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=== Retail trading ===
Alla fine degli anni '90 i CFD sono stati introdotti per la prima volta agli investitori commerciali. Alcune società inglesi hanno contribuito alla loro diffusione offrendo un servizio contraddistinto da innovative [[Piattaforma di trading elettronico|piattaforme online]] che davano la possibilità di controllare i prezzi e fare trading in tempo reale. Le prime società ad occuparsi di CFD sono state GNI (conosciuta originariamente come Gerrard & National Intercommodities e oggi parte di MF Global), [[IG Markets]] e CMC Markets.
GNI ha offerto ai trader retail di azioni l’opportunità di negoziare CFD su azioni LSE attraverso il suo innovativo sistema di trading elettronico front-end, GNI Touch, tramite il computer di casa connesso a Internet. Per i trader retail di azioni il servizio retail trading di GNI ha gettato le basi per negoziare direttamente sul portafoglio ordini con limite centrale dello Stock Exchange Electronic Trading Service (SETS) presso la LSE attraverso un processo noto come accesso diretto al mercato (DMA). Ad esempio, se un trader inviasse un ordine per acquistare un CFD su azioni, GNI venderebbe il CFD al trader e acquisterebbe la posizione azionaria equivalente dal mercato come copertura.<ref name=":1">{{Cite book|last=Norman|first=David J.|url=https://www.worldcat.org/oclc/921845679|title=CFDs : the definitive guide to contracts for difference|date=2009|isbn=978-0-85719-023-9|___location=Petersfield|oclc=921845679}}</ref>
Intorno al 2000 gli investitori si accorsero però che il reale vantaggio di fare trading con i CFD non era l'esenzione dal bollo, bensì la possibilità di applicare la leva finanziaria a qualsiasi attività sottostante. Questa fu la svolta che determinò l'espansione dei CFD. Le società che offrivano servizio di CFD risposero immediatamente ed espansero l'offerta aggiungendo alle semplici azioni del [[London Stock Exchange]] (LSE) anche indici, azioni globali, [[commodity]], [[titoli di stato]] e [[valuta|valute]]. Fare trading con indici CFD, come per esempio quelli basati sui maggiori indici mondiali quali [[Dow Jones]], [[NASDAQ]], [[S&P 500]], FTSE, [[DAX 30|DAX]] e [[Cotation Assistée en Continu|CAC]], è presto diventata l'attività più diffusa nel trading con i CFD.▼
GNI e il suo servizio di trading di CFD GNI Touch sono stati successivamente acquisiti da MF Global e presto seguiti da IG Markets e CMC Markets che hanno iniziato a divulgare il servizio nel 2000.<ref name=":1" /> Successivamente, i provider di CFD europei, come [[Saxo Bank]], e di CFD australiani, come Macquarie Bank e Prudential, hanno fatto passi da gigante nella fornitura di CFD in tutto il mondo.
Nel 2001 un certo numero di società che offrivano servizio di CFD si sono accorte che i CFD avevano lo stesso effetto economico del Financial Spread Betting ad eccezione del regime fiscale che rendeva il prodotto non tassato per i clienti. La maggior parte di queste società lanciò quindi un'operazione di Spread Betting finanziario parallelamente con l'offerta CFD. In Gran Bretagna il mercato dei CFD per diversi aspetti rispecchia il mercato dello Spread Betting, e i prodotti sono simili. Ciò nonostante, mentre i CFD sono stati esportati in diversi Paesi, lo Spread Betting si fonda su uno specifico vantaggio fiscale e rimane quindi un fenomeno prettamente inglese e irlandese.▼
▲Intorno al 2000 gli investitori si accorsero però che il reale vantaggio di fare trading con i CFD non era l'esenzione dal [[Imposta sui redditi da capitale|bollo]],<ref name=":2">{{Cite news|last=Dunne|first=Eithne|title=Rookies roll the dice on high-risk trading|newspaper=[[The Times]]|language=en|url=https://www.thetimes.co.uk/article/rookies-roll-the-dice-on-high-risk-trading-3xsqf20c8|access-date=2022-05-17|issn=0140-0460}}</ref> bensì la possibilità di applicare la leva finanziaria a qualsiasi attività sottostante. Questa fu la svolta che determinò l'espansione dei CFD. Le società che offrivano servizio di CFD risposero immediatamente ed espansero l'offerta aggiungendo alle semplici azioni del [[London Stock Exchange]] (LSE) anche indici, azioni globali, [[commodity]], [[titoli di stato]] e [[valuta|valute]]. Fare trading con indici CFD, come per esempio quelli basati sui maggiori indici mondiali quali [[Dow Jones]], [[NASDAQ]], [[S&P 500]], FTSE, [[DAX 30|DAX]] e [[Cotation Assistée en Continu|CAC]], è presto diventata l'attività più diffusa nel trading con i CFD.
▲Nel 2001 un certo numero di società che offrivano servizio di CFD si sono accorte che i CFD avevano lo stesso effetto economico del Financial Spread Betting ad eccezione del regime fiscale che rendeva il prodotto non tassato per i clienti. La maggior parte di queste società lanciò quindi un'operazione di Spread Betting finanziario parallelamente con l'offerta CFD. In Gran Bretagna il mercato dei CFD per diversi aspetti rispecchia il mercato dello Spread Betting, e i prodotti sono simili. Ciò nonostante, mentre i CFD sono stati esportati in diversi Paesi, lo Spread Betting si fonda su uno specifico vantaggio fiscale e rimane quindi un fenomeno prettamente inglese e irlandese.<ref name=":2" />
I provider di CFD hanno quindi iniziato a espandersi nei mercati esteri, a partire dall’Australia a luglio 2002 con IG Markets (primo fornitore di CFD a ottenere la licenza da ASIC) e CMC Markets. Da allora i CFD sono stati introdotti in numerosi altri paesi. Sono disponibili nella maggior parte dei paesi europei, Australia, Canada, Israele, Turchia, Giappone, Hong Kong, Singapore, Sud Africa, Nuova Zelanda, in tutto il Sud America e altrove. In alcuni altri paesi non sono consentiti, in particolare negli Stati Uniti, dove la [[Securities and Exchange Commission]] (SEC) e la Commodity Futures Trading Commission (CFTC) vietano la quotazione dei CFD su borse regolamentate e la negoziazione su borse estere o piattaforme nazionali a causa della loro natura ad alto rischio. Allo stesso tempo, sul mercato operano numerose app di trading con vari scenari di utilizzo, come [[eToro]], Freetrade, Fidelity Personal Investing (parte di [[Fidelity Investments]]), Trading212 e altre.<ref>{{Cite web|last=Michael|first=Andrew|date=2022-05-12|title=Best Investment Trading Apps UK 2022|url=https://www.forbes.com/uk/advisor/investing/best-investment-apps/|access-date=2022-05-17|website=Forbes Advisor UK|language=en-GB}}</ref>
Fino al 2007 i CFD sono stati oggetto di trading esclusivamente [[over the counter]] (OTC), anche se il 5 novembre 2007 la borsa australiana Australian Securities Exchange (ASX) ha inserito dei CFD nella lista delle 50 azioni australiane oggetto di maggior trading, in 8 coppie di valuta, negli indici mondiali chiave e in alcune commodities. Originariamente erano 12 i broker che offrivano CFD di ASX ma nel 2009 sono diminuiti a 5.
Nel 2016 l’[[Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati]] (ESMA) ha emesso un avviso sulla vendita di prodotti speculativi agli investitori al dettaglio che includeva la vendita di CFD.<ref name="auto">{{cite web|url=https://www.esma.europa.eu/press-news/esma-news/esma-issues-warning-sale-speculative-products-retail-investors|title=ESMA issues warning on sale of speculative products to retail investors|publisher=ESMA|date=July 25, 2016}}</ref>
La Securities and Futures Commission di Hong Kong ha vietato totalmente il trading di CFD. Tuttavia, i residenti di Hong Kong possono negoziare CFD tramite broker d’oltreoceano.
== Trading ==
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