Fiore di virtù: differenze tra le versioni

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eliminato il riferimento a frate Tommaso, rigettato già a partire dagli studi di Maria Corti e Cesare Segre negli anni '50 del secolo scorso.
ho spostato in nota il riferimento al manoscritto romeno
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Sulla vera identità dell'autore del fortunato trattato molte sono state le ipotesi. Guido Zaccagnini, sulla base dell'analisi dell'[[explicit]] contenuto nel [[manoscritto]] ''Laurenziano Gaddiano 115'', riteneva che l'opera fosse da attribuire a [[Tommaso Gozzadini]], un [[notaio]] di [[Bologna]] nato nel [[1260]] e morto nel [[1329]]. Questa ipotesi è stata in seguito confutata perché l'explicit in questione si trova non alla fine del Fiore di virtù ma alla fine del codice sopra indicato che contiene anche un passo di [[Bono Giamboni]] tratto da "La miseria dell'uomo" e un brano volgarizzato dell'"Ars loquendi et tacendi" di [[Albertano da Brescia]].
 
La raccolta, della quale si conoscono ben oltre cento manoscritti, ebbe una grande fortuna e venne riproposta in più di trenta [[edizione|edizioni]] del [[XV secolo|Quattrocento]] e tradotta, anche più volte, in numerose [[lingua (linguistica)|lingue]], tra cui il [[Lingua francese|francese]], il [[lingua tedesca|tedesco]], lo [[lingua spagnola|spagnolo]], il [[lingua catalana|catalano]] (a opera di Francesc de Santcliment), il [[lingua rumena|rumeno]]<ref>Bucarest, il [[lingua greca|greco]], il [[lingua russa|russo]], il [[lingua croata|croato]] e l'[[lingua armena|armeno]]. Presso la bibliotecaBiblioteca dell'Accademia Romena (Academia Română) di Bucarest è conservato un manoscritto (B.A.R., ms. rom. 4620), che contiene una redazione bilingue, in [[paleoslavo]] e testo a fronte in romeno, del ''Fiore di virtù''; la redazione romena è nota col titolo ''Floarea darurilor.''</ref>, il [[lingua greca|greco]], il [[lingua russa|russo]], il [[lingua croata|croato]] e l'[[lingua armena|armeno]].
 
L'opera, scritta in volgare bolognese, è suddivisa in trentacinque [[Capitolo (testo)|capitoli]] dedicati e intitolati in modo alterno ad una [[virtù]] e ad un [[vizio]], associati nel titolo alle caratteristiche di un animale. I capitoli seguono uno schema ripetitivo: viene infatti dapprima data la [[definizione]] del vizio o della virtù, seguono numerosi giudizi, soprattutto di filosofi o di provenienza biblica, infine alle volte il capitolo si conclude con una breve [[exemplum]].