Alberto Curci: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
 
Nipote di [[Francesco Curci (imprenditore)|Francesco Curci]], fondatore delle [[Edizioni musicali Curci]], iniziò gliin studigiovane età lo studio del violino; confu allievo del violinista Angelo Fermi<ref>Allievo di Henri Vieuxtemps e Charles Auguste de Bériot</ref> al conservatorio di Napoli. Diplomatosi nel 1904, l’anno dopo sifu trasferìascoltato a Napoli dal pianista [[Eugen d'Albert]], che lo invitò a Berlino pera studiare e perfezionarsi con [[Joseph Joachim]]. In breve, tempola formazione sotto Joachim gli permise di iniziòiniziare una prestigiosa carriera concertistica. Apparve infatti in pubblico dala Berlino già nel 1906 poi a Berlino, Colonia e in molte altre città tedesche. Dal 1908 sifu invitato più volte ad esibìesibirsi in Scandinavia e nel 1909, in occasione del centenario di Mendelssohn, venne invitato a suonare il suo Concerto di Mendelssohn, in diversevarie città tedesche. L’attività in Germania fu molto intensa, coronata a Berlino con attività di musica da camera e l’esecuzione del Concerto di Beethoven. Intorno al 1910 fu invitato a Praga dal circolo deidi celebri violinisti legatiintitolato al violinista boemo [[Otakar Ševčík]].<ref>Cfr. {{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/alberto-curci_%28Dizionario-Biografico%29/| Alessandra Cruciani in Treccani Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 31 (1985)}}</ref> All'inizioAllo scoppio della prima guerra mondiale Curci rientròdovette rientrare in Italia e, richiamato alle armi, tenne una serie di concerti per le truppe italiane al fronte. Nel 1916 ottennegli lavenne cattedraofferta didal violinodirettore aldel conservatorio di Napoli la cattedra di violino, carica che Curci tenne con onore per il resto della vita. Nel 1918, finita la guerra, intraprese una lunga tournée di concerti in Europa, nelle Indie Olandesi e in Oriente con il pianista Luigi La Volpe.<ref name=":0">-, voce ''Curci Alberto'', in ''Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti'', p. 374</ref> Curci tornò definitivamente in Italia e nel 1919 fondò a Napoli la società "Amici della musica", dove si esibirono gli interpreti tra i più prestigiosi del concertismo internazionale e naturalmente molti interpreti italiani.<ref name=":0" />
 
Curci tornò definitivamente in Italia e nel 1919 fondò a Napoli, insieme con il fratello Alfredo e Oreste de Rubertis la società "Amici della musica", dove si esibirono gli interpreti tra i più prestigiosi del concertismo internazionale: Wilhelm Backhaus, Edwin Fischer, Walter Gieseking, Alfred Cortot, Arthur Rubinstein, Rudolf Serkin, Franz von Vecsey, Artur Schnabel, Jascha Heifetz, Adolf Busch, Fritz Kreisler, Gaspar Cassadò e naturalmente molti interpreti italiani.<ref name=":0" />
Dopo la guerra si dedicò alla carriera di compositore di opere didattiche, e affiancando la carriera editoriale; tradusse e pubblicò saggi di Carl Flesch, Jospeh Szigeti e Alfred Cortot. Stabilita la propria sede a Napoli, Curci diede vita a diverse iniziative editoriali in collaborazione con altri colleghi. Pubblicò monografie e opere teoriche italiane e straniere. Presso il Conservatorio, in un quarantennio formò numerosi allievi attivi tra i quali Aldo Pavanelli e Angelo Gaudino.<ref>Cfr. wikipedia tedesca voce 'Alberto Curci'</ref> Dal 1947 al 1973 è stato direttore responsabile del periodico “Rassagna musicale Curci”. È mancato a Napoli il 2 giugno 1973.<ref name=":0" />
 
Dopo la guerra siiniziò dedicòa dedicarsi alla carriera di compositore di opere prevalentemente didattiche, econtinuando affiancandoad lainsegnare carrieraal editoriale; tradusseConservatorio, e pubblicòaffiancando saggila dicarriera Carl Flesch, Jospeh Szigeti e Alfred Cortoteditoriale. Stabilita la propria sede a Napoli, Curci diede vita a diverse iniziative editoriali in collaborazione con altri colleghi: musica contemporanea, grandi collezioni di musica classica, repertorio didattico, revisioni di autori classici e romantici. Pubblicò monografie e opere teoriche italiane e straniere, alcune delle quali tradotte dal tedesco e dal francese dallo stesso Curci. Presso il Conservatorio, in un quarantennio formò numerosi allievi attivi in ambito didattico e concertistico tra i quali Aldo Pavanelli e Angelo Gaudino.<ref>Cfr. wikipedia tedesca voce 'Alberto Curci'</ref> Dal 1966 diede vita alla "Fondazione Curci" con l'intento di incentivare l'attività musicale mediante l’assegnazione di borse di studio. Dal 1947 al 1973 è stato direttore responsabile del periodico “Rassagna musicale Curci”. È mancato a Napoli il 2 giugno 1973.<ref name=":0" />
 
Dal 1938, anno della scomparsa del padre [[Pasquale Curci]], si occupò insieme ai due fratelli [[Giuseppe Curci (discografico)|Giuseppe]] e [[Alfredo Curci|Alfredo]], dell'azienda editoriale di famiglia (il quarto fratello, Arturo, preferì invece dedicarsi alla professione di medico).
 
Tra il 1963 e il 1964 [[Franco Gulli]] ha registrato su long playing Curci, il Concerto n. 1, il Concerto n. 2, il Concerto n. 3 e la Suite italiana in stile antico op. 34 con Orchestra Sinfonica di Milano diretta da Franco Capuana.<ref>Cfr. voce wikipedia [[Franco Gulli]]</ref>
 
== Composizioni ==
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* ''Ricreazioni violinistiche'', 10 pezzi melodici e progressiv per violino e pianoforte, Milano, Curci, s.d.
* P. Bona, ''Metodo completo per la divisione, Nozioni elementari di teoria musicale […]'', di Alberto Curci, Milano, Curci, 1944
 
== Traduzioni di Alberto Curci ==
 
* Carl Flesch, ''Die Kunst des Violinspiels'', 1923; tr. it. ''L'arte del violino'' (versione italiana autorizzata dall'autore), Napoli, Curci, 1928 (volume primo; 1a ed); Milano, Curci, 1953 (volume primo, 2ª ed.)
* Carl Flesch, ''Alta scuola di diteggiatura violinistica'', Milano, Curci, 1960; 1ª edizione mondiale
* Carl Flesch, ''Das Klangproblem im Geigenspiel'', Berlin: Ries & Erler, 1931; tr. it. ''Il problema del suono sul violino'' (versione e prefazione di Alberto Curci), Milano, Curci, 1932 (?)
* Joseph Szigeti, ''Beethovens Violinwerke: Hinweise für Interpreten und Hörer'', 1965; tr. it. ''Le opere per violino di Beethoven, indicazioni per interpreti e auditori'', Milano Curci, 1969 (1ª ed.)
* Joseph Szigeti'', A violinist's notebook: 200 music examples with notes for practice and performance'', London, 1964; tr. it. ''Appunti di un violinista: 200 esempi musicali con indicazioni pratiche per l'esecuzione'', con traduzione in francese [versione francese a cura di Raymond Gallois-Montbrun], Milano, Curci, 1973 (1ª ed.)
* Alfred Cortot, ''Aspects de Chopin'', Paris, 1949; tr. it. ''Alcuni aspetti di Chopin'' (versione italiana di Alberto Curci), Milano, Curci, 1950
* Alfred Cortot, ''Cours d’interprétation; recueilli et rédigé par Jeanne Thieffry'', 1934 (2a Edition); tr. it. ''Corso d'interpretazione'', Milano, Curci, 1939 (1ª ed.)
 
==Note==
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== Bibliografia ==
* Giulio Pasquali-Remy Principe, ''Curci Alberto'', in ''Il Violino, manuale di cultura e didattica violinistica'', Milano, Curci, 1951, p. 93
* ''[In Memoriam]'', in «Nuova Rivista musicale italiana», II (1973), p. 325
* Alessandra Cruciani, ''Curci Alberto'', in ''Treccani- Dizionario Biografico degli Italiani'' - Volume 31 (1985) (edizione informatica) [http://www.treccani.it/enciclopedia/alberto-curci_%28Dizionario-Biografico%29/]
* -, voce ''Curci Alberto'', in ''Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti'' (diretto da Alberto Basso), Utet, Torino, Le Biografie, vol. II, 1985, p. 374
* Enzo Porta, ''Alberto Curci'', in ''Il violino nella storia, maestri, tecniche, scuole'', Torino, Edt, 2000, pp. 92-93
 
== Voci correlate ==