San Pedretto: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 26:
Si estende ai lati della Strada Provinciale 462R di Val d'Arda (SP462R), a un chilometro dalla sua intersezione con la Strada Statale 10 (SS10) in località ''Cristo''; dista da Castelvetro Piacentino km 5, da Monticelli d'Ongina 5,2, da Cremona 9,3, da Piacenza 27,2, da Fidenza 31,8. È principalmente nota per la presenza del Santuario della Beata Vergine Addolorata.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.monticelli.pc.it/sottolivello.php?idsa=130&idbox=32&idvocebox=119|titolo=Comune di Monticelli d'Ongina: Sottolivello|sito=www.comune.monticelli.pc.it|accesso=2022-08-20}}</ref>
 
L'agglomerato urbano è composto da tre nuclei distinti brevemente distanziati: il primo in località ''Scacciacarrozza,'' sulla destra della Provinciale in direzione Cortemaggiore, prima del cavalcavia ferroviario Piacenza-Cremona; il secondo raccolto attorno alla chiesa parrocchiale; il terzo, e il maggiore, poco più oltre: è chiamato ''S. Pedretto'', denominazione diventata di uso comune per l'intera frazione.
 
La parte più antica fa capo alla ''Cura Vecchia,'' posta lungo lal’attuale stradaVia cheOpiazzi, sivicino origina dalla Provinciale inalla località ''Scacciacarrozza.'' Il centro del paese si è poi spostato nell'abitato a corona della chiesa parrocchiale sullasull’attuale ''StradaVia Vecchia,'Centro; quest'ultima cheassieme staccataalla dalcorrispondente cavalcaviaVia ferroviario,Case segnaNuove assiemee alla Provinciale, cavalcavia escluso, segna il confine — dal 1814, anno della loro contemporanea istituzione — tra i comuni di Castelvetro Piacentino e Monticelli d'Ongina.
 
Dirimpetto all’attuale Via Gambina vi era la strada ''Gambino,'' attualmente non più esistente, che costeggiando l’omonimo canale previene ai resti dell'antico ''Monastero e oratorio dei Cistercensi.''
 
== Storia ==
Riga 39 ⟶ 41:
La secolare appartenenza del territorio al vescovo di Cremona, che vi esercitava giurisdizione anche temporale tramite vassalli, è testimoniata storicamente. Dell'11 febbraio 1221 è un'investitura del vescovo Oberto, a favore di esponenti della famiglia Dovara, di possedimenti in varie località tra cui S. Pietro in Corte.
 
La giurisdizione dei Comuni non era ancora subentrata a quella vescovile quando a S. Pietro in Corte sorse un'abbazia di Cistercensi; a loro si attribuisce una razionale opera di bonifica che abbracciaabbracciò una vasta area del basso Piacentino, comprendente sicuramente anche S. Giuliano. Dell’abbazia rimangono pochi ruderi presso ill’attuale Cavo Gambina (anticamente Rio Gambino).
 
Dopo la scomparsa del castello e successivo frazionamento del feudo, la chiesaprepostura divenne una semplice chiesa rurale. Con la bolla di Eugenio IV (9 luglio 1436) passava alla collegiata di Busseto; con la bolla di Paolo II (6 febbraio 1470) veniva aggregata alla collegiata di Monticelli d'Ongina, e declassata a chiesa curata sottomessa alla prepostura di S. Lorenzo. Tale situazione si protrarrà oltre il 1601, anno di costituzione della diocesi fidentina. Solo la bolla del 26 aprile 1856 concedeva al vescovo di Fidenza la possibilità di costituire la parrocchia in vicaria perpetua; a Monticelli Dd'Ongina riservava il solo diritto di nomina del parroco, passato poi negli anni 1866-67 all'ordinario diocesano.
 
Il territorio parrocchiale attuale risale al decreto vescovile 23/1/1975, con l'incorporazione dipressoché buona partetotale della soppressa parrocchia di Villa Diversi.
 
=== Chiese e oratori soppressi ===
 
==== Chiesa parrocchiale vecchia ====
Edificata attorno al Mille in località ''Cura Vecchia'', e demolita per vetustà agli inizi del secolo XVIII.
Risale attorno al Mille [[File:Ducato di Parma et di Piacenza - CBT 5881856.jpg|miniatura|''Ducato di Parma e Piacenza nel 1640. Si noti il solo toponimo S. Pietro, e anche la località di Treppi, successivamente distrutta da un'alluvione del fiume Po.'']]
[[File:Ducato di Parma 1828.pdf|miniatura|''Ducato di Parma e Piacenza nel 1828; è evidente la presenza di entrambe le denominazioni S. Pietro in Corte e S. Pedretto.'']]
 
==== Monastero e oratorio dei Cistercensi ====
=== I Serviti ===
Eretti nel sec. XIV al termine della strada ''Gambino;'' soppressi nel 1805.
Risale al 1624 il loro arrivo a S. Pedretto, prendendo dimora presso l'Oratorio della Beata Vergine Maria, degli Angeli Custodi e di S. Francesco, eretto nel 1617 e donato loro da Giovanni Francesco Faerni. Nello stesso luogo i Serviti edificarono un piccolo Convento, dimora di tre Padri e due Conversi. Successivamente ebbero un Oratorio più grande — Oratorio di S. Carlo Borromeo, eretto da Battista Fadelli nel 1614 — e demolito il precedente edificio, edificarono un nuovo Convento.
 
==== Oratorio di S. Carlo Borromeo ====
Dediti in particolare alla devozione alla Madonna Addolorata, i Serviti ne posero una statua in una cappella del loro Convento; anche la devozione popolare era forte, a tal punto che nemmeno l'erezione della nuova Chiesa parrocchiale (1713) spostò verso di sé il flusso di fedeli.
Eretto per volere di Battista Fadelli nel 1614; successivamente donato nel 1624 ai frati Serviti.
 
==== Oratorio della B.V., degli Angeli Custodi e di S. Francesco di Assisi (poi chiesa dei frati Serviti) ====
Nel 1806 Napoleone Bonaparte soppresse gli Ordini Religiosi; Convento e Oratorio dei Serviti caddero in rovina, ma alcune testimonianze furono trasferite alla Chiesa parrocchiale, in particolare la statua della Madonna Addolorata. Nello stesso anno, con Rescritto del Padre Generale dei Serviti del 30 agosto, venne istituita la Confraternita dell'Addolorata.
Fondato nel 1617 da Giovanni Francesco Faerni, poi donato nel 1624 ai frati Serviti, che vi eressero il loro convento; in seguito ottennero anche l’Oratorio di S. Carlo Borromeo, perché più grande e idoneo. Ebbero dunque nel 1625 dal Faerni figlio, Alessandro, la facoltà di demolire sia l'oratorio del padre che l'attiguo convento e riutilizzarne i materiali per edificare un nuovo convento presso quello di S. Carlo.
 
Dediti in particolare alla devozione alla Madonna Addolorata, i Serviti ne posero una statua in una cappella del loro Conventoconvento; anche la devozione popolare era forte, a tal punto che nemmeno l'erezione della nuova Chiesa parrocchiale (1713) spostò verso di sé il flusso di fedeli.
 
Nel 1806 Napoleone Bonaparte soppresse gli Ordini Religiosi; Conventoconvento e Oratoriooratorio dei Serviti caddero in rovina, ma alcune testimonianze furono trasferite alla Chiesa parrocchiale, in particolare la statua della Madonna Addolorata. Nello stesso anno, con Rescritto del Padre Generale dei Serviti del 30 agosto, venne istituita la Confraternita dell'Addolorata.
 
==== Oratorio della B.V. Assunta e di S. Rocco, detto ''del Gazzino'' ====
Venne eretto nel 1576 in località ''Gazzino'' tra S. Pedretto e S. Giuliano, per disposizione di Giulio Dalla Torre, il quale ne diede il diritto di patronato ai figli della sorella Cornelia, moglie del conte Roncovieri di Cremona.
 
Allo stesso anno di erezione dell'edificio risale un dipinto a olio su tela che ne decorava l’interno, una ''Madonna Assunta con S. Rocco ed il donatore Roncovieri,'' del cremonese Vincenzo Campi, poi trasferito alla chiesa parrocchiale.
 
Dopo molti anni di abbandono, l'oratorio venne demolito nel 1966.
 
==== Oratorio di S. Giuseppe Sposo di Maria ====
Posto in località ''Villa Diversi,'' fu fatto costruire dai fratelli don Giulio Cesare, Giovambattista e Giovanni Angelo Guzzoni nel 1731. Destinato a parrocchiale nel 1913 dall'eretta parrocchia di Villa Diversi, fu demolito nel 1930 pe erigere una nuova chiesa.
 
==== Chiesa di S. Nicola da Bari in S. Giuseppe ====
Costruita tra il 1930-31, era la chiesa parrocchiale di Villa Diversi. Soppressa la parrocchia nel 1968, divenne sussidiaria alla parrocchiale di S. Pietro in Corte, e sconsacrata nel 1976.
 
RisaleDivenuto attornosuccessivamente alchiesa Milledei frati Ser fondato nel 1617 da Giovanni Francesco Faerni e da lui donato nel 1624 ai frati Serviti[[File:Ducato di Parma et di Piacenza - CBT 5881856.jpg|miniatura|''Ducato di Parma e Piacenza nel 1640. Si noti il solo toponimo S. Pietro, e anche la località di Treppi, successivamente distrutta da un'alluvione del fiume Po.'']]
[[File:Ducato di Parma 1828.pdf|miniatura|''Ducato di Parma e Piacenza nel 1828; è evidente la presenza di entrambe le denominazioni S. Pietro in Corte e S. Pedretto.'']]
 
=== Chiesa di S. Pietro Apostolo ===
Riga 78 ⟶ 101:
 
== Curiosità ==
Attualmente i due comuni di Castelvetro Piacentino e Monticelli d'Ongina assegnano differenti denominazioni alle rispettive parti del paese e della Provinciale, ovvero ''S. Pedretto'' e ''Via Provinciale'' per il primo, e ''S. Pietro in Corte'' e ''Via S. Pietro in Corte Secca'' per il secondo.
Il paese è diviso dalla Provinciale tra i due comuni — dal 1814, anno della loro contemporanea istituzione — di Castelvetro Piacentino (e denominato San Pedretto) e Monticelli d'Ongina (San Pietro in Corte). Storicamente invece San Pietro in Corte indicava l'abitato afferente alla Chiesa di San Pietro Apostolo; San Pedretto
 
== Note ==