Magno Felice Ennodio: differenze tra le versioni
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|deceduto = [[Pavia]], [[17 luglio]] [[521]]
}}
{{Citazione|I discorsi che tu scrivi sono belli, ma io li preferisco vigorosi; sono coronati di fiori, ma io amo i frutti.|Magno Felice Ennodio ''Lettere'', ''A Giovanni'' 1,10}}
{{Bio
|Nome = Magno Felice
Riga 45:
|Attività3 = santo
|Nazionalità = romano
|FineIncipit = è stato il decimo [[vescovo]] di [[Pavia]]
}}
== Biografia ==
Nacque in [[Gallia]], probabilmente ad ''Arelate'' ([[Arles]]), nella [[gens Firmina|''gens Firmina'']]<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=Rossana Barcellona|titolo=Concili "nazionali" e sotterranee rivoluzioni. Agde 506, Orléans 511, Épaone 517|rivista=Reti Medievali|editore=Firenze university Press|numero=18, 1 (2017)|ISSN=1593-2214|pagina=61}}</ref> (la stessa di [[Cesario d'Arles|Cesario di Arles]])<ref name=":0" />. Rimasto orfano in tenera età, fu cresciuto da una zia a Pavia.
[[Chierico]], poi [[diacono]] a [[Milano]] ed infine, forse già nel [[513]], vescovo a [[Pavia]], fu tra i sostenitori di [[papa Simmaco]] nell'ambito dello [[antipapa Laurenzio|scisma laurenziano]] e poi legato di [[papa Ormisda]] in Oriente, di cui predisse persino il suo ascendere al soglio di Pietro. Guidò varie spedizioni diplomatiche a [[Costantinopoli]] per trattare la riunificazione con la chiesa greca.
Fu tra i massimi sostenitori e "ideologi" del sovrano [[Ostrogoti|ostrogoto]] [[Teodorico il Grande|Teoderico il Grande]], in particolare con la ''Vita di [[Epifanio di Pavia]]'' e il [[panegirico]] dedicato proprio al re<ref>Marc Reydellet, ''La royauté dans la littérature latine de Sidoine Apollinaire à Isidore de Séville'', École française de Rome, Roma 1981, pp. 141-182 (= cap. IV: ''Ennode de Pavie et la royauté nationale'').</ref><ref>Simona Rota, ''Introduzione'', in Magno Felice Ennodio, ''Panegirico del clementissimo re Teoderico'', Herder, Roma 2002, pp. 11-132.</ref>.
Oltre a queste due opere, di lui si conservano 297 lettere, la ''Vita di [[Antonio di Lerino]]'', un libello in difesa di papa Simmaco, ''Dictiones'' in prosa e in versi, inni religiosi, un [[epitalamio]], carmi di argomento e metro vario, [[epigrammi]] ed altre di vario genere. In un epigramma intitolato ''De stomachio eburneo'' cita l'antico gioco [[stomachion]] che assomiglia al cuore delle donne, in quanto entrambi possono assumere molteplici forme.<ref>{{collegamento interrotto|1=http://www.antoniorandazzo.it/STOMACHION%20ARCHIMEDE/Morelli2009.pdf |data=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
I suoi principali allievi furono [[Aratore]] e [[Postumio Rufio Festo Avienio]].
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