Samurai: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichetta: Annullato |
Etichetta: Annullato |
||
Riga 7:
Il nome deriva sicuramente da un verbo, ''saburau'', che significa "servire" o "tenersi a lato" e letteralmente significa "servitore". Un termine più appropriato sarebbe risalente al [[periodo Edo]].
Il termine viene tuttora usato per indicare proprio la nobiltà guerriera (non, ad esempio, gli ''[[ashigaru]]'' cioè i fanti, né i ''[[kuge]]'' cioè gli aristocratici di corte). I samurai che non servivano un ''[[daimyō]]'' perché era morto o perché ne avevano perso il favore, o la fiducia, erano chiamati ''[[rōnin]]'', letteralmente "uomo onda", inteso come "libero da vincoli", ma assume sempre un significato dispregiativo, per la perdita di status, equivalente a samurai "decaduto", perchè il codice d'onore del [[bushido]] prevedeva che, se il signore nobile moriva, tutti i suoi samurai si suicidassero. Era tuttavia ammesso che il samurai continuasse a vivere per vendicare il suo padrone.
I samurai costituivano una casta colta, che oltre alle [[arti marziali]], direttamente connesse con la loro professione, praticava arti [[zen]] come il ''[[cha no yu]]'' (arte del tè) o lo ''[[shodō]]'' (arte della scrittura). Durante l'[[Periodo Edo|era Tokugawa]] persero gradualmente la loro funzione militare divenendo dei semplici ''rōnin'' che spesso si abbandonavano a saccheggi e barbarie. Verso la fine del periodo Edo i samurai erano essenzialmente designati come i burocrati al servizio dello ''[[shōgun]]'' o di un ''daimyō'', e la loro [[spada]] veniva usata soltanto per scopi cerimoniali, per sottolineare la loro appartenenza di casta.
| |||