costruire anche una rete di [[Superstrada|superstrade]] che spesso affiancavano o completavano i percorsi delle strade statali, ma formalmente non le sostituivano. Queste strade, inizialmente denominate nei modi più disparati, vennero successivamente catalogate sotto il nome di [[nuova strada ANAS]] (NSA), anch'esso seguito da un numero progressivo. Nel tempo, molte delle nuove strade ANAS sono poi state riclassificate come strade statali, sia come nuovo percorso di una strada statale esistente, sia come nuova strada statale a stante con un nuovo numero.
 
Nel [[2001]], in conseguenza delle [[Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112|riforme federaliste di fine anni '90]], moltissime strade statali vennero cedute alle [[Regioni d'Italia|Regioni]], e da esse alle Province; lo Stato mantenne per sé solo una ossatura di strade fondamentali, nonché quelle che portano ai principali posti di confine con altri Stati. Dal punto di vista della classificazione, questo ha determinato una estrema e confusionaria varietà di nuove sigle e numerazioni delle strade, eseguite autonomamente da ogni ente locale senza un criterio comune; di conseguenza, spesso nell'uso comune le strade hanno continuato a essere identificate come ''"ex strada statale numero..."''.