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I [[frutto|frutti]] sono eduli, dolci e apprezzati. Hanno una maturazione che si conclude a ottobre-dicembre dell'anno successivo, quando si hanno i nuovi fiori. Si possono consumare direttamente, conservarli sotto spirito, utilizzarli per preparare confetture e mostarde, cuocerli nello zucchero per caramellarli. Nelle [[Marche]], e specificamente nella zona del promontorio di [[Monte Conero]], una secolare tradizione voleva che gli abitanti della zona accorressero nel giorno dei santi [[Simone il Cananeo|Simone]] e [[Giuda Taddeo|Giuda]] (28 ottobre) nelle selve per cibarsi abbondantemente dei frutti del corbezzolo incoronandosi dei rami della pianta, perpetuando così un rito [[Bacco|bacchico]]<ref name=bacco/> rivisitato in chiave [[Cristianesimo|cristiana]]. Oggigiorno la festa del corbezzolo non è più celebrata ufficialmente, ma gli abitanti della zona del [[Monte Conero|Conero]] amano ancora recarsi nei boschi del promontorio per raccogliere i corbezzoli durante le belle giornate autunnali<ref name=giornaledelparco/>.
 
Secondo la tradizione, il consumo di grandi quantità di frutti di corbezzolo produce una leggera sensazione di ubriachezza<ref name=funghi/>. Per questo motivo, nell'antichità, questa pianta era sacra al dio greco [[Dioniso]], il romano [[Bacco]]<ref name=bacco>
*{{cita libro|Rosemarie|Taylor-Perry|The God who Comes|2003|Algora Publishing|p=61|ISBN 9780875862309}}
*{{cita libro|Karl|Kerényi|Dionysos|1996|Princeton University Press|p=327|ISBN 9780691029153}}</ref>