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[[File:LandnamabokManuscriptPage.jpg|thumb|verticale|sinistra|Pagina di un manoscritto del [[Landnámabók]] nell'[[Istituto Árni Magnússon]] di [[Reykjavík]], Islanda]]
Secondo il ''[[Landnámabók]]'', l'Islanda fu scoperta da [[Naddoddr]], uno dei primi coloni delle [[isole Fær Øer]], mentre tornava in barca dalla Norvegia sulle isole, perdendosi e scoprendo così le coste islandesi. Naddoddr gli diede il nome di ''Snæland'' (Terra della neve). Il navigatore [[svedesi|svedese]] [[Gardar Svavarsson|Garðar Svavarsson]], anch'esso accidentalmente, giunse alle sue coste
Il primo insediamento permanente in Islanda viene solitamente considerato essere quello di un capo norvegese di nome [[Ingólfur Arnarson]]. Secondo la storia, lanciò due pilastri scolpiti in mare, giurando di colonizzare il punto in cui avrebbero toccato terra. Egli seguì la costa fino a trovare i pilastri nella penisola sud-occidentale, dove oggi sorge [[Reykjanes]]. Qui si insediò con la famiglia attorno all'874, in un luogo che chiamò [[Reykjavík]] (Baia dei Fumi) a causa del flusso geotermico che usciva dal terreno. Si sa, comunque, che Ingólfur Arnarson potrebbe non essere stato il primo ad insediarsi permanentemente in Islanda. Il primo potrebbe essere stato [[Náttfari]], uno schiavo di [[Gardar Svavarsson]] che rimase qui quando il suo padrone fece ritorno in Scandinavia.
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