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== Storia ==
{{Vedi anche|Storia delle Comore}}
Le Comore rimasero disabitate fino al [[VI secolo]] quando furono popolate da genti [[Bantu (etnologia)|bantu]] provenienti dalle prospicienti coste africane. In questa fase l'organizzazione sociale era basata sulla famiglia e sul villaggio. Successivamente, a partire dal [[IX secolo]] le Comore furono invase da arabi [[Shirazi (popolo)|shirazi]], che vi fondarono dei sultanati, il più importante dei quali ad Anjouan, e sottomisero la popolazione bantu.
 
Nel [[XVI secolo|Cinquecento]] anche i [[Madagascar|Malgasci]] si insediarono nelle Comore, in particolare a Mayotte, dove tuttora si parla [[Lingua malgascia|malgascio]]. Gli esploratori [[Portogallo|portoghesi]] visitarono l'arcipelago nel [[1505]]. Arrivarono poi i [[Francesi]], gli [[Olandesi]] e gli [[Inglesi]]. Le Comore in quest'epoca furono una base per la tratta degli schiavi, condotta sia dagli [[Arabi]] sia dagli europei. Per gli europei erano inoltre una tappa sulla rotta dal [[Capo di Buona Speranza]] verso il [[Golfo Persico]], l'[[India]] e le [[Indie orientali|Indie Orientali]]. Inoltre furono anche la base per i pirati che intercettavano le navi sulle rotte sopra descritte. I sultanati riuscirono a mantenersi indipendenti, pur facendo concessioni agli europei. Le ultime sultane di [[Mohéli]] furono: [[Djoumbé Fatima]] (1841-1878) e [[Salima Machamba]] (1888-1909) che rinunciò al trono cedendo l'isola alla Francia.
Successivamente, a partire dal [[IX secolo]] le Comore furono invase da arabi [[Shirazi (popolo)|shirazi]], che vi fondarono dei sultanati, il più importante dei quali ad Anjouan, e sottomisero la popolazione bantu.
 
Tra il [[1835|1841]] e [[1912]] la [[Francia]] conquistò i sultanati e pose le isole sotto l'amministrazione del governatore generale del [[Madagascar]].<br />Più tardi, coloni francesi, compagnie commerciali francesi e ricchi mercanti arabi costruirono un'economia fondata sulle piantagioni che tuttora sfrutta circa un terzo del territorio delle Comore per la coltivazione di prodotti da esportazione.
Nel [[XVI secolo|Cinquecento]] anche i [[Madagascar|Malgasci]] si insediarono nelle Comore, in particolare a Mayotte, dove tuttora si parla [[Lingua malgascia|malgascio]].
Gli esploratori [[Portogallo|portoghesi]] visitarono l'arcipelago nel [[1505]]. Arrivarono poi i [[Francesi]], gli [[Olandesi]] e gli [[Inglesi]]. Le Comore in quest'epoca furono una base per la tratta degli schiavi, condotta sia dagli [[Arabi]] sia dagli europei.<br />
Per gli europei erano inoltre una tappa sulla rotta dal [[Capo di Buona Speranza]] verso il [[Golfo Persico]], l'[[India]] e le [[Indie orientali|Indie Orientali]].<br />
Inoltre furono anche la base per i pirati che intercettavano le navi sulle rotte sopra descritte.
I sultanati riuscirono a mantenersi indipendenti, pur facendo concessioni agli europei. Le ultime sultane di [[Mohéli]] furono: [[Djoumbé Fatima]] (1841-1878) e [[Salima Machamba]] (1888-1909) che rinunciò al trono cedendo l'isola alla Francia.
 
Tra il [[1835|1841]] e [[1912]] la [[Francia]] conquistò i sultanati e pose le isole sotto l'amministrazione del governatore generale del [[Madagascar]].<br />Più tardi, coloni francesi, compagnie commerciali francesi e ricchi mercanti arabi costruirono un'economia fondata sulle piantagioni che tuttora sfrutta circa un terzo del territorio delle Comore per la coltivazione di prodotti da esportazione.
 
Nel [[1973]] fu raggiunto un accordo con la [[Francia]] per ottenere l'indipendenza nel [[1978]], ma il 6 luglio [[1975]] il parlamento comoriano approvò una risoluzione con la quale fu dichiarata l'indipendenza, con l'astensione dei deputati di [[Mayotte]], che rimase sotto il controllo francese. In due referendum, nel dicembre [[1974]] e nel febbraio [[1976]], la popolazione di Mayotte votò contro l'indipendenza dalla Francia (rispettivamente con il 63,8% e il 99,4% dei voti).