Massacro di Amritsar: differenze tra le versioni

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Infatti già dall'inizio delle marce, il 30 marzo o il 6 aprile a seconda delle regioni, ci furono sia enormi mobilitazioni popolari pacifiche quanto esempi di fraternizzazione fra indù e musulmani ma Gandhi (così come le forze dell'ordine inglesi) non avevano ancora i mezzi e l'organizzazione per gestire masse di queste proporzioni che in diversi casi volsero rapidamente in proteste violente, soprattutto nel Punjab a tal punto che il governatore inglese della regione, [[sir Michael O'Dwyer]], dichiarò [[legge marziale]] il 13 aprile.<ref>{{Cita libro|autore=Michelguglielmo Torri|titolo=Storia dell'India|dataoriginale=15 maggio 2000|editore=Laterza|pp=518-520}}</ref> Il timore diffuso del Governo coloniale indiano era che tali violenze fossero l'inizio di una rivolta generale paragonabile a [[Moti indiani del 1857|quella del 1857]].
 
== Il raduno ==
Il 13 aprile, lo stesso giorno della dichiarazione della legge marziale, migliaia di indiani si ritrovarono al Jalianwalla Bagh, nel cuore della città di Amritsar. L'occasione era la festività [[Sikh]] di [[Baisakhi]] in cui è tradizione festeggiare l'arrivo della primavera ritrovandosi in comunità. Il raduno sfidava l'articolo della legge marziale che proibiva le riunioni di cinque o più persone in città. Il luogo del ritrovo, il Jalianwala Bagh, era un parco circondato su tutti i lati da mura di mattoni e con una sola stretta apertura per l'accesso e l'uscita.
 
== Il massacro ==
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Quando l'India ottenne l'indipendenza venne costruito nel Bagh un monumento ai caduti a forma di fiamma; sono tuttora visibili sui muri del parco i segni dei proiettili sparati dalle truppe inglesi.
 
Il massacro di Amritsar è stato rappresentato correttamente nel film ''[[Gandhi (film)|Gandhi]]''.
 
== Note ==