Crizia: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
{{Citazione|La fama rivela l'uomo nobile anche nei recessi più remoti della terra.|Crizia, fr. B24}}
Crizia apparteneva ad una delle più ricche e nobili famiglie dell'[[aristocrazia]] ateniesiateniese: il padre Callescro, secondo quanto riferisce [[Lisia]] nel discorso ''Contro Eratostene'', fu nel [[411 a.C.]] uno dei più importanti membri del [[Boulé dei Quattrocento|governo oligarchico dei Quattrocento]].
Suo cugino era Leogora, padre di [[Andocide]]<ref>Diels-Kranz (DK), ''[[Die Fragmente der Vorsokratiker|I frammenti dei presocratici]]'' 88A5.</ref> e appartenente alla più antica famiglia dell'[[Attica]]; fu inoltre zio di [[Platone]]<ref>Crizia era fratello del nonno materno di Platone, Glaucone, e la sua famiglia discendeva direttamente da [[Solone]]. Cfr. DK 88A2. Egli compare inoltre come interlocutore nei [[Dialoghi platonici]]''[[Protagora (dialogo)|Protagora]]'', ''[[Carmide (dialogo)|Carmide]]'', ''[[Crizia (dialogo)|Crizia]]'' e ''[[Timeo (dialogo)|Timeo]]''. La [[Lettera VII]] di Platone conferma la notizia che più di uno dei Trenta Tiranni erano suoi parenti o conoscenti.</ref> e discepolo di [[Gorgia]] e [[Socrate]].
[[Senofonte]], nelle ''[[Elleniche]]'', lo descrive come un convinto estremista filospartano.