Rodolfo Graziani: differenze tra le versioni

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«Roma, 5 giugno 1936. A S.E. Graziani. Tutti i ribelli fatti prigionieri devono essere passati per le armi. Mussolini.»
«Roma, 8 luglio 1936. A S.E. Graziani. Autorizzo ancora una volta V. E. a iniziare et condurre sistematicamente politica del terrore et dello sterminio contro i ribelli et le popolazioni complici. Senza la legge del taglione ad decuplo non si sana la piaga in tempo utile. Attendo conferma. Mussolini.»
 
La parte preponderante dell'opera di repressione fu compiuta dagli Italiani, che oltre alle bombe a iprite, istituirono lager, impiantarono forche pubbliche, uccisero gli ostaggi, mutilarono i corpi dei nemici. Graziani ordinò di uccidere i guerriglieri catturati gettandoli dagli aerei in volo. Molti militari italiani si fecero riprendere dai fotografi accanto ai cadaveri penzolanti dalle forche o accoccolati intorno a ceste piene di teste mozzate. Qualcuno, con “fascistico orgoglio”, si mostrò sorridente ai fotografi mentre teneva in mano, per i capelli, uno di questi lugubri trofei.