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Con le [[invasioni barbariche]] del IV - [[V secolo]], la città fu distrutta e della "bella Antilia" rimasero soltanto dei fuscelli, da cui una possibile etimologia del nuovo nome: "Busca" (il termine potrebbe derivare dal piemontese "buscaja", che sta a significare ramaglia, scheggia di legno<ref>{{Cita web|autore = Savej (Fundassiun cultüral Piemunteisa)|url = http://www.piemunteis.it/dep/dizionario.dep|titolo = Definizione tratta dal Dizionario online Piemontese-Italiano Italiano-Piemontese, utilizzante la grafia denominata mincadì ("quotidiana").|accesso = |editore = |data = }}</ref>, rimasuglio).
Il suo nome, infatti, non è di chiara derivazione e ci sono diverse altre spiegazioni: l'origine preromana, quella latina oppure quella più attendibile, celtica, che lo identifica col termine [[Lingua proto-germanica|germanico]] "busk". Termine simile, con significato attinente, ovvero cespuglio, risulta essere il termine piemontese "bucc"; altro termine simile si riscontra, ad esempio, nella parola inglese "bush", ossia cespuglio, ramoscello.
 
Fin dall'epoca [[Longobardi|longobarda]] vi operarono i monaci della potente [[abbazia di San Colombano|abbazia di San Colombano di Bobbio]] ed al suo ricco [[Feudo monastico di Bobbio|feudo reale ed imperiale monastico]]<ref>Valeria Polonio Felloni ''Il monastero di San Colombano di Bobbio dalla fondazione all'epoca carolingia''</ref><ref>Eleonora Destefanis ''Il Monastero Di Bobbio in Eta Altomedievale''</ref><ref>C. Cipolla - G. Buzzi ''Codice Diplomatico del Monastero di S. Colombano di Bobbio fino all'anno MCCVIII'' - Volumi I-II-III, in Fonti per la Storia d'Italia, Tipografia del Senato, Roma 1918</ref>, cui dipese l'[[Borgo San Dalmazzo#Storia: da "Pedona" a "Borgo San Dalmazzo"|abbazia di San Dalmazzo di Pedona]], che amministrava tutto il territorio del comitato di [[Bredolo]] cui era inserita anche la val Maira, mentre in seguito dall'VIII secolo la gestione della vallata sarà poi organizzata dall'[[Villar San Costanzo|abbazia di Villar San Costanzo]].
 
Le prime testimonianze scritte sulla cittadina risalgono al [[X secolo]]. Con il documento del 6 marzo [[1123]] viene sancito il dominio di Busca sulla valle Maira, parte del Saluzzese e Villafalletto. Benché anticamente parte della [[Marca di Torino|marca arduinica]], divenne poi feudo di [[Bonifacio del Vasto]], che lasciò Busca ed altri territori al figlio Guglielmo, capostipite dei ''marchesi di Busca e Lancia''. Il [[Marchesato di Busca|marchesato]] viene schiacciato di lì a poco da [[Cuneo]] e da [[Saluzzo]], mentre i marchesi trovano nuova fortuna in Sicilia alla corte di [[Federico II di Svevia|Federico II]]. Nel [[1361]] Busca passa sotto il controllo dei Savoia. Nel Cinquecento le vicende del Piemonte hanno effetti anche sulla storia della città di Busca, che vede il passaggio delle truppe spagnole (1536 -1552), poi nel [[1557]] ([[Cuneo#storia#assedi di Cuneo|assedio di Cuneo]]) delle truppe francesi.