Pessano con Bornago: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
Riga 99:
Nel [[1263]] Pessano e Bornago divennero feudo dei [[Della Torre|Torriani]]. Nel settembre dello stesso anno [[Filippo della Torre]], signore del castello di Pessano, vi fece imprigionare in una gabbia di legno Simone da Locarno insieme al nipote Guidotto e al parente Remigio. Nell'aprile [[1264]] riuscirono ad evadere ma furono catturati: Remigio fu decapitato mentre gli altri due vi furono nuovamente rinchiusi per un certo periodo prima di essere trasferiti a Milano dove Guidotto morì. È una delle poche notizie giunte sino ai giorni nostri riguardanti il castello del piccolo villaggio trasformato nel [[1760]] in Villa Negroni.<ref>{{cita|Giulini|p. 200}}.</ref>
 
Risale al luglio [[1274]] il primo documento contenente informazioni riguardanti la comunità e la proprietà fondiaria di Bornago. Si tratta della consegna delle terre dell'obbedienza del villaggio, appartenenti a Bonacorso Carimani, [[primicerio]] "delle Cento Ferule" di Milano nonché beneficiario della [[basilica di San Babila]], allo stesso Comune di Milano che vi aveva inviato il messo Mirano (o Marino) da Lomagna. Si menziona la presenza a Bornago di rappresentanti della comunità, costituiti da alcuni anziani (probabilmente due) e da un'assemblea di vicini (vicinìa), formata dai capifamiglia locali. Vi si ritrovano anche i maggiori proprietari terrieri, appartenenti alle famiglie Serazzoni, Guinizzoni (forse discendenti del citato Guinizzone Scotti), Aquania, Albrigi, da Bornago (Bornaghi) e da Carugate (Carugati). Non di minore importanza è la prima menzione dell'esistenza della chiesa di San Cipriano e di alcuni campi chiusi con viti appartenenti alla [[basilica di San Simpliciano]].<ref>{{cita|Dizionario della Chiesa ambrosianaMajo|pp. 3448-3450}}.</ref>
 
Nel [[1280]]-[[1288]] [[Goffredo da Bussero]], noto cronista, nel ''Liber Notitiae Sanctorum Mediolani'' attestò la presenza di entrambe le chiese parrocchiali: ''loco Bornago, Ecclesia sanctorum Cornelii et Cipriani'' e ''loco Pexano, Ecclesia sanctorum Vitalis et Valeriae'', entrambe appartenenti alla [[pieve di Gorgonzola]].<ref>{{cita|Tartari|p. 10}}.</ref> Due edifici che nel XVI secolo verranno descritti come piccoli, l'altare rivolto ad oriente, tetto a capanna, pavimento in cotto, in grado di ospitare un centinaio di persone e ciascuna circondata da un piccolo cimitero. Il primo titolare della chiesa di Pessano di cui si abbia notizia è l'anziano Alessandro da Groppello, autore di una lamentela e in seguito citato in una lettera dell'economo Giovanni Imperiali a [[Cicco Simonetta]] nel [[1477]]. Nel [[1518]] il parroco fu Pietro da Arzago.