Papa Leone IX: differenze tra le versioni
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Ricevette una completa istruzione a [[Toul|Tull]] (in [[Ducato di Lorena|Lorena]], all'epoca un ducato tedesco), dove successivamente divenne canonico e, nel 1026, [[diocesi di Toul|vescovo]]. Nel periodo in cui rivestì questa carica rese un importante servizio politico a Corrado II e in seguito a [[Enrico III il Nero|Enrico III]], divenendo, al tempo stesso, molto conosciuto come ecclesiastico serio e riformatore, per lo zelo che mostrò nel diffondere la regola dell'[[ordine di Cluny]].
Alla morte di [[papa Damaso II]], Brunone venne scelto come suo successore da un'assemblea tenuta a [[Worms]] nel dicembre 1048. Sia l'imperatore sia i delegati romani vi concorsero, ma Brunone richiese, come condizione per la sua accettazione, di poter andare a Roma per essere eletto canonicamente per voce del clero e del popolo. Partendo poco dopo [[Natale]], si incontrò con l'abate [[Ugo di Cluny]] a [[Besançon]], dove venne raggiunto dal giovane monaco Ildebrando, già assistente di [[papa Gregorio VI]] e futuro [[papa Gregorio VII]]. Arrivato a [[Roma]] in abiti da pellegrino nel febbraio seguente, venne accolto solennemente dal clero riunito<ref>Ambrogio M. Piazzoni, ''Storia delle elezioni pontificie'', Piemme, Casale Monferrato, 2003, pag. 111.<
=== Pontificato ===
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Pertanto, alleatosi coi bizantini, si mosse contro i [[Normanni]] nel sud Italia con un esercito di volontari italiani e tedeschi, ma le sue forze subirono una sconfitta totale nella [[battaglia di Civitate]] del 15 giugno 1053.<ref name=Cardini/>
Comunque, nell'uscire dalla città per incontrare il nemico, venne ricevuto con ogni segno di sottomissione. Inoltre, gli furono rivolte implorazioni per lo sgravio del suo interdetto e giuramenti e gli venne giurata fedeltà e omaggio. Dal giugno 1053 al marzo 1054 venne cionondimeno detenuto a [[Benevento]] in onorevole cattività finché non fu liberato. La liberazione di Papa Leone IX avvenne dopo aver concordato con [[Umfredo d'Altavilla|Umfredo]] e [[Roberto il Guiscardo|Roberto d'Altavilla]] la latinizzazione del clero del sud Italia, ovvero riportare i territori conquistati dai Normanni sotto l'influenza della Chiesa di Roma<ref>{{Cita web|url=http://arteearchitetturaincalabria.blogspot.com/|titolo=Arte e Architettura in Calabria|sito=arteearchitetturaincalabria.blogspot.com|accesso=2019-05-18}}</ref>. In questo periodo Leone IX capì come i normanni fossero destinati a diventare la nuova potenza territoriale e prese in considerazione un ribaltamento di alleanze.<ref name=Cardini/>
[[File:Codex Bodmer 127 191r Detail.jpg|thumb|left|Leone IX respinge il demonio. ''Passionario di Weissenau'' ([[XII secolo]] ca.)]]
Il desiderio di Leone IX di regnare sulla Chiesa del Sud d'Italia, che era sotto la giurisdizione del [[Patriarcato di Costantinopoli]], di ricevere assistenza militare nella lotta contro i [[Normanni]], sia da Costantinopoli, sia dalla [[Russia]] che era in guerra con l'[[Impero bizantino]], scatenò un acuto conflitto con la chiesa bizantina.
Il primo atto di Leone fu quello di nominare [[Umberto di Silva Candida]] [[Arcidiocesi di Palermo|arcivescovo di Palermo]] (1050). Quando a Costantinopoli giunse la notizia che Umberto stava ordinando alle Chiese del Mezzogiorno di passare dal rito bizantino al rito latino, il Patriarca [[Michele Cerulario]] reagì chiudendo tutte le chiese di rito latino della capitale bizantina (anno 1053). In settembre il papa inviò una lettera al patriarca, condannando le azioni contro la Chiesa latina e giustificando l'adozione del rito latino nel Sud d'Italia. In seguito al fallimento dei colloqui diplomatici, nel gennaio 1054 il Papa, non potendosi muovere da Benevento, dov'era tenuto in ostaggio dai Normanni, inviò una delegazione a Costantinopoli guidata da Umberto di Silva Candida, di cui
=== La morte ===
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