Recaredo I: differenze tra le versioni
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|Nazionalità = visigoto
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|FineIncipit = è stato [[Re dei Visigoti]] dal [[586]] fino alla sua morte
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==Biografia==
Nel [[573]] il padre, Leovigildo, alla morte del re dei Visigoti, suo fratello [[Liuva I]], succedendogli sul trono nominò Recaredo e il fratello Ermenegildo duchi di Toledo e Narbona (non si conosce l'esatta distribuzione delle cariche), perché controllassero le province del regno mentre lui, Leovigildo, era impegnato nella guerra contro il regno degli [[Svevia|Svevi]].
Nel corso di questi anni, fu sempre al fianco del padre sia nelle guerre contro Svevi e [[Bizantini]],
Come suo padre tenne la sua corte nella capitale [[Toledo]] e mantenne la tradizione dei re visigoti di professare l'[[Arianesimo]] portandolo a scontrarsi con la popolazione romana della penisola iberica fedele al [[Cattolicesimo]] trinitario.
Sfruttando questa divisione interna il vescovo cattolico [[Leandro di Siviglia]] cercò, riuscendo nell'intento, di convertire il figlio maggiore di Leovigildo, [[Sant'Ermenegildo|Ermenegildo]], e lo appoggiò in un moto di sommossa contro il legittimo sovrano che non ebbe successo e causò la condanna all'esilio dello stesso vescovo Leandro, mentre Ermenegildo, fatto poi santo, venne giustiziato nel [[585]].
Alla morte di Leovigildo il 21 aprile [[586]], il vescovo Leandro, esule in [[Mauretania]], venne invitato a fare ritorno a Toledo. Nel frattempo Recaredo, che aveva governato insieme al padre prima della sua morte, venne incoronato nuovo re dei Visigoti senza incontrare opposizione alcuna.
Spinto dalle sua parentela coi [[Merovingi]], Recaredo inviò delle ambasciate a suo nipote (figlio di [[Brunilde]], sua cugina e nello stesso tempo sorellastra) [[Childeberto II]]
[[File:Reccared I Conversión, by Muñoz Degrain, Senate Palace, Madrid.jpg|upright=1.4|thumb|Conversione di Recaredo I, opera del tardo
Secondo [[Giovanni di Biclaro|Giovanni di Biclar]], nel [[587]] Recaredo si convertì al Cattolicesimo (la conversione fu annunciata dapprima con la fine delle persecuzioni ai cattolici e poi con la convocazione di un convegno di vescovi ariani e cattolici al termine del quale il re proclamò la propria preferenza per il cattolicesimo, quindi la sua conversione) segnando un momento fondamentale per la storia religiosa della penisola iberica e per il futuro dei Visigoti. Gran parte dei nobili visigoti seguirono il suo esempio convertendosi a loro volta, soprattutto nelle zone più prossime a Toledo, mentre alcune regioni più remote si ribellarono alla conversione, come il caso della [[Settimania]], la provincia visigota più settentrionale, che si levò alla guida del vescovo ariano [[Ataloco]], considerato dai suoi nemici un ''secondo [[Ario]]''. Tra i leader secolari della rivolta si trovavano i conti ''Granista'' e ''Wildigern'' i quali si appellarono a Gontrano che prima fece un'incursione in Settimania, dove venne battuto e poi inviò il suo condottiero
''Desiderio'' alla guida di un esercito in appoggio dei rivoltosi. Tuttavia Recaredo sconfisse i ribelli Una seconda rivolta anti-cattolica scoppiò in [[Lusitania]] e venne capeggiata da Sunna, vescovo ariano di [[Mérida (Spagna)|Mérida]] e dal conte [[Segga]]. Claudio, ''dux Lusitaniae'' di Recaredo, sedò la rivolta costringendo il vescovo ariano a rifugiarsi in [[Mauretania]], mentre il conte Segga venne bandito e mandato in [[Galizia (Spagna)|Galizia]].
[[File:Concil Toled.jpg|left|upright=0.8|thumb|Recaredo I tra i vescovi al [[III Concilio di Toledo]], raffigurazione tratta dal ''[[Cronaca do Albelda|Codex Vigilanus o Chronicon Albeldense]]''<ref>Il ''[[Cronaca do Albelda|Codex Vigilanus o Chronicon Albeldense]]'' è una cronaca storica della [[penisola iberica]], che narra le vicende del regno visigoto, della conquista musulmana, della ''[[reconquista]]'', partita dal [[Regno delle Asturie]], sino all'inizio del regno di [[Alfonso III delle Asturie]], scritta nell'881.</ref>.]]
Nel [[III Concilio di Toledo]], organizzato dal vescovo cattolico Leandro ma tenuto per volontà del sovrano visigoto, nel [[589]], si stabilirono i principi del nuovo credo religioso del regno visigoto e del suo sovrano, che giurò fedeltà alla nuova religione in una dichiarazione solenne, che venne conclusa da una omelia di Leandro dal titolo ''Homilia de triumpho ecclesiae ob conversionem Gothorum'' e che è pervenuta ai giorni nostri. La cosa dette una grande gioia al papa [[papa Gregorio I|Gregorio Magno]], che nei suoi Dialoghi scrisse «non desta meraviglia che egli sia divenuto un predicatore della vera fede, perché suo fratello fu un martire, i cui meriti l'hanno aiutato a riportare molte anime in seno a Dio».
La prima iniziativa della nuova istituzione religiosa dimostrò subito quello che era usuale a quei tempi, cioè l'aspetto di poca tolleranza di fedi diverse, stabilendo la conversione forzata degli [[Ebrei]] e l'estirpazione dell'eresia ariana nel regno visigoto. Benché Giovanni di Biclar sostenga il contrario, l'arianesimo del popolo visigoto, non scomparve del tutto ma sopravvisse sino alla caduta del regno visigoto.
Recaredo cercò di sconfiggere i Bizantini e cacciarli dalla
Negli ultimi anni di regno dovette combattere i [[Baschi (popolo)|Baschi]] che tentarono inutilmente di scendere dai [[Pirenei]] dove li aveva relegati assieme al padre Leovigildo.
Recaredo morì a [[Toledo]], nel [[601]], gli successe il figlio [[Liuva II]].
Molte delle notizie sul regno si questo sovrano hanno come fonte [[Isidoro di Siviglia]] e [[Gregorio di Tours]].
== Fidanzamenti, mogli e discendenti ==
Nel [[584]], Recaredo si fidanzò con [[Rigonda|Rigunte]],<ref name=mogli>{{en}} [http://fmg.ac/Projects/MedLands/VANDALS,%20SUEVI,%20VISIGOTHS.htm#_Toc179360440#ES Dinastie dei Visigoti]</ref> figlia del re dei [[Franchi]] di [[Neustria]], [[Chilperico I]] e di [[Fredegonda]]. Rigunte si era recata con un grande seguito, di cui faceva parte [[Bodegiselo]], probabile ascendente dei [[
Nel [[586]], Recaredo sposò Bauda (?-ca. [[590]]), da cui ebbe un figlio:<ref name=mogli/>
*[[Liuva II|Liuva]] ([[587]]-[[603]]), re dei Visigoti.
Nel [[594]], Recaredo si fidanzò con Clodesinde (circa [[575]]-ca. [[595]]), figlia del re dei [[Franchi]] d'[[Austrasia]], [[Sigeberto I]] e di [[Brunechilde]] e sorella del re dei [[Franchi]] d'[[Austrasia]] e di [[Borgogna|Burgundia]], [[Childeberto I]], che era già stata fidanzata col re dei [[Longobardi]], [[Autari]]. Anche questo matrimonio sfumò.<ref name=mogli/>
Sempre nello stesso anno (
*[[Suintila]] (circa [[594]]-[[633]]), re dei Visigoti.
==Note==
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