JAXA: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
disambigue e corretti rif wl. |
m Bot: accenti e modifiche minori |
||
Riga 38:
Il 1 ottobre 2003 vennero unite tre organizzazioni esistenti per formare la nascente JAXA: l{{'}}''[[Institute of Space and Astronautical Science|Istituto dello Spazio e delle Scienze Astronautiche]]'' (''ISAS''), il ''[[National Aerospace Laboratory of Japan|Laboratorio Nazionale Aerospaziale del Giappone]]'' (''NAL'') e l{{'}}''[[Agenzia Nazionale per lo Sviluppo Spaziale del Giappone]]'' (''NASDA'')<ref>{{cita web|url=https://global.jaxa.jp/about/history/nasda/index_e.html|titolo=NASDA History|editore=JAXA|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>. JAXA è stata fondata come una istituzione amministrativa indipendente gestita dal Ministero dell'Educazione, della Cultura, dello Sport, della Scienza e della Tecnologia (MEXT) e dal Ministero degli Affari Interni e delle Comunicazioni.<ref>{{cita web|url= http://www.jaxa.jp/about/law/law_e.pdf |titolo= Law Concerning Japan Aerospace Exploration Agency |editore=JAXA |dataaccesso=20 aprile 2010}}</ref>
Prima della sua creazione, la ricerca planetaria e dello spazio era responsabilità di ISAS, mentre la ricerca aeronautica era affidata a NAL. La NASDA, fondata il 1 ottobre 1969, sviluppò lanciatori, satelliti e il modulo [[Japanese Experiment Module]], oltre ad addestrare gli astronauti giapponesi che parteciparono alle missioni dello [[Space Shuttle]]<ref>{{cita web|url=http://search.japantimes.co.jp/cgi-bin/nn20090630i1.html|titolo=Japan a low-key player in space race|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090803053741/http://search.japantimes.co.jp/cgi-bin/nn20090630i1.html |dataarchivio=3 agosto 2009|editore=Japan Times|data=30 giugno 2009}}</ref>. Nel 2016 è stato creato il National Space Policy Secretariat (NSPS)
{{cita web|url=http://www.spacetechasia.com/an-overview-of-japans-space-activities/|titolo=An overview of Japan’s space activities|data=14 agosto 2018|nome=Hideto|cognome=Kurasawa}}</ref>.
Riga 55:
Il primo satellite giapponese ''[[Ōsumi (satellite)|Ōsumi]]'' è stato lanciato nel 1970 tramite un razzo [[Lambda (lanciatore)|Lambda 4]]<ref name="ohsumi">{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/en/missions/spacecraft/past/ohsumi.html|titolo=Ohsumi|editore=ISAS|lingua=en|accesso=9 settembre 2022}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.britannica.com/topic/Osumi|titolo=Ōsumi|editore=Encyclopædia Britannica|lingua=en|accesso=9 settembre 2022}}</ref>. La serie di lanciatori Lambda è stata sviluppata dall'Istituto di Scienze Industriali dell'Università di Tokyo, dall'Istituto dello Spazio e delle Scienze Astronautiche e dall'azienda Prince. Il primo lancio (sperimentale) di un razzo Lambda fu effettuato nel 1963; l'ultimo nel 1977. Il razzo Lambda è stato sviluppato in diverse versioni, tutte alimentate da [[Razzo a propellente solido|propellente solido]]<ref>{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/en/missions/launch_vehicles/l-4s-5.html|titolo=L-4S|editore=ISAS|lingua=en|accesso=9 settembre 2022}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/e/enterp/rockets/vehicles/l-4s/index.shtml|titolo=L-4S Satellite Launch Vehicles|editore=ISAS|lingua=en|accesso=9 settembre 2022}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/e/japan_s_history/detail/challenge.shtml|titolo=The Challenge of Japan's First Satellite|editore=ISAS|lingua=en|accesso=9 settembre 2022}}</ref>.
Nel 1966 è stato impiegato per la prima volta un razzo della serie [[Mu (lanciatore)|Mu]]<ref name="mu rockets">{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/e/japan_s_history/detail/mu.shtml|titolo=The Age of Space Science ---- Mu Rockets|editore=ISAS|lingua=en|accesso=9 settembre 2022}}</ref>, un lanciatore Mu-1 che ha compiuto un volo di test sub orbitale. Di seguito sono state sviluppate delle evoluzioni chiamate Mu-3 e Mu-4. La prima generazione di razzi Mu è la versione M-4S, ed è stata impiegata per il lancio del satellite ''[[Tansei 1]]'' a febbraio 1971 e successivamente Shinsei e Denpa a settembre 1971 e agosto 1972. Il carico utile che era trasportabile in orbita terrestre bassa era di {{M|180|ul=kg}}.<ref>{{cita web|url=http://www.astronautix.com/m/mu-4s.html|titolo=Mu-4S|editore=Astronautix|lingua=en|accesso=9 settembre 2022}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/e/enterp/rockets/vehicles/mu/m4s.shtml|titolo=M-4S Satellite Launch Vehicles|editore=ISAS|lingua=en|accesso=9 settembre 2022}}</ref>. A partire dal 1974 è stato sostituito prima dal modello Mu-3C, la seconda generazione del lanciatore, a tre stadi<ref>{{cita web|url=http://www.astronautix.com/m/mu-3c.html|titolo=Mu-3C|editore=Astronautix|lingua=en|accesso=9 settembre 2022}}</ref>.
L'ultima evoluzione della serie Mu è stata il Mu-5, o [[M-V]]<ref>{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/e/enterp/rockets/vehicles/m-v/|titolo=M-V Satellite Launch Vehicles|editore=ISAS|lingua=en|accesso=9 settembre 2022}}</ref>, che ha volato per la prima volta nel 1997 portando in orbita il satellite ''[[Haruka (satellite)|Haruka]]'' (MUSES-B). L'ultimo lancio è avvenuto nel 2006 per il satellite ''[[Hinoda (satellite)|Hinoda]]'' (SOLAR-B). Di sette lanci, sei hanno avuto successo.
Normalmente l'M-V è stato impiegato in una configurazione a tre stati, ma per alcune missioni come il satellite Haruka nel 1997 e le sonde ''[[Nozomi]]'' (PLANET-B) nel 1998 e ''[[Sonda Hayabusa|Hayabusa]]'' (MUSES-C) nel 2003, è stato usata una versione a quattro stadi chiamata M-V KM<ref>{{cita web|url=http://www.astronautix.com/m/m-vkm.html|titolo=M-V KM|nome=Mark|cognome=Wade|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>. L'ultimo lancio è stato effettuato nel 2006 per la sonda [[Hinode]]<ref>{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/e/japan_s_history/detail/reorgani.shtml|titolo=Reorganization of ISAS and New Launch Vehicles|editore=ISAS|lingua=en|accesso=9 settembre 2022}}</ref>.
Il [[N-I|lanciatore N-I]] era derivato dallo statunitense [[Thor-Delta]], prodotto in Giappone tramite licenza. Il primo stadio era un razzo di tipo [[Famiglia di lanciatori Thor|Thor]], mentre il secondo stadio era spinto da un propulsore LE-3 prodotto da Mitsubishi Heavy Industries. I [[Razzo ausiliario|rocket booster]] erano dei propulsori [[Castor (razzo)|Castor]]<ref>{{cita web|url=https://global.jaxa.jp/projects/rockets/n1/index.html|titolo=About N-I Launch Vehicle|editore=JAXA|lingua=en|accesso=9 settembre 2022}}</ref>. Tra il 1975 e il 1983 ha compiuto sette lanci, di cui sei con successo, prima di essere sostituito dalla versione [[N-II]].
Anche quest'ultimo era derivato dal [[Delta (razzo)|lanciatore Delta]] e prodotto tramite licenza. Il primo stadio era uguale a quello dell'N-I, e il secondo stadio era un Delta-F, con nove propulsori Castor come rocket boosters. Tutti gli otto lanci effettuati tra il 1981 e il 1987 hanno avuto successo<ref>{{cita web|url=https://global.jaxa.jp/projects/rockets/n2/index.html|titolo=About N-II Launch Vehicle|editore=JAXA|lingua=en|accesso=9 settembre 2022}}</ref>.
[[File:H-II series.png|thumb|right|Comparazione tra i lanciatori [[H-II]], [[H-IIA
[[H-I]] era un lanciatore a [[Razzo a propellente liquido|propellente liquido]], ed era composto da un Thor-ELT come primo stadio, prodotto tramite licenza, un secondo stadio che impiegava un propulsore LE-5, il primo sviluppato in Giappone ad impiegare [[combustibile criogenico|propellente criogenico]]<ref>{{cita pubblicazione |nome=H. |cognome=Nakanishi|nome2=E.|cognome2=Sogame|nome3=A.|cognome3=Suzuki|nome4=K.|cognome4=Kamijo|nome5=K.|cognome5=Kuratani|nome6=N.|cognome6=Tanatsugu |titolo=LE-5 OXYGEN-HYDROGEN ROCKET ENGINE FOR H-I LAUNCH VEHICLE |rivista=XXXII International Astronautical Congress |editore= |città= Roma|volume= |numero= |anno=1981 |mese=settembre |pp=511-522 |id= |doi=10.1016/B978-0-08-028708-9.50039-7 |url=https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/B9780080287089500397 |lingua=en |accesso=11 settembre 2022 }}</ref>.
Nel 1994 è stato impiegato per la prima volta un lanciatore [[H-II]], sviluppato da NASDA per incrementare la massa del [[carico utile]].
Il lanciatore [[H-IIA]] era un'altra evoluzione dell'H-II. Il lancio inaugurale è avvenuto ad agosto 2001. Possedeva due stadi, il primo costituito da due propulsori LE-7A mentre il secondo stadio aveva un motore LE-5B<ref name="HII-A">{{cita web|url=https://global.jaxa.jp/projects/rockets/h2a/|titolo=About H-IIA Launch Vehicle|editore=JAXA|lingua=en|accesso=9 settembre 2022}}</ref>. Il carico utile era di {{M|10000|ul=kg}} in [[orbita terrestre bassa]], e {{M|4000|ul=kg}} in [[orbita geostazionaria]]<ref name="HII-A"/>.
Riga 76:
== Missioni con equipaggio ==
=== Storia ===
Il primo cittadino giapponese a volare nello spazio è stato [[Toyohiro Akiyama]], un giornalista che ha volato nella [[Sojuz TM-11]] sovietica nel dicembre 1990 sponsorizzato dalla [[Tokyo Broadcasting System|TBS]]<ref>{{cita web|url=https://www.britannica.com/biography/Akiyama-Toyohiro|titolo=Akiyama Toyohiro|data=18 luglio 2022|editore=Encyclopaedia Britannica|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>. Ha trascorso più di sette giorni nella [[Mir (stazione spaziale)|stazione spaziale Mir]], in quello che i sovietici avevano
[[File:STS-47 in-flight crew portrait.jpg|thumb|right|L'equipaggio della missione [[STS-47]] all'interno dello Spacelab-J]]
Riga 111:
''[[Sakigake]]'' (MS-T5) è stata la prima sonda interplanetaria nipponica, e la prima sonda lanciata nello spazio profondo da una nazione che non fosse gli Stati Uniti o l'Unione Sovietica. Sviluppata dall'Istituto dello spazio e delle scienze astronautiche, appartenente all'agenzia nazionale per lo sviluppo spaziale, è stata lanciata a gennaio 1985. I suoi obiettivi erano il test delle performance dell'allora nuovo lanciatore [[Mu (lanciatore)|Mu-3S II]], osservare il [[mezzo interplanetario]] e il campo magnetico interplanetario, ed raccogliere dati dalla [[cometa di Halley]] tramite un flyby avvenuto a marzo 1986<ref name="sakigake">{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/en/missions/spacecraft/past/sakigake.html|titolo=SAKIGAKE|editore=ISAS|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>.
Qualche mese dopo è stata lanciata la successiva missione ''[[Suisei]]'' (PLANET-A), anch'essa per lo studio di Halley. La sonda era identica a ''Sakigake'', ma era equipaggiata con un camera ad ultravioletti e uno strumento per la misurazione del [[vento solare]]<ref name="suisei">{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/en/missions/spacecraft/past/suisei.html|titolo=SUISEI|editore=ISAS|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>.
''[[Hiten]]'' (MUSES-A) è stata la prima sonda lunare giapponese, lanciata a gennaio 1990 e posta su un'orbita altamente ellittica attorno alla Terra che ha permesso dei flyby lunari<ref name="hiten">{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/en/missions/spacecraft/past/hiten.html|titolo=HITEN|editore=ISAS|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>. Al primo passaggio, la sonda ha lanciato un piccolo orbiter di nome ''Hagoromo''. Quest'ultimo ha tuttavia avuto un malfunzionamento. Hiten ha completato la sua missioni effettuando dieci [[Sorvolo ravvicinato|flyby]] lunari e sperimentando manovre di [[aerofrenaggio]] durante i passaggi in vicinanza della Terra.
Riga 128:
[[File:IKAROS solar sail.jpg|thumb|right|Raffigurazione artistica della sonda IKAROS]]
''[[IKAROS]]'' è stata una sonda sperimentale, la prima ad utilizzare una [[vela solare]] come mezzo di propulsione<ref>{{cita web|url=https://www.eoportal.org/satellite-missions/ikaros|titolo=IKAROS|data=30 maggio 2012|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>.
=== Missioni in corso ===
Riga 161:
La sonda, costituita da un [[lander]] e un [[Rover (astronautica)|rover]] sarà lanciata nel 2025 con il nuovo [[H3 (lanciatore)|lanciatore H3]]. L'atterraggio di precisione avverrà con la stessa tecnica che sarà stata dimostrata valida nella precedente missione SLIM. La JAXA svilupperà il rover, mentre l'agenzia indiana il lander<ref name="lunarpolar"/>.
''[[Comet Interceptor]]'' è una missione sviluppata dall'agenzia spaziale europea in collaborazione con l'agenzia giapponese il cui lancio è previsto per il 2029<ref name="cometinterceptorjaxa">{{cita web|url=https://cosmos.isas.jaxa.jp/global-space-news-comet-interceptor-mission-adopted/|titolo=Global Space News: Comet Interceptor mission "adopted"|data=31 agosto 2022|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>.
Di fatto, la sonda verrà parcheggiata in attesa della scoperta di una cometa. Quelle a lungo periodo provengono dalla [[nube di Oort]] ed hanno delle orbite eccentriche con periodi che vanno da 200 a migliaia di anni<ref name="cometinterceptorjaxa"/>. Vengono scoperte solo qualche mese prima che attraversino il [[Sistema solare interno]] e tornino verso il [[Sistema solare esterno|sistema esterno]]. Questo breve lasso di tempo che intercorre tra la scoperta e il transito nei pressi della Terra impedisce la pianificazione di una missione ad hoc per l'esplorazione della cometa. Per questo motivo si è pensato di "parcheggiare" la sonda nel [[punto di Lagrange]] e tenerla in attesa della scoperta della cometa<ref name="cometinterceptorjaxa"/>.
La sonda conterrà due piccole sonde, chiamate ''B1'' e ''B2'' che si avvicineranno all'oggetto celeste e effettueranno delle analisi della sua [[Chioma (astronomia)|chioma]]. Saranno inoltre misurati il flusso di polveri, la composizione dei gas, la densità, i [[campo magnetico|campi magnetici]] e le interazioni con il [[vento solare]]. I dati serviranno per costruire una mappa tridimensionale della regione che circonda la cometa<ref>{{cita web|url=https://www.esa.int/Science_Exploration/Space_Science/ESA_s_new_mission_to_intercept_a_comet|titolo=ESA’s new mission to intercept a comet|data=19 giugno 2019|editore=ESA|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>.
Riga 173:
<ref>{{cita web|url=https://space.skyrocket.de/doc_sdat/astro-a.htm|titolo=Astro A (Hinotori)|cognome=Krebs|nome=Gunter D.|editore= Gunter's Space Page|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>. Il primo della serie ''Advanced Satellite for Cosmology and Astrophysics'', è stato lanciato a febbraio 1981 tramite un lanciatore M-3S. Ha terminato la sua missione con successo ed è stato fatto rientrare nell'atmosfera a luglio 1991<ref name="hinotori"/>.
''[[Tenma (satellite)|Tenma]]'' (ASTRO-B) è stato un telescopio a raggi X lanciato a febbraio 1983 su un lanciatore M-3S<ref name="tenma">{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/en/missions/spacecraft/past/tenma.html|titolo=TENMA|editore=ISAS|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>. L'anno successivo un malfunzionamento delle batterie ha causato una limitazione della sua operatività. Altri problemi hanno portato a terminare le sue operazioni nel 1985.
''[[Ginga (satellite)|Ginga]]'' (ASTRO-C) è stato il terzo telescopio a raggi X giapponese, dopo ''Hakucho'' e ''Tenma'' (''Hinotori'' è considerato un satellite per lo studio del Sole), lanciato a febbraio 1987 tramite un lanciatore M-S II<ref>{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/en/missions/spacecraft/past/ginga.html|titolo=GINGA|editore=ISAS|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>. Lo strumento primario era un [[contatore proporzionale]] per la rivelazione di [[raggi X]] a largo campo (con energie da 1,5 a {{M|37|ul=keV}}). Poco dopo il lancio, il satellite ha osservato i raggi X prodotti dalla supernova [[SN 1987a]] nella [[Grande Nube di Magellano]]<ref>{{cita pubblicazione|nome=Y.|cognome=Tawara|doi=10.1063/1.37230|rivista=AIR Conference Proceedings|volume=170|numero=1|url=https://aip.scitation.org/doi/abs/10.1063/1.37230|titolo=X-ray observations of SN1987A with Ginga|anno=1988}}</ref>, la prima ad essere osservata dopo quattro secoli. Ha terminato la sua missione nel novembre 1991.
Riga 179:
''[[Yohkoh]]'' (SOLAR-A) era un osservatorio solare sviluppato dall'Istituto dello Spazio e delle scienze Astronautiche, in collaborazione con le agenzie spaziali degli [[NASA|Stati Uniti]] e del [[UK Space Agency|Regno Unito]], ed è stato lanciato in orbita ad agosto 1991 da un lanciatore M-3S II<ref name="yohkoh">{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/en/missions/spacecraft/past/yohkoh.html|titolo=YOHKOH|editore=ISAS|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>. Gli strumenti di bordo erano un telescopio per raggi X molli, un telescopio per raggi X duri (da 14 a {{M|93|ul=keV}}), uno [[Reticolo di Bragg|spettrometro a cristallo di Bragg]] e uno [[spettrometro]] a banda larga (da {{M|3|ul=keV}} a {{M|100|ul=MeV}}). Dopo più di dieci anni di osservazioni ha concluso con successo la sua missione ad aprile 2004<ref name="yohkoh"/>.
L{{'}}''[[Advanced Satellite for Cosmology and Astrophysics]]'' (ASTRO-D) era il quarto telescopio a raggi X, e come il precedente ''Yohkoh'' è stato sviluppato dall'Istituto dello Spazio e delle scienze Astronautiche in collaborazione con gli Stati Uniti<ref>{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/en/missions/spacecraft/past/asca.html|titolo=ASCA|editore=ISAS|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>.
''[[Haruka (satellite)|Haruka]]'' (MUSES-B), o ''Highly Advanced Laboratory for Communications and Astronomy'' (HALCA) era un radiotelescopio satellitare che è stato usato per osservazioni tramite [[Interferometria a lunghissima base|VLBI]]<ref name="halca">{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/en/missions/spacecraft/past/halca.html|titolo=HALCA|editore=ISAS|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>. Lanciato a febbraio 1997, tramite la sua antenna di 8 metri di diametro ha effettuato osservazioni nelle bande di {{M|1,6|ul=GHz}} e {{M|5,0|ul=GHz}}<ref name="halca"/>. La sua missione, terminata nel 2003, sarebbe stata estesa con il satellite ASTRO-G, ma il progetto non è stato realizzato. I principali risultati scientifici di HALCA sono state le osservazioni di [[Maser#I maser spaziali|maser]] e [[pulsar]] a {{M|1,6|ul=GHz}}, e osservazione tramite [[Interferometria a lunghissima base|VLBI]] di [[quasar]] e [[Radiogalassia|radiogalassie]] assieme alla rete di [[radiotelescopio|radiotelescopi]] a terra. Con tale tecnica, usata per la prima volta nello spazio<ref name="halca"/>, è stato creato un radiotelescopio virtuale con una apertura di {{M|30000|ul=km}}<ref name="halca"/>.
''[[Suzaku (satellite)|Suzaku]]'' (ASTRO E II) ha sostituito il satellite ASTRO-E, il quale non ha raggiunto l'orbita terrestre a causa di un malfunzionamento del lanciatore ed è precipitato nell'oceano indiano. ''Suzaku'' era un telescopio a raggi X sviluppato dall'Istituto dello Spazio e delle scienze Astronautiche in collaborazione con il [[Goddard Space Flight Center]]<ref>{{cita web|url=https://global.jaxa.jp/projects/sas/astro_e2/|titolo=About X-ray Astronomy Satellite "Suzaku" (ASTRO-EII)|editore=JAXA|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>.
Il telescopio ad infrarosso ''[[Akari]]'' (ASTRO-F) è stato sviluppato dalla Agenzia per l'esplorazione aerospaziale giapponese e lanciato a febbraio 2006<ref>{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/en/missions/spacecraft/past/akari.html|titolo=AKARI|editore=ISAS|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>. Scopo della missione era la mappatura dell'intera [[Sfera celeste|volta celeste]] nell'infrarosso, tramite un riflettore [[Ritchey-Chrétien]] con apertura di {{M|68,5|ul=cm}}. I sensori erano suddivisi in IRC (camera ad [[Radiazione infrarossa|infrarosso]] vicino e medio), costituita da tre sensori alle lunghezze d'onda tra 1,7 e {{M|25,6|ul=um}} e FIS (Far-Infrared Surveyor, camera per l'[[Radiazione infrarossa|infrarosso]] lontano), costituito da due sensori operanti da 50 a {{M|180|ul=um}}<ref>{{cita web|url=https://www.cosmos.esa.int/web/akari|titolo=AKARI|editore=ESA|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>. L'[[elio]] liquido, che raffreddava i sensori dell'infrarosso medio e lontano ad una temperatura di {{M|6|ul=°K}} si è esaurito per un malfunzionamento ad agosto 2007<ref>{{cita pubblicazione |nome=T. |cognome=Onaka|nome2=H.|cognome2=Kaneda|nome3=Tadashi|cognome3=Wada|nome4=Itsuki|cognome4=Sakon|nome5=Y.|cognome5=Ita|nome6=W.|cognome6=Kim|titolo=In-orbit focal adjustment of the AKARI telescope with and without liquid helium cryogen |rivista=Proceedings of SPIE - The International Society for Optical Engineering |città= |volume= |numero= |anno=2008 |mese=agosto |pp= |id= |doi=10.1117/12.787725 |url=https://www.researchgate.net/publication/253586427_In-orbit_focal_adjustment_of_the_AKARI_telescope_with_and_without_liquid_helium_cryogen_-_art_no_70102X |formato=|lingua=en |accesso=11 settembre 2022 }}</ref>. La sonda ha continuato le osservazioni nell'infrarosso vicino. La missione è terminata a novembre 2011.
Riga 217:
''[[Fuyo-1]]'' (JERS-1) era un satellite lanciato nel 1992 per l'acquisizione di dati tramite un [[radar ad apertura sintetica]]<ref>{{cita web|url=https://global.jaxa.jp/projects/sat/jers1/index.html|titolo=About Japanese Earth Resources Satellite "FUYO-1" (JERS-1)|editore=JAXA|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>. Gli obiettivi erano la creazione di mappe geologiche, l'osservazione dell'occupazione del suolo per l'[[agricoltura]] e le [[foresta|foreste]], l'osservazione delle regioni costiere<ref>{{cita web|url=https://www.eoportal.org/satellite-missions/jers-1|titolo=JERS-1|editore=ESA|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>.
La ''[[Tropical Rainfall Measuring Mission]]'' (TRMM) era una missione congiunta con la NASA per il monitoraggio e lo studio delle [[Clima tropicale|precipitazioni tropicali]]<ref>{{cita web|url=https://gpm.nasa.gov/missions/trmm|titolo=The Tropical Rainfall Measuring Mission (TRMM)|editore=NASA|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>. Faceva parte di una serie di studi della NASA chiamato "''Mission to Planet Earth''". Il satellite è stato lanciato nel 1997 e ha terminato la sua missione con successo nel 2015. Ha contribuito a migliorare la comprensione delle energie coinvolte nei cicli di [[Precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]] delle [[tropico|regioni tropicali]], il modo con cui esse influenzano la [[Circolazione atmosferica|circolazione globale atmosferica]] e la loro variabilità. Ha ottenuto dati sulle distribuzioni delle piogge per migliorare i [[Modello del clima|modelli climatici globali]] e la comprensione e la previsione del fenomeno di [[El Niño]]. L'agenzia spaziale giapponese ha contribuito con il ''Precipitation radar'', il primo strumento satellitare per ottenere mappe tridimensionali delle tempeste, che operava ad una frequenza di {{M|13,8|ul=GHz}} e una risoluzione di {{M|4,3|ul=km}}<ref>{{cita web|url=https://gpm.nasa.gov/missions/TRMM/satellite/PR|titolo=Precipitation Radar (PR)|editore=NASA|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>.
I due satelliti ''Midori'' I e II sono stati lanciati rispettivamente nel 1997 e nel 2002. Chiamati ''Advanced Earth Observing Satellite'' (ADEOS), hanno misurato variazioni ambientali globali come le condizioni meteorologiche marittime, l'[[Ozonosfera|ozono atmosferico]] e i [[Riscaldamento globale#Gas serra e incremento dell'effetto serra|gas responsabili dei cambiamenti climatici]].
Nel 2006 è stato lanciato il primo satellite della serie ''Advanced Land Observation Satellite'' (ALOS), chiamato ''[[Daichi (satellite)|Daichi]]''. I suoi obiettivi comprendevano la generazione di [[Modello digitale di elevazione|modelli digitali di elevazione]], la misurazione delle [[risorsa naturale|risorse naturali]], lo sviluppo di tecnologie per future missioni di osservazione della Terra e il monitoraggio dei luoghi colpiti da disastri<ref name="ALOS">{{cita web|url=https://www.eorc.jaxa.jp/ALOS/en/index_e.htm|titolo=ALOS Research and Application Project|editore=EORC JAXA|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>. Ad esempio, la JAXA ha utilizzato questo satellite per monitorare le regioni colpite dal [[Terremoto e maremoto del Tōhoku del 2011|terremoto del 2011]]<ref>{{cita web|url=https://www.eorc.jaxa.jp/ALOS/en/img_up/dis_pal_tohokueq_110315.htm|titolo=ALOS/PALSAR Observation Results of the Magnitude-9.0 Earthquake off the Pacific coast of Tohoku-Kanto District in Japan in 2011|editore=EORC
=== Programmi in corso ===
Riga 281:
=== Centro spaziale di Kakuda ===
Il [[Centro spaziale di Kakuda]]<ref>{{cita web|url=https://global.jaxa.jp/about/centers/kspc/index.html|titolo=Kakuda Space Center|editore=JAXA|lingua=en|accesso=31 agosto 2022}}</ref> si trova nella città di [[Kakuda]], e guida la ricerca e lo sviluppo nei [[motore a razzo|motori a razzo]].
I sistemi di propulsione sviluppati e testati vanno dai [[razzo a propellente liquido|motori a propellente liquido]] per il vettore [[H-IIA]] ai [[motore di apogeo|motori di apogeo]] per i satelliti e [[razzo a propellente solido|motori a propellente solido]] più piccoli.
=== Centro di osservazione della Terra ===
Il [[Centro di osservazione della Terra]]<ref>{{cita web|url=https://global.jaxa.jp/about/centers/eoc/index.html|titolo=Earth Observation Center|editore=JAXA|lingua=en|accesso=31 agosto 2022}}</ref>, situato nella città di [[Hatoyama]], è dedicato all'osservazione delle condizioni dell'ambiente terrestre attraverso i satelliti.
=== Centro di test di Noshiro ===
Il [[Centro di test di Noshiro]]<ref>{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/en/about/facilities/noshiro.html|titolo=Noshiro Rocket Testing Center|editore=ISAS|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref> è una struttura di ricerca affiliata alla JAXA, situata su una stretta striscia di territorio davanti al Mar del Giappone nella zona meridionale della città di [[Noshiro]].
=== Campo aerospaziale di Taiki ===
Il Centro di Ricerca aerospaziale di Taiki<ref>{{cita web|url=https://global.jaxa.jp/about/centers/taiki/index.html|titolo=Taiki Aerospace Research Field|editore=JAXA|lingua=en|accesso=31 agosto 2022}}</ref> ha lo scopo di applicare la ricerca sulla tecnologia aerospaziale.
=== Centro spaziale di Usuda ===
|