Michail Bakunin: differenze tra le versioni

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Sono di questo periodo i primi articoli contro la visione statalista di [[Giuseppe Mazzini]], suo grande avversario. Riguardo ai suoi rapporti con la [[Massoneria]], risulta che il pensatore russo, durante la sua permanenza a Firenze, fosse affiliato alla loggia "Progresso sociale", Valle dell'Arno, e che tra il 21 e il 23 maggio 1864 rappresentò il Conclave di Firenze alla quarta Assemblea costituente che elesse Gran maestro [[Giuseppe Garibaldi]], il quale il 22 gennaio gli aveva conferito a [[Caprera]] il 30º grado (Kadosh) del [[Rito scozzese antico ed accettato]] (e aveva scritto a [[Lodovico Frapolli]] di "régulariser sa position").<ref>Aldo A. Mola ''Storia della Massoneria in Italia dal 1717 al 2018'', Giunti/Bompiani, Firenze-Milano, p. 138.</ref> Risulta anche che avesse avuto precedenti esperienze massoniche in [[Svezia]] nel 1845.
 
Nel [[1867]] partecipò al primo congresso internazionale della ''[[Lega perdella laPace e Libertà|Lega della Pace e ladella Libertà'']], indetto a [[Ginevra]] da un comitato di liberali per discutere del "''mantenimento della libertà, della giustizia e della pace''", con l'illusione che il socialismo rivoluzionario avrebbe fatto breccia nell'associazione. Ma dopo il 2º congresso, il 25 settembre del [[1868]], la fazione dei socialisti rivoluzionari si scisse dalla Lega per la pace e la libertà, costituendo la [[Alleanza Internazionale della Democrazia Socialista]], che chiese formalmente di essere ammessa come gruppo a parte nell'[[Associazione Internazionale dei Lavoratori]]. La richiesta venne accolta, ma alla precisa condizione che l'Alleanza si sciogliesse e aderissero all'Internazionale le singole sezioni locali.<ref>{{cita|Woodcock, 1966|pp. 142-147}}.</ref>. Nel 1869 avallò, attraverso il ruolo organizzativo di Carlo Gambuzzi, l'[[Anticoncilio di Napoli|anticoncilio anticlericale di Napoli]], svoltosi in opposizione al [[Concilio Vaticano I]]<ref>{{cita|Masini|p. 38}}.</ref>.
 
Durante la [[guerra franco-prussiana]], nel [[1871]] tentò di fomentare una sommossa popolare a [[Lione]]. L'opera di Bakunin in Italia venne facilitata dagli eventi della [[Comune di Parigi (1871)|Comune di Parigi]], che diedero enorme popolarità all'Internazionale e portarono alla definitiva rottura con Mazzini. Mazzini infatti condannò l'insurrezione parigina, vedendo in essa la negazione dell'idea di nazione; Bakunin al contrario la difese come modello di rivoluzione antiautoritaria e federalista (concezione libertaria). Nell'aspra polemica che ne seguì, furono numerosi i mazziniani che presero posizione a favore di Bakunin, affluendo nei nascenti gruppi della [[Prima internazionale]]<ref>{{cita|Woodcock, 1966|pp. 286-291}}.</ref>.