Forte di Fortezza: differenze tra le versioni

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Nel corso della sua storia il forte subì diverse risistemazioni e ammodernamenti, in totale furono creati 4 varchi attraverso la fortezza (2 linee ferroviarie, una strada ed un'autostrada).
Verso la seconda metà dell'Ottocento si iniziarono a progettare le costruzioni delle linee ferroviarie. Per Fortezza passavano sia la [[ferrovia del Brennero]] che la [[ferrovia della Val Pusteria]]. La prima fu fatta passare a fianco del forte comportando solamente una piccola modifica alle mura di cinta del forte basso. Per il passaggio della seconda invece fu necessaria una modifica sostanziale del forte. La linea infatti fu fatta passare proprio in mezzo al forte (basso e medio), ma allocostruita stessoin tempo,modo da impedire la vista del suo interno dai convogli ferroviari. La linea una volta uscita dal forte doveva attraversare la forra dell'Isarco; per superare tale ostacolo fu costruito un imponente ponte (alto 80 metri), che aveva la particolarità di poter ritrarre all'interno della fortezza un tratto di 20 metri dei binari, ciò naturalmente per motivi strategici.
 
Durante la [[prima guerra mondiale]] il forte fu però utilizzato come magazzino e non come fortezza attiva (in realtà il forte era già stato declassato a "deposito" nel [[1882]]), anche perché la linea di confine era ben lontana (ad esempio nelle [[Dolomiti]] o sull'[[Ortler]]). Dopo la grande guerra il forte ebbe una sua fase di importanza prima della [[seconda guerra mondiale]], precisamente nel [[1940]] quando fu costruita la diga del [[lago di Fortezza]] (iniziata formalmente nel [[1935]]), che dopo due anni di lavori cambiarono faccia alla vallata, facendo scomparire il paese di Prà di Sotto. A causa della diga alcuni accessi al forte ora danno sulle sponde del lago, e quindi alcuni depositi rimangono a volte parzialmente sommersi. La costruzione dello sbarramento fluviale ha comportato anche un primo spostamento della sede stradale.
 
Prima dello scoppio del secondo conflitto mondiale attorno al forte vennero costruiti dal [[Regio Esercito]] 5 [[bunker]] difensivi, facenti parte del [[Vallo Alpino in Alto Adige]], e precisamente dello [[Sbarramento di Fortezza|Sbarramento "Imene" di Fortezza]], con lo scopo di difendere i confini italiani dall'alleato tedesco. Durante la guerra il forte non subi'subì danni se non un'esplosione nei pressi della chiesetta, dove una piccola parte del forte medio è crollata.
 
Dopo il conflitto, alcuni di questi bunker furono riattivati, per fronteggiare la nuova minaccia della [[guerra fredda]]. Il forte e le relative postazioni difensive passarono in mano dell'[[Esercito Italiano]], che adibì e utilizzò il forte come [[polveriera]], fino al [[2003]], quando lo dismise. Durante questi anni i soldati quando montavano la guardia nel forte alto dovevano caricarsi di zaino pesante, fucile e materasso e risalire la lunga scalinata. Dato che il forte conteneva una polveriera molti dei tetti furono adattati, costruendo anche attorno agli edifici delle [[Gabbia di Faraday|gabbie di Faraday]], e dislocando in diversi punti delle postazioni antincendio.