Colombano di Bobbio: differenze tra le versioni
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Per valicare le Alpi è più plausibile che Colombano abbia percorso il [[Passo del Settimo]] (o ''Septimer Pass'')<ref>{{Cita web |url=https://www.thecolumbanway.eu/it/itinerario/itinerarioitalia |titolo=Il Cammino di San Colombano - Itinerario in Italia |accesso=10 giugno 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190603135414/https://www.thecolumbanway.eu/it/itinerario/itinerarioitalia |dataarchivio=3 giugno 2019 |urlmorto=sì }}</ref>, uno [[xenodochio]] sul valico è documentato nel 1186 e nel periodo successivo è gestito dai vescovadi di Coira e di Como<ref>E. Rizzi, ''Ospizi e vie dei pellegrini nelle Alpi centrali tra il XII e il XV secolo'', in ''Medioevo in cammino. L'Europa dei pellegrini'', Atti del Convegno internazionale di studi, Orta San Giulio, 2-5 settembre 1987, Orta 1989, pp. 211 e 218-219</ref>.
Giunto a [[Pavia]] (allora capitale del [[regno longobardo]]) nel 612<ref>{{Cita web|url=https://www.academia.edu/9838988/Il_monastero_di_San_Colombano_di_Bobbio_dalla_sua_fondazione_614_alla_creazione_della_diocesi_Bobbiese_1014_|titolo=Il monastero di San Colombano di Bobbio dalla sua fondazione (614) alla creazione della diocesi Bobbiese (1014)}}</ref>, Colombano si pose sotto la protezione del [[re dei Longobardi]] [[Agilulfo]], che era tuttavia [[arianesimo|ariano]], e della cattolica regina [[Teodolinda]], che gli chiesero
In cambio della grande opera diplomatica di pacificazione fra i Longobardi, il Papa, il Patriarca di Aquileia ed i Bizantini, Colombano ottenne la possibilità di creare sul suolo demaniale un nuovo centro di vita monastica, anche su spinta della stessa Teodolinda. Il luogo, segnalato da un certo Giocondo, venne esaminato dalla stessa regina Teodolinda, salita sulla vetta del [[monte Penice]], la quale chiese al santo di dedicare alla Madonna la piccola chiesetta in cima alla vetta, futuro [[Santuario di Santa Maria in Monte Penice|santuario di Santa Maria]]. L'area si trovava nel cuore dell'[[Appennino]] in [[Val Trebbia]] in una zona fertile e molto produttiva, dove abbondavano acque correnti e c'era pesce in quantità. Nella zona vi era l'antico borgo romano del ''[[Castrum]] di [[Bobbio]]'', borgo romano strategico sulla via commerciale che collega la [[Pianura Padana]] alla marittima ligure e al porto di [[Genova]], lì si trovavano anche antiche terme e sorgenti, sia termali che [[salsa (geologia)|saline]] da cui si traeva il [[sale]]. La scelta del luogo ne faceva un avamposto religioso e politico controllato dal [[regno longobardo]] verso le terre [[Liguria|liguri]], ancora [[Impero bizantino|bizantine]], ma che grazie a Colombano ed ai suoi monaci potevano essere da loro raggiunte riaprendo le antiche vie commerciali. Con il documento del 24 luglio del [[613]] che donava a Colombano il territorio per fondarvi il nuovo monastero, vennero attribuiti a questo anche la metà dei proventi delle saline del luogo, che appartenevano in precedenza al duca [[Sundrarit]].
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