Worldbuilding: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
| m →Metodo dall'alto verso il basso (top-down):  errore di battitura | m Correzione di alcuni errori ortografici e sintattici. | ||
| Riga 20: [[J. R. R. Tolkien]] affrontò la questione l'8 marzo 1939, durante il suo contributo alla [[:en:Andrew_Lang_Lecture|conferenza Andrew Lang]], presso l'[[Università di St Andrews]], distinguendo la "''sub-creation''" (letteralmente, «creare sotto») dei mondi secondari dalla [[drammaturgia]]. Il suo intervento fu pubblicato otto anni dopo nel saggio [[On Fairy-Stories]].<ref>{{Cita libro|autore=Verlyn Flieger|autore2=Douglas A. Anderson|titolo=Tolkien: On Fairy-Stories|anno=2014|editore=HarperCollins|lingua=inglese|ISBN=978-0007582914}}</ref> A partire dagli anni Sessanta, i mondi immaginari furono studiati da un punto di vista filosofico, che  Nel corso degli anni, tuttavia, gli approcci dei ''media studies'' si sono avvicinati sempre di più ad avere come oggetto di studio il mondo in sé.  Con la nozione di [[media franchise|''media franchise'']] apparvero, all'inizio del XX secolo, nuovi studi che riguardavano più che altro le logiche commerciali dietro la produzione del mondo. Il concetto di ''franchise'' è  Alcuni di questi ''franchise'' iniziarono ad essere anche [https://www.treccani.it/enciclopedia/transmediale_%28Lessico-del-XXI-Secolo%29/ transmediali], apparendo in fumetti, serie, corti animati, trasmissioni radiofoniche e lungometraggi; questo portò al riconoscimento della natura transmediale dei mondi immaginari. Il primo grande mondo transmediale fu [[Libri di Oz|Oz]] di [[L. Frank Baum]], che inglobò la maggior parte dei media esistenti all'epoca.<ref name="Building Imaginary Worlds" />  Riga 35: La costruzione del mondo può essere eseguita seguendo due diversi approcci o una combinazione di essi.<ref>{{Cita libro|autore=M.D. Presley|titolo=Fantasy Worldbuilding Workbook|url=https://www.amazon.it/Fantasy-Worldbuilding-Workbook-M-D-Presley/dp/B09XLQ2MM5/ref=tmm_pap_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=&sr=|anno=2022|lingua=inglese|ISBN=979-8436400457}}</ref> Combinando gli approcci dall'alto verso il basso e dal basso verso l'alto, l'autore può godere dei vantaggi di entrambi i metodi. Tuttavia, === Metodo dall'alto verso il basso (''top-down'') === Con il metodo dall'alto verso il basso, l'autore crea prima un quadro generale del mondo, determinandone le macro-caratteristiche come i continenti, gli abitanti, il clima e la storia. Successivamente sviluppa il resto del mondo entrando a poco a poco nei dettagli.  Il vantaggio di questo approccio è che alla fine il mondo risultante è molto  Un esempio di mondo costruito con questo metodo è la [[Terra di Mezzo]] di [[J. R. R. Tolkien]]. === Metodo dal basso verso l'alto (''bottom-up'') === Con il metodo dal basso verso l'alto, l'autore parte dal descrivere in profondità un singolo aspetto, diverso dal mondo reale. Da questo dettaglio, la descrizione si amplia e diventa  più generica man mano che passa al piano generale. Riga 54: Per definire i vari aspetti di un mondo immaginario si assume che, se non è specificato diversamente, tutto, all'interno del nuovo mondo immaginario, si comporti esattamente come nel mondo reale.<ref>{{Cita web|url=http://www.worldbuilderblog.com/|titolo=Regola d'oro del wordbuilding|autore=Simon Provencher|lingua=inglese}}</ref> Più il mondo immaginario è diverso dal mondo reale, più è ripida la curva di apprendimento (''learning curve'') ovvero la quantità di conoscenza che un lettore deve acquisire per essere in grado di comprendere il mondo in cui è  Per essere credibile e interessante, un mondo secondario deve avere un sufficiente grado di inventiva, completezza e coerenza. Se non si compie uno sforzo in tutte queste direzioni, la "sotto-creazione" risultante non riuscirà a creare l'illusione di un mondo indipendente. Nessun mondo secondario può essere completo come il mondo primario, le incongruenze sono sempre più probabili man mano che un mondo viene espanso; e nessun mondo può essere il prodotto dell'invenzione al punto da non avere più alcuna somiglianza con il mondo primario. Senza sufficiente inventiva, si avrà un mondo molto simile al mondo primario ma con l'aggiunta di vampiri o alieni, o qualche nuova tecnologia; ma non un mondo diverso e distinto dal nostro. Senza un tentativo di completezza, la caratterizzazione del mondo non andrà abbastanza in profondità da  Non tutti gli aspetti di un'ambientazione possono essere esplorati. Una volta che sono stati forniti elementi a sufficienza per stabilire la logica del mondo, l'autore può iniziare a lasciare che le cose siano estese, dedotte o estrapolate dal pubblico, in modo che i dettagli sembrino continuare al di là di ciò che è stato effettivamente detto. In questo caso si può parlare di ''inferred worldbuilding''. Questo è particolarmente utile per le ambientazioni dei [[Gioco di ruolo|giochi di ruolo]], poiché le singole sessioni di gioco possono richiedere la creazione di nuovi elementi caso per caso per permettere il funzionamento della storia.<ref name="Building Imaginary Worlds" /> Riga 84: La prima metà del XX secolo ha visto una varietà di mondi immaginari in letteratura: [[Distopia|distopie]] come quelle presenti in ''[[Il mondo nuovo]]'' di [[Aldous Huxley]] (1932), ''[[La fattoria degli animali]]'' (1945) e [[1984 (romanzo)|''1984'']] (1949) di [[George Orwell]] o mondi fantastici come [[Le cronache di Narnia|Narnia]] di [[C. S. Lewis]] e la Terra dei Sogni di [[Howard Phillips Lovecraft|H. P. Lovecraft]]. Tuttavia, fu [[Arda (Terra di Mezzo)|Arda]] di [[J. R. R. Tolkien]], in cui si trova la [[Terra di Mezzo]], a diventare uno dei mondi immaginari più amati e influenti di tutti i tempi. Tolkien si era sempre interessato alle lingue e ne aveva persino ideate di immaginarie. Rendendosi conto che le lingue non si evolvono nel vuoto, decise di creare le culture da cui sarebbero nate le sue lingue. Nel 1917 iniziò a scrivere ''La caduta di Gondolin'' e altri racconti collegati, ambientati nel suo leggendario mondo di Arda e raccolti nel ''[[Il Silmarillion|Silmarillion]],'' con il quale intendeva dare vita a una storia mitologica del Regno Unito. Il racconto per bambini di Tolkien, ''[[Lo Hobbit]]'' (1937), era originariamente separato da questa mitologia, ma gradualmente vi si collegò e fu successivamente rivisto per essere più coerente con le altre opere. Dopo il successo de ''Lo Hobbit'', Tolkien cercò di far pubblicare la sua mitologia del ''Silmarillion'', ma la sua richiesta fu  L'Arda di Tolkien era unica, ma non priva di influenze. Oltre ai testi più antichi che aveva studiato per professione, come ''[[Beowulf]]'' e il ''[[Kalevala]]'', Tolkien conosceva le opere di scrittori contemporanei, come [[George MacDonald]], [[William Morris]], [[Lord Dunsany]] e [[C. S. Lewis]]. Sebbene  Tolkien teorizzò e scrisse sul suo lavoro, tuttavia fu la "sotto-creazione" di Arda == Note == | |||