Worldbuilding: differenze tra le versioni
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A partire dagli anni '60, i mondi immaginari furono studiati da un punto di vista filosofico, che considera lo status ontologico dei mondi immaginari, la natura del loro funzionamento e la loro relazione con il mondo reale. Gli scritti filosofici sui mondi immaginari considerano principalmente questioni di linguaggio, e fanno per la maggior parte riferimento alla letteratura, trascurando così i mondi immaginari di natura audiovisiva; lacuna che venne colmata dai ''media studies''.
La nozione di [[media franchise]] apparve all'inizio del XX secolo e, con essa, nuovi studi che si occuparono di più di un singolo medium o di una singola storia, ma che riguardavano più che altro l'impulso commerciale dietro la produzione del mondo. Alcuni di questi franchise iniziarono ad essere anche [https://www.treccani.it/enciclopedia/transmediale_%28Lessico-del-XXI-Secolo%29/ transmediali], apparendo in fumetti, serie, corti animati, trasmissioni radiofoniche e lungometraggi; questo portò al riconoscimento della la natura transmediale che spesso hanno i mondi immaginari.
<ref name="Building Imaginary Worlds" />
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