Guglielmo I d'Inghilterra: differenze tra le versioni

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Questo duplice delitto aveva gettato la regione nell'anarchia, di conseguenza Guglielmo, nominato proprio Rodolfo di Gacé o Wacy alla guida dell'esercito<ref name="corbett">William John Corbett, ''L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'Inghilterra'', cap. I, vol. VI, pag. 20</ref>, fu costretto a combattere per recuperare il suo castello di [[Falaise (Calvados)|Falaise]]<ref name="corbett"/>, per ridurre all'obbedienza ampie fasce di sedizione<ref name="corbett"/>, per controllare le continue contrapposizioni fra [[Normanni]] e [[Angioini]], per arginare le ambizioni del [[ducato di Bretagna|Duca di Bretagna]] e del [[Sovrani di Francia|sovrano francese]], e infine per amministrare le frequenti lotte fra [[barone|baroni]] e [[Vassallo|vassalli]] minori.
 
La rivolta esplose nel [[1047]], con una congiura ordita da parte dei feudatari del [[Calvados|Bessin]] e del [[Cotentin]], per catturare Guglielmo il Bastardo a [[Valognes]] e sostituirlo (proprio per il fatto che era figlio illegittimo del duca Roberto I) nel governo del ducato con un suo cugino borgognone<ref>Guido di Brionne era conosciuto anche come Guido di Borgogna, essendo figlio del conte [[Rinaldo I di Borgogna]] e di [[Alice di Normandia]], zia di Guglielmo.</ref>, Guido conte di [[Vernon (Eure)|Vernon]] e di [[Brionne]]<ref name="corbett"/>. Sfuggito alla cattura Guglielmo chiese l'aiuto del re di Francia, [[Enrico I di Francia|Enrico I]], che intervenne di persona, avendo così modo di sdebitarsi dell'aiuto ricevuto a suo tempo dal padre di Guglielmo il Bastardo, [[Roberto I di Normandia|Roberto I il Magnifico]], nel [[1031]]<ref name="corbett"/>. L'esercito franco-normanno guidato da re Enrico e da Guglielmo sconfisse i ribelli nella piana di Val-ès-Dunes (vicino a [[Chicheboville]]), situata a 12&nbsp;km a sud-est di [[Caen]], permettendo a Guglielmo di mantenere il titolo<ref>Louis Halphen, ''La Francia dell'XI secolo'', cap. XXIV, vol. II, pag. 780.</ref> ed in seguito, dopo aver occupato Brionne e scacciato Guido di Borgogna dalla Normandia, gli consentì di prendere le redini del potere<ref name="corbett"/>.
 
L'anno dopo ([[1048]]) Enrico I ricevette l'aiuto di Guglielmo (come ci conferma il [[Religioso (cristianesimo)|religioso]] e [[Cronaca (genere letterario)|cronista]] [[Normanni|normanno]], [[Guglielmo di Poitiers (cronista)|Guglielmo di Poitiers]], nel suo ''The Gesta Guillelmi''<ref name= Willelmi>{{la}} [https://archive.org/stream/scriptoresrerum00gilegoog#page/n103/mode/2up#ES Scriptores rerum gestarum Willelmi Conquestoris, Gesta Willelmi, pagine 82 e 83]</ref>) che compì una spedizione in [[Angiò]], dove si distinse per valore e abilità strategica<ref name="corbett"/>, in sostegno di Enrico che combatteva contro il [[Angiò|conte d'Angiò]], [[Goffredo II d'Angiò|Goffredo II Martello]]<ref name=Halphen/>. Guglielmo proseguì la guerra contro il conte d'Angiò anche l'anno dopo, il [[1049]]. Fermò Goffredo d'Angiò, che aspirava di togliere il [[Maine e Loira|Maine]] al conte [[Eriberto II del Maine|Eriberto II]], recuperò le città normanne di [[Alençon]] e di [[Domfront (Orne)|Domfront]], annesse il [[Passais]]; e impose la sua autorità anche a [[Mont Saint-Michel]]. Una volta restaurato l'ordine graziò i suoi nemici e li reinvestì dei loro [[feudalesimo|feudi]] in cambio della sottomissione<ref name=CORBE>William John Corbett, ''L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'Inghilterra'', cap. I, vol. VI, pag. 21</ref>; sancì un accordo di pace con la costruzione a Caen di un castello e della chiesa di Sainte Paix, fra il [[1049]] e il [[1051]].
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Il mattino del 14 ottobre, sotto il drago del Wessex, i guerrieri [[sassoni]] erano schierati sul colle in una formazione stretta e compatta: i loro scudi formavano un muro per la fanteria normanna, che fino a metà mattina caricò lo schieramento sassone senza mai riuscire ad avere la meglio; una finta ritirata della cavalleria normanna portò però una parte dei sassoni all'inseguimento del nemico, rompendo la compattezza della formazione sassone e lasciando un varco in cui si gettò la cavalleria normanna, che era tornata indietro e che in poco tempo accerchiò i sassoni<ref name= CO/>. Questi combatterono a lungo, resistendo per ore, anche dopo la morte del loro re Aroldo, colpito in un occhio da una freccia, ma verso la fine della giornata vennero sopraffatti dai normanni, condotti alla vittoria dall'uso dell'arco e dall'impiego della cavalleria.
 
La battaglia si concluse con la vittoria di Guglielmo<ref name= CO/>, che venne creduto morto, a differenza del sovrano sassone, che morì veramente<ref>Secondo alcune cronache (leggende) sassoni Aroldo non morì affatto, ma si rifugiò in Cornovaglia.</ref>. Orderico Vitale riporta un resoconto della battaglia ed elenca i principali cavalieri normanni e franchi, tra cui [[Eustachio II di Boulogne]], [[William FitzOsbern, I conte di Hereford]], [[Guglielmo d'Évreux]], che furono presenti alla battaglia insieme ad altri personaggi di rilievo quali [[:en:Urse_d'Abetot|Urso d'AbetoAbetot]]<nowiki/>t futuro [[:en:High_Sheriff_of_Worcestershire|Sheriffo di Worcestershire]] negli anni a venire<ref name=E>{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k5533336m/f151.image.r=Orderic%20Vital.langFR#ES Orderic Vitalis, Historia Ecclesiastica, vol. unicum, pars II, liber III, colonne 296 e 297]</ref>.<br />La campagna di Guglielmo è testimoniata dall'[[Arazzo di Bayeux]], commissionato per la cattedrale di [[Bayeux (Francia)|Bayeux]] dal vescovo Oddone e fatto eseguire dalla Regina Matilde.
 
Secondo alcune fonti, Guglielmo I è stato il primo sovrano d'Europa a fare uso del coprifuoco, infatti, dopo la vittoria della [[battaglia di Hastings]], impose lo spegnimento di tutti i fuochi alle otto di sera. Questo metodo aveva lo scopo di tenere la popolazione nelle loro abitazioni e destabilizzare la nascita di movimenti sediziosi da parte degli [[Angli]]. Lo storico Walter Victor Hutchinson (1887-1950) sosteneva che, sempre in funzione anti-cospiratoria, Guglielmo I aveva proibito anche l'uso delle candele.
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Nel [[1083]] morì Matilde<ref name=Saint-Denis>{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k59033/f445.image#ES Obituaires de Sens Tome I.1, Abbaye de Saint-Denis, pag. 330]</ref>, e Roberto il Corto lasciò per sempre la corte del padre<ref name= C/>. Sostenuto da Filippo I di Francia, Roberto stimolò l'opposizione baronale normanna, che durò fino a tutto il [[1084]], costringendo il padre a durissime ritorsioni contro la Francia<ref name=Halphe/>, tra cui, nel [[1087]], poco prima di morire, la conquista e l'incendio della città di [[Mantes-la-Jolie|Mantes]]. Guglielmo aveva attraversato [[La Manica]] per attaccare il [[Vexin|Vexin francese]] e dopo l'impresa di Mantes contemplava il rogo seduto in sella al suo cavallo, quando all'improvviso fu disarcionato e, nella caduta, si infortunò gravemente con il pomolo della sella. Fu subito trasportato a [[Rouen]] dove morì di peritonite, il 9 settembre del [[1087]], nel Convento di San Gervasio, vicino a [[Rouen]], in seguito alle ferite riportate; secondo il ''Florentii Wigorniensis Monachi Chronicon, Tomus II'' Guglielmo, prima del 15 agosto, entrò con l'esercito in territorio francese, occupò e incendiò la città di Mantes, quindi rientrò in Normandia<ref name=Florentii>{{en}} [https://archive.org/stream/florentiiwigorn02florgoog#page/n46/mode/2up#ES Florentii Wigorniensis Monachi Chronicon, Tomus II, pag. 20]</ref>; durante il ritorno accusò dolori al ventre che di giorno in giorno si aggravavano sempre più<ref name=Florentii/> e quando sentì la morte imminente, diede disposizioni affinché tutti coloro che erano stati imprigionati sia in Inghilterra sia in Normandia (incluso il fratellastro Oddone) fossero rilasciati e che il regno d'Inghilterra andasse a suo figlio, [[Guglielmo II d'Inghilterra|Guglielmo]], mentre il ducato di Normandia, andasse al figlio primogenito Roberto che era esule in Francia<ref name=Florentii/>; anche Orderico Vitale ricorda che Guglielmo il Conquistatore, in punto di morte, riconobbe che il [[Ducato di Normandia]] doveva essere affidato a Roberto il Corto, nonostante il suo comportamento irriguardoso e lasciò inoltre scritto a [[Lanfranco di Canterbury|Lanfranco]], [[Arcivescovo di Canterbury]], che il [[Regno d'Inghilterra]] andasse al suo figlio maschio terzogenito, [[Guglielmo II d'Inghilterra|Guglielmo il Rosso]]<ref name=Eccle>{{la}} [https://archive.org/stream/ordericivitalish03ordeuoft/ordericivitalish03ordeuoft_djvu.txt#ES Historia Ecclesiastica, vol. III, liber VIII, cap. I, pag. 256]</ref>; infine il ''The Chronicles of Florence of Worcester with two continuations'', conferma che [[Oddone di Bayeux|Oddone]], [[diocesi di Bayeux|vescovo di Bayeux]], fratellastro di Guglielmo, con tanti altri che erano stati incarcerati, fu liberato, per ordine di Gugliemo il Conquistatore, che dispose che il figlio primogenito, Roberto, ottenesse il titolo di [[duca di Normandia]], mentre il [[regno d'Inghilterra]] andasse al secondogenito, [[Guglielmo II d'Inghilterra|Guglielmo II il Rosso]]<ref name=Florence>{{en}} [https://archive.org/stream/chronicleofflore00flor/chronicleofflore00flor_djvu.txt#ES The Chronicles of Florence of Worcester with two continuations, anno 1087, pag. 185]</ref>. Questa disposizione paterna di lasciare il regno d'Inghilterra al figlio più giovane, in una nota a margine, fa dire a Matteo di Parigi, che Roberto perse la primogenitura, paragonandolo a [[Esaù]]<ref name=Parisiensi>{{la}} [https://archive.org/stream/matthiparisie01pari#page/30/mode/2up#ES Matthæi Parisiensis, monachi Sancti Albani, Historia Anglorum, vol. I, anno 1086, pagina 30, nota 3]</ref>. Pare che quando Guglielmo era sul letto di morte, il fratellastro, [[Roberto di Mortain]], [[conte di Cornovaglia]], ottenesse la liberazione del proprio fratello e fratellastro di Guglielmo, [[Oddone di Bayeux|Oddone, vescovo di Bayeux]] e nella stessa occasione perorò la causa del nipote, [[Roberto II di Normandia|Roberto II il Corto]], che era in esilio, per fargli avere la contea di Normandia.
 
Le spoglie di Guglielmo vennero seppellite nella Chiesa di [[Abbazia degli uomini|Santo Stefano]] a [[Caen]], che lo stesso Guglielmo aveva fatto erigere<ref name=Florentii/>. Il luogo di sepoltura viene confermato anche dalla ''Brevis Relatio de Origine Willelmi Conquestoris''<ref name=Conquestoris>{{en}} [https://archive.org/stream/scriptoresrerum00gilegoog#page/n35/mode/2up#ES Brevis Relatio de Origine Willelmi Conquestoris, Scriptores rerum gestarum Willelmi Conquestoris, pag. 14]</ref>. A causa di un incendio divampato all'interno della chiesa e di una contesa con il vecchio proprietario del terreno dove sorgeva la Chiesa, il quale vantava crediti non saldati, le esequie furono ritardate di molte settimane; la salma, piena di gas, dovuti alla putrefazione, e di pus, per via della peritonite, pressata per metterla nella bara, "esplose" tra l'orrore ed il disgusto dei presenti.
 
Il corpo del re non ebbe pace: i suoi resti furono riesumati nel [[1522]] su ordine del papato; nel [[1562]], durante le [[guerre di religione in Francia]], la sua tomba fu completamente distrutta; la lapide venne rifatta nel [[1642]] e nuovamente distrutta durante la [[Rivoluzione francese|rivoluzione]]. Queste profanazioni provocarono non solo danni ma dispersero le ossa, di cui rimase solo un femore.