Everest: differenze tra le versioni
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Il '''monte Everest''' (pron. {{IPA|/ˈɛverest/}}<ref>{{Dipi|Everest}}<br />Da evitare la pronuncia {{IPA|[ˈiverest]}}.</ref>) è la [[vetta]] più alta del continente [[asia]]tico e della [[Terra]] con la sua [[altitudine]] di {{M|8848,86|ul=m slm}}<ref>{{en}} {{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/south_asia/8608913.stm|data=8-4-2010|accesso=2-6-2020|titolo=Nepal and China agree on Mount Everest's height}}</ref>, situato nella [[catena montuosa|catena]] dell'[[Himalaya]] assieme ad altri [[ottomila]], al confine fra [[Cina]] e [[Nepal]], rientrando dunque nelle cosiddette [[Seven Summits|Sette Vette]] del Pianeta.
L'Everest attrae molti alpinisti da tutto il mondo, inclusi alpinisti di grande esperienza. Per l'ascensione verso la cima ci sono due principali vie di arrampicata, una che si avvicina alla vetta [[Via per la Cresta Sud-Est dell'Everest|da sud-est in Nepal]] (conosciuta come "[[Via normale|via standard]]") e l'altra da nord in Tibet.
Pur non ponendo sostanziali sfide tecniche di arrampicata sulla via standard, l'Everest presenta pericoli come il [[mal di montagna]], condizioni meteorologiche estreme e vento, nonché pericoli da [[Avalanche|valanghe]] e dalle [[Cascate Khumbu]].<ref>{{Cita pubblicazione|data=1º dicembre 2019
== Descrizione ==
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[[File:Hillary_Step_near_Everest_top.jpg|thumb|upright=1.1|[[Gradino Hillary|Hillary step]] (prima del crollo del 2015)]]
Nel [[1992]] l'alpinista francese [[Benoît Chamoux]], della spedizione scientifica italo-cinese Ev-K2-[[CNR]]/NNSM di [[Agostino Da Polenza]] ("allievo" di [[Ardito Desio]]), misura per la prima volta la quota dell'Everest anche con il GPS (e con un nuovo tentativo di verifica dello spessore della neve, con una sondina da valanga).<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Giorgio Poretti, Roberto Mandler|rivista=MontagnaNews|numero=1|anno=2012|titolo=160 anni di misure|url=http://www.montagna.tv/cms/wp-content/uploads/2012/04/MN-Everest-Ita_-bassa-def.pdf|p=2|accesso=11 marzo 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150925105642/http://www.montagna.tv/cms/wp-content/uploads/2012/04/MN-Everest-Ita_-bassa-def.pdf
Nel [[2004]], in occasione delle spedizioni scientifico-alpinistiche italiane all'Everest e al K2 (capospedizione nuovamente Agostino Da Polenza) per celebrare il cinquantenario della [[Spedizione al K2 del 1954|prima salita del K2]], viene effettuata tra l'altro una complessa rimisurazione della quota di vetta dell'Everest con GPS, accoppiato per la prima volta con un georadar sperimentale (un prototipo messo a punto dalla IDS di Pisa in collaborazione con l’Università di Trieste) che permette di rilevare sia la quota della copertura nevosa (con il GPS), sia la presenza della roccia sottostante. La mattina del 24 maggio gli alpinisti Claudio Bastrentaz, Alex Busca e [[Karl Unterkircher]] (tutti senza impiego dell'ossigeno), con [[Mario Merelli]], e con la collaborazione del sirdar nepalese Serap Jangbu [[Sherpa]] e di Lhapka Tshering Sherpa, raggiungono la cima dal versante Nord<ref>{{cita web|url=http://www.planetmountain.com/News/shownews4.lasso?l=1&keyid=34557|titolo=Cima dell'Everest per la spedizione K2-2004|editore=planetmountain.com|autore=Serafino Ripamonti|data=24 maggio 2004|accesso=9 marzo 2013}}</ref> e con la supervisione via radio dal campo base del Prof. Giorgio Poretti e del geologo Roberto Mandler, effettuano senza ossigeno e per oltre 2 ore un impegnativo rilievo con profili georadar sulla cresta, rilievo che comprende inoltre il contributo di un secondo GPS "master" fisso posizionato nei pressi della cima, un terzo strumento posizionato in precedenza al caposaldo cinese presso il [[campo base]] in Tibet, e un collegamento alla stazione GPS permanente presso il Laboratorio "Piramide Ev-K2-CNR" sul versante [[Nepal]]. Le elaborazioni successive, effettuate da G.Poretti, R.Mandler e M.Lipizer, e che considerano un valore N di separazione geoide-ellissoide aggiornato di −28,74 m, forniscono per la roccia sepolta una quota di 8.848,82 ± 0,23 m e uno spessore massimo della neve di {{TA|3,70 m}}, con una quota di 8.852,12 ± 0,12 m per la cresta nevosa sommitale.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Giorgio Poretti, Roberto Mandler, Marco Lipizer|data=24 maggio 2004|titolo=L'altezza delle montagne: una nuova misura di quota del Monte Everest|url=http://www.sogestgeo.it/Ev-elevation/AltezzaEverest.pdf|accesso=8 marzo 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120901060344/http://www.sogestgeo.it/Ev-elevation/AltezzaEverest.pdf#
[[File:Pyramid International Laboratory-Observatory - 01.jpg|upright=1.1|thumb|Il [[Laboratorio-Osservatorio Internazionale Piramide]], sede di molti studi scientifici sull'[[alta quota]]]]
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{{vedi anche|Spedizione britannica all'Everest del 1921|Spedizione britannica all'Everest del 1922|Spedizione britannica all'Everest del 1924}}
{{doppia immagine|right|George mallory.jpg|100|AndrewIrvine.jpg|133|[[George Mallory]] e [[Andrew Irvine]]}}
I primi tentativi di raggiungere la vetta dell'Everest risalgono al 1921, quando furono organizzate delle spedizioni britanniche. Durante la [[spedizione britannica all'Everest del 1924]], [[George Mallory]] e [[Andrew Irvine]] scomparvero nel corso di un tentativo alla vetta dalla cresta nord e nord-est. Mallory, il cui cadavere venne ritrovato 75 anni dopo, morì durante la discesa. Il 1º maggio 1999, il gruppo di ricerca dell'alpinista statunitense Eric Simonson comunicó di aver identificato, su uno spuntone a {{TA|8 290 m}} di quota sulla parete nord, il corpo di George Mallory, poco sotto il punto dove, nel 1933, era stata rinvenuta una piccozza che si presume appartenesse ad Andrew Irvine.<ref>{{cita web|url=http://www.planetmountain.com/English/news/2001/04/himalaya.html|titolo=Himalayan expedition news 2001|autore=Manuel Lugli|editore=planetmountain.com|data=1º aprile 2001|lingua=en|accesso=11 marzo 2013}}</ref>
Non è appurato se i due siano caduti dopo aver raggiunto la cima o, più probabilmente, a seguito della rinuncia al tentativo. Possibili ulteriori indizi potrebbero derivare dalla macchina fotografica in possesso probabilmente di Irvine, il cui corpo però è ancora disperso. Ad alimentare ulteriori dubbi sulla questione furono le dichiarazione di Mallory che affermò che, nel caso in cui fosse riuscito a raggiungere la cima, vi avrebbe lasciato una foto della moglie, foto poi non trovata sul suo cadavere.
La prima ascensione filmata (arrivarono a 200 metri dalla vetta) fu fatta nel 1952, un anno prima di Edmund Hillary, dalla spedizione svizzera sull'Everest diretta dal medico ginevrino Edouard Wyss-Dunant con René Dittert come capo guida, che inaugurò la via all'Everest dal Nepal. I membri della spedizione erano quasi tutti del Club Alpin l'Androsace e del Cantone di Ginevra che, assieme all'Università di Ginevra, finanziarono in gran parte tale spedizione. Lo svizzero Raymond Lambert e Tenzing Norgay ingaggiati come capi dei portatori (circa 150 che portarono 30 kg a testa a piedi per circa 1 mese) raggiunsero la quota di 8.595 metri, a soli 200 metri dalla vetta, massima altezza mai raggiunta fino ad allora da un uomo. Ai 7.000 rimasero circa una settimana ed il loro fisico si deteriorò. In un solo giorno salirono a 8.000, ma la stanchezza,i pochi viveri e la scarsa qualità dei respiratori impedirono ai due di raggiungere la vetta. Tenzing disse che, se anche fossero riusciti a salire in cima, non sarebbero tornati indietro vivi. Nel 2002, il figlio e nipote di Raymond Lambert e Tenzing Norgay, in occasione del cinquantenario di tale spedizione "ginevrina" che arrivò un anno prima (1952) di Edmund Hillary (e Tenzing Norgay) a soli 200 metri dalla vetta, raggiunsero gli 8.848 metri.
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=== Prima ascensione ===
[[File:Edmund Hillary and Tenzing Norgay.jpg|thumb|upright=1.1|[[Edmund Hillary]] e [[Tenzing Norgay]]]]
La [[prima ascensione]] certa fu compiuta il 29 maggio 1953 dal [[Nuova Zelanda|neozelandese]] [[Edmund Hillary]] e dallo [[sherpa]] [[Tenzing Norgay]], che lo scalarono dal Colle Sud e la cresta sud-est. La spedizione fu organizzata nei minimi dettagli dal Joint Himalayan Committee, con sede a Londra, e aveva anche motivazioni politiche: il Regno Unito desiderava fregiarsi del primato di aver raggiunto per primo il tetto del mondo. Il comando fu affidato al colonnello John Hunt. La scelta del versante sud fu obbligata poiché il versante nord era chiuso per questioni politiche da anni. Gli alpinisti fissarono il campo per l'assalto finale a circa 7.000 metri di altitudine. Per decisione di Hunt, i tentativi di raggiungere la cima sarebbero stati effettuati da due alpinisti alla volta. Il primo tentativo di ascesa, compiuto il 26 maggio, fallì, mentre riuscì l'assalto tentato tre giorni più tardi: alle 11,30 circa Hillary e Norgay raggiunsero il tetto del mondo, un traguardo che fino a pochi decenni prima appariva impossibile. Stando alle dichiarazioni successive di Tenzing, divenuto celebre in patria e nel mondo, il neozelandese giunse qualche secondo prima perché in quel momento stava battendo la traccia. Giunti sulla cima, in segno di ringraziamento, Hillary pose nella neve una croce mentre Tenzing dei biscotti e cioccolato per ringraziare gli dei. Rimasero sulla vetta un quarto d'ora<ref>{{Cita web|url=https://www.geopop.it/29-maggio-1953-la-conquista-ufficiale-delleverest-avvenne-69-anni-fa/|titolo=29 maggio 1953: la conquista ufficiale dell’Everest avvenne 69 anni fa|sito=Geopop|lingua=it|accesso=
=== Prima ascensione femminile ===
La prima ascensione femminile fu compiuta il 16 maggio 1975 dalla giapponese [[Junko Tabei]]. La seconda ascensione fu compiuta dalla tibetana Phantog, e la terza e prima europea dalla polacca [[Wanda Rutkiewicz]] nel 1978.<ref>{{Cita|Scandellari|pp. 34-36|a250sc}}.</ref>
La prima donna italiana a salire l'Everest è stata la campionessa italiana di [[sci di fondo]] [[Manuela Di Centa]], che ha raggiunto la cima il 23 maggio 2003.<ref>{{cita web|url=http://www.planetmountain.com/News/shownews4.lasso?l=1&keyid=34284|titolo=Everest: top per Manuela Di Centa!|editore=planetmountain.com|data=23 maggio 2003|accesso=8 marzo 2013}}</ref>
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La più giovane alpinista donna a raggiungere la vetta è la [[sherpa]] [[nepal]]ese [[Ming Kipa]], il 24 maggio 2003 a 15 anni.<ref>{{cita web|url=http://www.guardian.co.uk/world/2003/may/25/everest.nepal|titolo=Teenage girl conquers Everest, 50 years on|lingua=en|editore=guardian.co.uk|autore=Luke Harding|data=25 maggio 2003|accesso=9 marzo 2013}}</ref> La più giovane non nepalese è la statunitense [[Samantha Larson]], che ha salito l'Everest il 16 maggio 2007 a 18 anni.<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/05_Maggio/21/scalatrice_montagne_everest_samantha.shtml|titolo= A 18 anni sulle vette dei sette continenti|editore=corriere.it|autore=Francesco Tortora|data=21 maggio 2007|accesso=9 marzo 2013}}</ref>
L'alpinista più anziano ad aver raggiunto la vetta dell'Everest è il giapponese [[Yūichirō Miura]], il 23 maggio 2013, all'età di 80 anni.<ref>{{cita web|url=http://www.guinnessworldrecords.com/world-records/1/oldest-person-to-climb-mt-everest-%28male%29|titolo=Oldest person to climb Mt Everest (male)|lingua=en|editore=guinnessworldrecords.com|accesso=20 agosto 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.montagna.tv/cms/?p=47794|titolo=È record: Mr. Miura in vetta all'Everest a 80 anni|editore=montagna.tv|autore=Sara Sottocornola|data=23 maggio 2013|accesso=19 agosto 2013}}</ref> Prima di lui il record era stato detenuto dal nepalese Min Bahadur Sherchan, il 25 maggio 2008 a 76 anni.<ref>{{cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/asia/nepal/6639933/Oldest-Mt-Everest-climber-Nepalese-man-76-conquers-worlds-highest-peak.html|titolo=Oldest Mt Everest climber: Nepalese man, 76, conquers world's highest peak|lingua=en|editore=telegraph.co.uk|data=24 novembre 2009|accesso=8 marzo 2013}}</ref> La prima persona ad avere scalato due volte la vetta dell'Everest è stato lo sherpa [[Nawang Gombu]]: il 1º maggio 1963, insieme a [[Jim Whittaker]], primo statunitense in vetta, e il 10 maggio 1965, con una spedizione indiana.<ref>{{cita web|url=http://www.everesthistory.com/sherpas/nawanggombu.htm|titolo=The Sherpas of Everest Series: Nawang Gombu Sherpa|lingua=en|editore=everesthistory.com|accesso=11 marzo 2013}}</ref> Il record di permanenza in vetta è di 21 ore, stabilito nel 1999 da [[Babu Chiri Sherpa]].<ref>{{cita web|url=http://www.everestnews.com/sherpa.htm|titolo=Babu Chiri Sherpa|lingua=en|editore=everestnews.com|accesso=9 marzo 2013}}</ref> Nel 1990 l'australiano [[Tim Macartney-Snape]], già autore di una nuova via sulla parete nord dell'Everest nel 1984, ha salito l'Everest partendo a piedi dal livello del mare, in tre mesi.<ref>{{cita web|url=http://www.seatosummit.com.au/sponsorship/tim-maccartney-snape/|titolo=Tim Macartney-Snape|lingua=en|editore=seatosummit.com.au|accesso=11 marzo 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130924001408/http://www.seatosummit.com.au/sponsorship/tim-maccartney-snape/
Nel 1996 lo svedese [[Göran Kropp]] è divenuto la prima persona a raggiungere l'Everest dopo un avvicinamento in bicicletta partendo da casa sua in Svezia sino al campo base, scalarlo a piedi senza ossigeno e tornare con la bicicletta lasciata precedentemente al campo base.<ref>{{cita web|url=http://community.seattletimes.nwsource.com/archive/?date=20021002&slug=swede02m0|titolo=Adventurer is killed in fall: Göran Kropp was elite climber, skier, cyclist|lingua=en|editore=seattletimes.nwsource.com|autore=Dave Birkland and Craig Welch|accesso=11 marzo 2013}}</ref> Nel 1991 all'età di 28 anni, [[Battistino Bonali]] è divenuto il più giovane alpinista italiano ad aver scalato l'Everest in puro [[stile alpino]] per il versante Nord.<ref name="everestsummiteersassociation.org">{{Cita web|autore = |url = http://www.everestsummiteersassociation.org/index.php?option=com_content&view=article&id=25:italy|titolo = List of successful climbers in chronological order starting from 1953 to 2009 Spring on the summit of Everest.|accesso = |data = }}</ref><ref>{{Cita libro|autore = Oreste Forno|titolo = grazie montagna|anno = 1994|editore = Grafica Sovino|città = }}</ref>
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* ''Pilastro sud'' - 19 maggio 1980 - Prima salita dei polacchi [[Jerzy Kukuczka]] e [[Andrzej Czok]]. La via sale tra la quella dei britannici del 1975 e la cresta sud-est. La spedizione era guidata da [[Andrzej Zawada]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Roberto Mantovani|rivista=Rivista della Montagna|numero=41|anno=1980|mese=ottobre|titolo=Alpinismo in Himalaya|p=171}}</ref>
* ''Pilastro sud-ovest'' - 4 maggio 1982 - Prima salita dei russi Eduard Myslovski e Volodya Balyberdin. La via supera una parete rocciosa di {{TA|1 800 m,}} che costituisce il principale pilastro della parete sud-ovest. La spedizione era costituita da 27 alpinisti guidati da A. Ovchinnikov, B. Romanov ed E. Tamm. Gli alpinisti fecero uso di ossigeno supplementare ma non di portatori d'alta quota. Furono installati cinque campi, di cui l'ultimo a {{TA|8 500 m}} dove la via si congiunge con la cresta ovest. Nei giorni seguenti un totale di 11 alpinisti della spedizione raggiunse la vetta.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Roberto Mantovani|rivista=Rivista della Montagna|numero=53|anno=1982|mese=novembre-dicembre|titolo=Cronaca extraeuropea|p=339}}</ref>
* ''Parete sud-ovest di sinistra'' - 20 maggio 2009 - Prima salita dei coreani [[Park Young-Seok]], Jin Jae-Chang, Kang Ki-Seok and Shin Dong-Min. La via si trova a sinistra della via russa del 1982. Dal campo 4, a {{TA|7 800 m,}} sale parallelamente alla cresta ovest, per poi congiungersi a {{TA|8 350 m.}}<ref>{{cita web|url=http://aaj.americanalpineclub.org/climbs-and-expeditions/asia/nepal/central-nepal/2009-everest-sw-face-by-c-pae/|titolo=2009: Everest SW face, by C. Pae|lingua=en|editore=americanalpineclub.org|accesso=12 marzo 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130202233144/http://aaj.americanalpineclub.org/climbs-and-expeditions/asia/nepal/central-nepal/2009-everest-sw-face-by-c-pae/
=== Cresta ovest ===
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[[File:Everestfromspace.jpg|thumb|upright=1.1|La parete est, o del Kangshung, fotografata dalla [[Stazione Spaziale Internazionale]]]]
[[File:Animation of Mount Everest HD.ogv|thumb|upright=1.1|Animazione del monte Everest con evidenziate le vie per la cima e i campi intermedi]]
* ''Cresta ovest e couloir Hornbein'' - 22 maggio 1963 - Prima salita degli statunitensi [[Tom Hornbein]] e [[Willi Unsoeld]]. Durante la stessa spedizione fu realizzata anche la prima ascensione dell'Everest degli americani. La spedizione era composta 19 americani e 32 sherpa, guidati dallo svizzero [[Norman Dyhrenfurth]]. Furono impiegate 27 tonnellate di materiale, trasportato al campo base da 909 portatori. La spedizione salì l'Everest da due vie, la via dal ''Colle Sud'' e la cresta sud-est e la nuova via per la cresta ovest. Passando dalla cresta sud-est la vetta fu raggiunta il 1º maggio dallo sherpa [[Nawang Gombu]] e da [[Jim Whittaker]], che divenne così il primo statunitense a salire in cima all'Everest. La mattina del 22 maggio fu la volta di [[Barry Bishop]] e [[Lute Jerstad]], che avevano programmato di incontrarsi con Hornbein e Unsoeld, che giungevano dalla nuova via dalla cresta ovest. Tuttavia non avendo notizie dei due compagni, dopo 45 minuti in vetta Bishop e Jerstad ripresero la discesa. Hornbein e Unsoeld raggiunsero la cima solo alle 18:15. Durante la discesa dalla cresta sud-est si ricongiunsero a Bishop e Jerstad. Proseguirono quindi assieme fino alle 12:30 di notte, quando i quattro furono costretti a bivaccare ad alta quota, a {{TA|8 500 m,}} fino alle 4 del giorno dopo. Il freddo causò loro gravi congelamenti, in particolare ad Unsoeld e Bishop, ai quali furono poi amputate le dita dei piedi.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Norman Dyhrenfurth|rivista=Alpine Journal|anno=1963|titolo=Americans on Everest, 1963|url=http://www.alpinejournal.org.uk/Contents/Contents_1964_files/AJ%201964%201-22%20Dyhrenfurth%20Everest.pdf |lingua=inglese|accesso=12 marzo 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=https://news.nationalgeographic.com/news/2003/04/0415_030415_everest63.html|titolo=1963 Flashback: First Everest Summit by Americans|lingua=inglese|editore=nationalgeographic.com |autore=Cathy Hunter|data=15 aprile 2003|accesso=12 marzo 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://explore.americanalpineclub.org/index.php/Detail/Object/Show/object_id/558|titolo=The empty night|lingua=inglese|editore=americanalpineclub.org|autore=Barry Bishop|accesso=12 marzo 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130313050803/http://explore.americanalpineclub.org/index.php/Detail/Object/Show/object_id/558
* ''Cresta ovest integrale o via slovena'' - 13 maggio 1979 - Prima salita degli jugoslavi [[Nejc Zaplotnik]] e [[Andrej Stremfelj]]. La spedizione era composta da 25 membri e guidata da [[Tone Škarja]]. Ang Phu era al comando di 19 sherpa e altri addetti. Dalla Jugoslavia furono portate 18 tonnellate di materiale e 700 portatori si occuparono di trasportarlo al campo base. Il 15 maggio, due giorni dopo l'arrivo in vetta di Zaplotnik e Stremfelj, la cima fu raggiunta anche da [[Stipe Božić]], Stane Belak e Ang Phu. Quest'ultimo perse la vita in seguito a una caduta durante la discesa.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Ugo Manera|rivista=Rivista della Montagna|numero=38|anno=1980|mese=febbraio|titolo=Informazioni alpinistiche|p=236}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Tone Škarja|anno=1980|titolo=The complete west ridge of Everest|rivista=[[The American Alpine Journal]]|volume=54|pp=429-436|lingua=inglese|accesso=12 marzo 2013|url=http://books.google.it/books?id=52b0vijuhGEC|isbn=978-1-933056-33-3}}</ref>
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=== Versante sud ===
* 6 maggio 1970 - [[Yūichirō Miura]] discende in sci una parte del versante sud, dal Colle Sud alla base del [[Lhotse]] e utilizza un [[paracadute]] per frenare la discesa.<ref>{{cita web|url=http://sportsillustrated.cnn.com/vault/article/magazine/MAG1090978/index.htm|titolo=A Plucky Japanese Skis Down The Face Of Everest And Wins An Oscar|lingua=en|editore=cnn.com|autore=Anita Verschoth|data=19 aprile 1976|accesso=20 agosto 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140318223044/http://sportsillustrated.cnn.com/vault/article/magazine/MAG1090978/index.htm
* settembre 1992 - [[Pierre Tardivel]] discende in sci il versante sud dell'Everest dagli {{TA|8 760 m}} della vetta sud.<ref>{{cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/travel/destinations/europe/france/alps/720806/La-Clusaz-A-day-with-the-man-who-skied-Everest.html|titolo=La Clusaz: A day with the man who skied Everest|lingua=en|editore=telegraph.co.uk|data=7 febbraio 1998|accesso=8 marzo 2013
* 7 ottobre 2000 - [[Davo Karničar]] riesce nella prima discesa in sci senza interruzione dalla cima dell'Everest, effettuata per il versante sud in cinque ore.<ref>{{cita web|url=http://www.planetmountain.com/News/shownews4.lasso?l=1&keyid=33181|titolo=Everest, versante Sud, la discesa con gli sci di Davo Karnicar|editore=planetmountain.com|data=11 ottobre 2000|accesso=27 ottobre 2012}}</ref>
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* 2001: il 22 maggio, Claire Bernier con Zebulon Roche decollano dalla cima dell'Everest con un parapendio biposto e atterrano al campo base avanzato (versante nord) a {{TA|6 400 m,}} dopo 8 minuti di planata.<ref name="fmglider" />
* 2004: il 24 maggio, [[Angelo D'Arrigo]], dopo essere decollato dall'aviosuperficie di Periche in Nepal al traino di un [[deltaplano]] a motore ([[Pendolare (ultraleggero)|pendolare]]), effettua il primo sorvolo in deltaplano della cima.<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/05/25/sull-everest-col-deltaplano-arrigo-ce.html|titolo=Sull'Everest col deltaplano D'Arrigo ce la fa|editore=repubblica.it|autore=Maurizio Crosetti|data=25 maggio 2004|accesso=9 marzo 2013}}</ref>
* 2005: il 12 maggio, il [[pilota collaudatore]] [[Didier Delsalle]] decolla dal versante nepalese alla guida di un elicottero [[Aérospatiale AS 350 Écureuil|Eurocopter AS350 Écureuil]] B3 di serie, e atterra per la prima volta al Colle Sud a {{TA|7 925 m.}} Due giorni dopo, il 14 maggio, Delsalle decolla nuovamente da Lukla e atterra sulla vetta dell'Everest, appoggiando per alcuni minuti i pattini sulla cresta nevosa.<ref>{{cita web|url=https://www.nationalgeographic.com/adventure/0509/whats_new/helicopter_everest.html|titolo=First Helicopter Landing on Everest's Summit|lingua=en|editore=nationalgeographic.com|accesso=9 marzo 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.eurocopter.com/site/en/press/World-Premiere:-A-Eurocopter-single-engine-serial-Ecureuil-AStar-AS350-B3-lands-on-the-TOP-of-the-world._317.html?iframe=true&width=700|titolo=World Première: A Eurocopter single-engine serial Ecureuil/AStar AS350 B3 lands on the TOP of the world.|lingua=en|editore=eurocopter.com|data=24 maggio 2005|accesso=9 marzo 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130729153244/http://www.eurocopter.com/site/en/press/World-Premiere:-A-Eurocopter-single-engine-serial-Ecureuil-AStar-AS350-B3-lands-on-the-TOP-of-the-world._317.html?iframe=true&width=700
== Filmografia ==
* ''[[Wings over Mt. Everest]] Wings Over Everest'' - 1935 - Diretto da Geoffrey Barkas, Ivor Montagu - 40'
* ''Mount Everest'' - 1953 - di André Roch e Norman Dyhrenfurth - Premio Genziana d'oro al [[Trento Filmfestival]] del 1953<ref name="halloffame">{{cita web|url=http://www.trentofestival.it/en/film_festival/festival/Hall%20of%20fame.htm|titolo=Hall of fame|editore=trentofestival.it|accesso=13 marzo 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081115183848/http://www.trentofestival.it/en/film_festival/festival/Hall%20of%20fame.htm
* ''[[The Man Who Skied Down Everest]]'' - 1975 - Diretto da Bruce Nyznik, Lawrence Schiller - 86'
* ''Everest Unmasked'' - 1978 - Diretto da Leo Dickinson - 52'
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* {{cita libro|autore=Roberto Mantovani, [[Kurt Diemberger]]|titolo=Everest|editore=[[Rizzoli]]|anno=2007|isbn=978-88-544-0205-8}}
* {{cita libro|cognome=Scandellari|nome=Armando|titolo=Alpinismo, 250 anni di storia e di cronache|anno=2009|cid=a250sc|isbn=978-88-7982-026-4}}
* {{cita pubblicazione|titolo=Everest, edizione speciale|rivista=Montagna News|anno=2012|numero=1|editore=montagna.tv|url=http://www.montagna.tv/cms/wp-content/uploads/2012/04/MN-Everest-Ita_-bassa-def.pdf|accesso=11 marzo 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150925105642/http://www.montagna.tv/cms/wp-content/uploads/2012/04/MN-Everest-Ita_-bassa-def.pdf
* {{cita libro|autore=Kev Reynolds|titolo=Everest: A Trekker's Guide: Trekking Routes in Nepal and Tibet|editore=Cicerone Press Limited|anno=2012|lingua=inglese|url=http://books.google.it/books?id=RnMcmgkDoEgC|cid=eatg|isbn=978-1-85284-680-0}}
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* {{cita web|url=http://www.everestnews.com/|titolo=Everest|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://www.everesthistory.com/|titolo=Storia ascensioni|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://www.evk2cnr.org/WebCams/PyramidOne/everest-webcam.html|titolo=Webcam|accesso=18 gennaio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110521043455/http://www.evk2cnr.org/WebCams/PyramidOne/everest-webcam.html
{{Seven Summits}}
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