Conversano: differenze tra le versioni
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[[File:Conversanovecchia.jpg|thumb|upright=1.6|Conversano nella fine del Seicento.]]
Il centro storico è diviso in tre parti: la città medievale che ha una pianta ellittica, il Casalvecchio e il Casalnuovo.
Il Casalvecchio, una vera 'addizione' quattrocentesca<ref>{{Cita pubblicazione|autore=F. Canali|titolo=Gli 'aggiornamenti' urbanistici e i 'fulcri' architettonici di Conversano, Atri e Teramo nel XV secolo|rivista=ASUP - Annali di Storia dell'Urbanistica e del Paesaggio|volume=2014|numero=2}}</ref>, nacque quando gli abitanti di Castiglione si trasferirono in città e si organizzò secondo un ordinato sistema stradale: sulla strada pubblica (l'odierna via Arringo) che costituiva l'asse longitudinale del casale si innestarono da entrambi i lati altre stradine, creando uno schema a spina di pesce, osservando la pianta del quartiere è possibile constatare che il Casavecchio abbia avuto origine presso il monastero di San Francesco (ora sede del Comune).
Il "Casalnuovo" faceva parte di una pianificazione di espansione della città che rimase immutata fino agli inizi dell'Ottocento, infatti la popolazione cittadina di Conversano rimase chiusa nelle sue antiche mura fino al 1870.
All'antica Norba si accedeva per tre porte: una al largo, chiamato attualmente della Corte, demolita verso il 1835, l'altra, ove ora è l'arco Carelli e la terza ove è l'Arco delle Gabelle, così denominato perché posto in prossimità delle gabelle, degli edifici medioevali dove venivano riscosse le tasse sul macinato. Dalla prima partiva una strada per Bari, dalla seconda per Altamura e dalla terza per Castiglione. Successivamente all'espansione, l'arco delle gabelle fungeva da porta di comunicazione tra la cittadella medievale e il Casalvecchio, l'arco Carelli tra la cittadella e il Casalnuovo e la porta del largo faceva comunicare la cittadella con le campagne e la strada per Cozze e Bari.
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