Muhammad Zaydan: differenze tra le versioni

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|PostNazionalità = , fondatore e capo del gruppo [[paramilitare]] [[Fronte per la Liberazione della Palestina]] (FLP) responsabile di attentati terroristici. Abbas fu condannato dalla magistratura italiana all'ergastolo in contumacia per il suo ruolo nell'organizzazione del [[Dirottamento dell'Achille Lauro|dirottamento della nave Achille Lauro]]
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Morì in circostanze misteriose nel carcere di prigionia statunitense nell'aeroporto di Baghdad dove era stato recluso [senza accuse]. Era ricercato dal 1985 per il sequestro della nave italiana Achille Lauro e l’assassinio dell’ebreo disabile [[Leon Klinghoffer]].
Morì in circostanze misteriose nel carcere di prigionia statunitense nell'aeroporto di Baghdad dove era stato recluso [senza accuse]. Era ricercato dal 1985 per il sequestro della nave italiana Achille Lauro e l’[[omicidio di Leon Klinghoffer]], uno statunitense disabile di religione ebraica. Sposato a Reem Abul Abbas da cui ebbe un figlio.<ref>Robert Fisk, [[Cronache mediorientali]], 1ª ed., Il saggiatore, collana Nuovi Saggi, 1180 pagine, copertina rigida, 9 novembre 2006, pag1078, ISBN 8842811696.</ref>.
 
== Impegno politico ==
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== Coinvolgimento con il terrorismo ==
Fin dalla sua fondazione nel 1977 il FLP di Abū ʿAbbās fece parte dell'OLP e ricevette supporto sia da quest'ultimo sia dal movimento al-[[al-Fath]] di Arafat. Diversamente dalla politica adottata dal FPLP, il gruppo di Abū ʿAbbās appoggiò l'idea di negoziati tra Palestinesi e [[Israele|israeliani]]. In questo quadro, Abū ʿAbbās fu eletto membro del comitato esecutivo dell'OLP nel 1984 e rappresentò il [[Consiglio Nazionale Palestinese]] (il parlamento in esilio palestinese) nel 1989 durante i negoziati di pace allora in corso con [[Israele]].
 
Per via del suo sostegno ai negoziati, negli [[anni 1990|anni novanta]] le autorità israeliane consentirono ad Abū ʿAbbās libertà di movimento nella [[Striscia di Gaza]], sebbene fosse da esse ricercato con l'accusa di aver organizzato attacchi [[terrorismo|terroristici]] contro civili tra gli [[anni 1970|anni settanta]] e gli [[anni 1990|novanta]]. Durante uno di tali attacchi, occorso il 22 aprile [[1979]] a [[Nahariya]] ([[Israele]]), rimasero uccisi quattro cittadini israeliani e due dei quattro componenti del commando palestinese.
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Anche la [[Libia]] fornì supporto e basi sicure al gruppo di Abū ʿAbbās fin verso la fine del [[1990]] quando, su richiesta dell'[[Egitto]] che aveva scoperto un piano del FLP per compiere attentati sul suo territorio, il governo di [[Tripoli]] ne decretò l'espulsione. Abū ʿAbbās si rifugiò quindi in [[Iraq]] dove [[Saddam Hussein]], che sosteneva finanziariamente il FLP, ne evitò l'estradizione verso l'[[Italia]] e verso gli Stati Uniti, che lo ricercavano per terrorismo, pirateria ed omicidio.
 
Nel [[1996]] Abū ʿAbbās pronunciò pubbliche scuse per l'atto di terrorismo contro l'Achille Lauro e si augurò la ripresa di negoziati per la pace tra [[palestina|Palestinesipalestinesi]] ed [[israele|Israelianiisraeliani]]; le sue scuse, tuttavia, vennero fermamente respinte dal governo degli Stati Uniti e dalla famiglia Klinghoffer, che lo invitarono ancora una volta a presentarsi al cospetto della [[giustizia]].
 
Abū ʿAbbās risiedette a [[Baghdad]] dove era libero di effettuare molti viaggi nei Paesi limitrofi alla guida del FLP sino a quando fu arrestato dalle forze di occupazione statunitensi nel 2003.
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==La cattura e la morte==
Il 15 aprile [[2003]] Abū ʿAbbās fu arrestato dalle forze statunitensi in Iraq.
L'Italia di conseguenza ne richiese l'[[estradizione]]. Il [[Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d'America|Pentagono]] riportò però la notizia che Abū ʿAbbās era morto sotto custodia statunitense, per cause naturali, l'8 marzo 2004.
[[Il Pentagono]] riportò però la notizia che Abū ʿAbbās era morto sotto custodia statunitense, per cause naturali, l'8 marzo 2004.
Il FLP intervenne accusando gli Stati Uniti di aver assassinato il suo leader.
Le autorità USA respinsero l'accusa ed acconsentirono alla restituzione della salma ai palestinesi affinché fosse sepolto a [[Ramallah]]. La sepoltura fu però vietata dalle autorità israeliane, e Abū ʿAbbās fu tumulato a [[Damasco]].