Impero Gupta: differenze tra le versioni
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[[File:Indischer Maler des 6. Jahrhunderts 001.jpg|thumb|upright=1.4|Affresco rupestre di Ajanta]]
[[File:Sanchi temple 17.jpg|thumb|upright=1.4|Un tempio [[tetrastilo]] a [[Sanchi]] di epoca gupta, che rivela influenze ellenistiche]]
Il periodo Gupta è generalmente considerato un picco classico dell'arte dell'India settentrionale per tutti i principali gruppi religiosi. Sebbene la pittura fosse evidentemente diffusa, le opere sopravvissute sono quasi tutte sculture religiose. Il periodo vide l'emergere della divinità iconica in pietra scolpita nell'arte indù, così come la figura del Buddha e le figure dei tirthankara giainisti, queste ultime spesso su scala molto grande. I due grandi centri di scultura erano [[Mathura]] e [[Regno di Gandhāra|Gandhara]], quest'ultimo centro dell'[[Arte greco-buddhista|arte greco-buddista]]. Entrambi esportarono la scultura in altre parti dell'India settentrionale.
Vennero dedicati templi a differenti divinità e si svilupparono un'architettura, una scultura e delle arti figurative raffinate. Si stabilì un'[[iconografia]] tradizionale per la rappresentazione del [[Buddha]], con indumenti spessi dai panneggi a pieghe nette, corpi allungati e idealizzati, occhi allungati, con sottili sopracciglia, ciocche di capelli a forma di guscio di lumaca e sguardi distanti e meditativi. Si produssero piccole sculture in metallo e pannelli a rilievo per i templi.
Gran parte dei [[monumenti]] sono andati distrutti, alterati o utilizzati per uso diverso da quello originario, e questo rende più complicata la loro datazione.
I più famosi monumenti rimasti in stile Gupta, le [[grotte di Ajanta]], [[Grotte di Elephanta|Elephanta]] ed [[Grotte di Ellora|Ellora]] (rispettivamente buddiste, indù e miste, comprese quelle di [[Giainismo|Giainiste]]), sono stati in realtà prodotti da dinastie successive, ma riflettono principalmente la monumentalità e l'equilibrio dello stile Gupta.
Altre opere famose opere sono la scultura del Buddha di [[Sarnath]], i rilievi del [[tempio Dashavatara]] di [[Deogarh]] e il santuario rupestre di [[Udaygiri]]. Se le opere decorative del [[IV secolo|IV]] e [[V|V secolo]] si distinsero per la grande vivacità e bellezza, per l'aspetto più scultoreo che grafico anche negli affreschi, per i gesti quasi danzanti delle figure, quelle successive al [[VI secolo]] assunsero gusti [[manierismo|manieristi]], decadenti e talvolta ripetitivi.<ref name=Muse>''Le Muse'', De Agostini, Novara, 1965, vol. 5 p. 449</ref>
=== Scienza ===
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