Via Vandelli: differenze tra le versioni
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La via Vandelli parte da Modena, con il tracciato del 1739, e da [[Sassuolo]], con quello del 1751, e i due rami salgono in [[Appennini|Appennino]], l'uno verso Puianello e San Dalmazio, l'altro verso [[Serramazzoni]]. Ricongiungendosi per raggiungere Sant'Antonio quindi [[Pavullo nel Frignano]]. Costeggia la rupe del [[castello di Montecuccolo]], che appartenne alla famiglia del celebre generale [[Raimondo Montecuccoli]], rimane sul crinale attraversando Montecenere e [[Lama Mocogno]] e dopo un lungo tratto, ancora ben conservato, arriva a La Santona.
Si sale poi verso l'[[Imbrancamento]] e il passo del Lagadello tra le valli del Dragone e dello Scoltenna, supera edifici storici come La Fabbrica, le tipiche capanne celtiche, emergenze naturali come il [[Sasso Tignoso]] e sale fino allo spartiacque tra [[Emilia]] e [[Toscana]] a [[San Pellegrino in Alpe]]. Superando il crinale a San Pellegrino in Alpe, la via procede vicino al dorso del monte Verrucchiella, una delle varie prominenze del lungo contrafforte che scende verso la valle del [[Serchio]]. Le mappe antiche rivelano che qui la via Vandelli propone addirittura due percorsi, l'uno alternativo all'altro, detti ''la Calda'' e ''la Fredda'', da impegnare rispettivamente durante l'inverno e durante l'estate lasciando in mezzo la vetta della Verrucchiella. Un singolare e funzionale modo di intendere i cammini a seconda della loro esposizione ai venti, al gelo, alle nevi.
Oggi la via Vandelli ha anche un percorso escursionistico, che differisce in parte da quello storico, che permette ai numerosi viandanti di percorrerla in sicurezza sia da Modena che da Sassuolo fino a Massa e al mar Tirreno.
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