Impronta digitale: differenze tra le versioni
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Lo studio vero e proprio delle impronte digitali, che va sotto il nome di [[dattiloscopia]], risale ad un passato molto più recente, ma comunque sempre abbastanza lontano dai nostri giorni: le moderne tecniche si sono evolute da studi compiuti per la prima volta alla fine del [[XVII secolo]] d.C.
In questo senso, uno dei primi documenti scientifici riguardante le creste cutanee è stato il ''De externo tactus organo anatomica observatio'', redatto nel [[1665]] dallo scienziato [[Marcello Malpighi]], seguito nel [[1684]] dal [[botanico]] e [[fisico]] [[Regno Unito|inglese]] [[Nehemiah Grew]] che si occupò di uno studio sulla struttura delle creste e dei [[pori]].
Successivamente, nel [[1788]], [[Johann Christoph Andreas Mayer|J. C. A. Mayer]] individuò e descrisse alcune caratteristiche ricorrenti delle impronte papillari, affermando anche la loro unicità da individuo a individuo.
La prima classificazione delle impronte in nove categorie, basate sulla struttura generale delle creste, viene ideata nel 1823 con [[Jan Evangelista Purkyně]], professore di anatomia all'[[Università di Breslavia]].
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Dal 2010 il ''Fingerprint Liveness Detection Competition'' è una competizione internazionale che si è occupa di elevare gli scarsi margini di sicurezza di questa potenziale tecnologia.<ref>{{cita web | url = https://pralab.diee.unica.it/it/RiconoscimentoDiFalsi | titolo = Riconoscimento di falsi da impronte digitali e volti | editore = Pra Lab - [[Università di Cagliari]] | urlarchivio = | dataarchivio = 27 settembre 2019 | urlmorto = no}}</ref> Nel 2015, il blog specialistico ''Hackaday'' dichiarava che i codici numerici erano più sicuri e affidabili delle impronte<ref>{{cita web | autore = Valerio Mariani | url = https://www.lastampa.it/tecnologia/idee/2015/11/27/news/l-impronta-digitale-e-piu-o-meno-sicura-della-password-1.35210685 | titolo = L'impronta digitale è più o meno sicura della password? | via = [http://archive.is/l8ZAT/ hackaday.com] | data = 27 novembre 2015 | urlarchivio = https://archive.today/20190928083146/https://www.lastampa.it/tecnologia/idee/2015/11/27/news/l-impronta-digitale-e-piu-o-meno-sicura-della-password-1.35210685 | dataarchivio = 28 settembre 2019 | urlmorto = no | accesso = 28 settembre 2019 }}</ref> (es. codici generati mediante ''[[token (sicurezza)|token]]'').
Al Mobile World Congress 2016, lo scanner delle impronte di digitali di un iPhone Touch fu violato con una copia ricalcata nel [[pongo]].<ref>{{cita web | url = https://mobile.hdblog.it/2016/02/25/bypass-scanner-impronte-pongo/ | titolo = Bypassare uno scanner di impronte digitali? Basta un po' di pongo, nelle giuste condizioni (Video) | data = 25 febbraio 2016 | urlarchivio = https://archive.today/20160228040122/https://mobile.hdblog.it/2016/02/25/bypass-scanner-impronte-pongo/ | dataarchivio = 28 febbraio 2016 | urlmorto = no | accesso = 28 settembre 2019 }}</ref> Due anni più tardi, la stessa azienda cinese che aveva prodotto il primo scanner commerciale, comunicò il lancio dei primi scanner di impronte in cui il dato biometrico veniva fisicamente salvato (''[[sistema embedded|embedded]]'') all'interno degli schermi [[OLED]] dei cellulari.<ref>{{cita web | url = https://vkansee.com/vkansee-launches-hybrid-in-display-optical-fingerprint-technology-for-button-free-smartphone-era/ | titolo = Vkansee lancia la tecnologia ibrida per impronte digitali all'interno dei display in vista degli smarthphne senza tasti | data = 4 giugno 2018 | lingua = en | urlarchivio = http://archive.is/wujix/ | dataarchivio = 28 settembre 2019 | urlmorto = no}}</ref> [[DeepMasterPrint]] è l'applicazione lanciata a novembre del 2018, che dimostra la possibilità di generare impronte digitali false a partire da un campione significativo di impronte reali tramite l'impiego dell'[[machine learning|intelligenza artificiale]] (una rete di confronto generativo), sfruttando il fatto che la maggior parte degli scanner commerciali acquisisce soltanto una parte dell'impronta e che statisticamente le impronte presentano dei tratti somatici comuni.<ref>{{cita web |autore= Philip Bontrager, Aditi Roy, Julian Togelius, Nasir Memon, Arun Ross| url = https://arxiv.org/abs/1705.07386 | titolo = DeepMasterPrints: Generating MasterPrints for Dictionary Attacks via Latent Variable Evolution | rivista = Computer Vision and Pattern Recognition | lingua = en}}</ref><ref>{{cita web | autore = Alex Hern | url = https://www.theguardian.com/technology/2018/nov/15/fake-fingerprints-can-imitate-real-fingerprints-in-biometric-systems-research | titolo = Fake fingerprints can imitate real ones in biometric systems – research | lingua = en | data = 15 novembre 2018 | editore = [[The Guardian]] | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20181115071730/https://www.theguardian.com/technology/2018/nov/15/fake-fingerprints-can-imitate-real-fingerprints-in-biometric-systems-research/ | dataarchivio = 15 novembre 2018 | urlmorto = no | accesso = 28 settembre 2019 }}</ref><ref>{{cita web | autore = Federica Vitale | url = https://focustech.it/2018/11/20/intelligenza-artificiale-impronte-digirali-172846 | titolo = Creata un’intelligenza artificiale che può falsificare le impronte digitali | data = 20 novembre 201 | sito = focustech.it | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20181211004641/https://focustech.it/2018/11/20/intelligenza-artificiale-impronte-digirali-172846/ | dataarchivio = 11 dicembre 2018 | urlmorto = no | accesso = 28 settembre 2019 }}</ref>
Al contrario delle password che devono essere periodicamente modificate, i dati biometrici sono permanenti e non modificabili dai singoli, motivo per il quale una loro acquisizione crea un danno esistenziale protratto nei decenni, al quale è difficile porre rimedio.<ref>{{cita web | autore = Zack Whittaker | url=https://www.zdnet.com/article/hackers-can-remotely-steal-fingerprints-from-android-phones/|titolo=Hackers can remotely steal fingerprints from Android phones {{!}} ZDNet<!-- titolo generato automaticamente -->| data = 5 agosto 2015 | lingua = en | via = [http://archive.is/P5rQE/ archive.is] | editore = zdnet.com | urlarchivio = https://archive.today/20190928083856/https://www.zdnet.com/article/hackers-can-remotely-steal-fingerprints-from-android-phones/ | dataarchivio = 28 settembre 2019 | urlmorto = no | accesso = 28 settembre 2019 }}</ref>
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Per trattare brevemente l'aspetto dal punto di vista biologico, la pelle è costruita da tre tipi di tessuto, [[epidermide]] e [[derma]], che insieme formano la cute e l'[[ipoderma]] che si trova più in profondità. Mentre l'epidermide costituisce lo strato più superficiale, il derma si trova immediatamente sotto a questa e quindi ha con lei intimi rapporti, perché la sostiene, la nutre e offre sede alle appendici epidermiche (le [[ghiandole]] e i [[peli]]).
L'epidermide e il derma sono uniti tramite le [[papille dermiche]], cioè dei prolungamenti conici di [[tessuto connettivo]] che dal derma si estendono a compenetrare l'epidermide.
Il disegno superficiale della cute è in rapporto al variare della disposizione e dello spessore delle fibre connettive del derma e questo dà origine a una precisa disposizione papillare. [[File:Fingerprint scanner identification.jpg|thumb|left|Un moderno scanner per l'identificazione delle impronte digitali, in uso al Governo brasiliano]]Questo disegno è appunto così tipico che è utilizzabile per l'[[identificazione (diritto)|identificazione]] di un individuo e, a meno di traumi o di interventi, la prima caratteristica di persistenza è assicurata quindi dalla ricrescita dello strato di pelle morta con le stesse esatte caratteristiche.
Le impronte digitali fanno parte, insieme all'aspetto fisico, del [[fenotipo]] di un individuo, che si ritiene sia univocamente determinato dalla combinazione di uno specifico [[genotipo]] con uno specifico ambiente. La loro formazione è quindi simile a quella dei [[vaso sanguigno|vasi sanguigni]] nell'[[angiogenesi]]; le caratteristiche generali cominciano a emergere con la definizione della pelle sui polpastrelli, ma allo stesso tempo la posizione del feto nell'[[utero]] e i flussi del [[liquido amniotico]] cambiano durante questo processo di formazione rendendolo unico. Questo micro ambiente varia da mano a mano e da dito a dito: esistono quindi molti fattori che variano durante tale sviluppo, anche se esiste un patrimonio genetico che in principio lo ha fortemente influenzato.
=== Individualità ===
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