Gelato: differenze tra le versioni
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Nel 1775 fu pubblicato a Napoli il trattato ''De' Sorbetti'', opera scientifica del professore universitario di Medicina [[Filippo Baldini]], in cui si faceva distinzione tra sorbetti all'acqua e sorbetti al latte.<ref name="liddell"/>
Napoli era la città di maggior consumo di bevande e cibi ghiacciati e quella dove il sorbetto divenne sempre più cremoso, con cristalli di ghiaccio meno percepibili al palato. Gli artigiani napoletani inventarono [[spumone|spumoni]], [[coviglia|coviglie]] e altri tipi di gelati-sorbetti cremosi che fecero impazzire di golosità [[Giacomo Leopardi]] durante il suo soggiorno partenopeo
Nel 1840, il viaggiatore tedesco Carlo Augusto Mayer scrisse nel suo diario ''Neapel und die Neapolitaner'' che "in nessun luogo si fanno gelati così eccellenti e a buon mercato come a Napoli. D’estate e d’inverno se ne fanno di tutti i frutti, o più liquidi in bicchieri, o più solidi in pezzi rotondi; oppure - e questo è il trionfo dell’arte - simili a una spuma".<ref name="books.google.it" />
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