Espansione islamica: differenze tra le versioni
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Durante l'epoca omayyade si continuarono le conquiste: in Oriente si arrivò fino all'[[Indo Kush]] ed al [[lago di Aral]] con la conquista di [[Kabul]] e [[Samarcanda]]; in Occidente venne conquistata tutta l'Africa del Nord (il [[Maghreb]], dal [[647]] al [[663]]) fino alla [[Penisola iberica]]. Dal [[665]] gli arabi potevano contare sulla base navale di [[Jaloula]], strappata ai bizantini, e nel [[670]] fu fondata la città di [[Qayrawan]]. Dal [[700]] [[Tunisi]] divenne un importante porto, grazie anche al trasferimento di un centinaio di famiglie egiziane esperte nella navigazione e nella costruzione navale. Entro il [[705]], il "lontano Occidente" del [[Marocco]] era in mano agli arabi e si iniziava il lento e faticoso processo di islamizzazione delle popolazioni [[berbere]], estranei alla civilizzazione romana e che si erano cristianizzati solo di recente.
{{vedi anche|al-Andalus}}
Nel [[711]], con una numerosa flotta comandata dal berbero [[Tariq Ibn Ziyàd]], i musulmani misero piede in Spagna, nella già razziata baia di [[Algesiras]]. Con circa 10.000 uomini sconfissero le truppe visigote di [[Roderico]] tra Algesiras e [[Cadice]], dirigendosi speditamente su [[Siviglia]], [[Cordoba]] e, nel [[713]], [[Toledo]]. Nel [[714]] venne occupata l'[[Aragona]] ed entro il [[720]] la [[Catalogna]] e la [[Settimania]]. Anche in questo caso la repentinità della conquista viene spiegata con la complicità della popolazione, in particolare degli ebrei, degli [[arianesimo|ariani]] (i re Visigoti si erano da tempo convertini al cristianesimo "romano") e delle fazioni nemiche a Roderico.
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