Gandino: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Simboli: Gonfalone
Etichette: Modifica da mobile Modifica da applicazione mobile Modifica da applicazione Android
Riga 141:
=== Dai francesi agli austriaci ===
[[File:Bergamo e sue valli, Brescia e sue valli, Lago d'Iseo, Valcamonica p070b.jpg|left|thumb|upright=1.4|Immagine di Via agli Opifici negli ultimi anni del 1800]]
Ma il potere della Repubblica di Venezia era ormai agli sgoccioli, tanto che nel [[1797]], in seguito al [[trattato di Campoformio]], venne sostituita dalla [[Napoleone Bonaparte|napoleonica]] [[Repubblica Cispadana]]. Gandino fino all'ultimo si schierò con i veneti, inviando anche un manipolo di uomini per impedire l'arrivo delle truppe francesi, senza tuttavia sortire l'effetto sperato. Questa sommossa irritò i nuovi conquistatori, che comminarono una multa di 100.000{{formatnum:100000}} lire ai paesi della valle Seriana, un terzo della quale fu pagata dal comune di Gandino.
 
Il cambio di dominazione comportò anche una revisione dei confini, che nel [[1809]] portò Gandino a aggregare i borghi di Barzizza, Leffe, Cazzano e Peia, che tuttavia mantennero bilancio e contabilità separate.
Nonostante le iniziali titubanze degli abitanti, i reggenti della repubblica napoleonica favorirono notevolmente un ulteriore sviluppo dell'industria della lana nel paese, commissionando ingenti quantità di materiale utilizzato per il mantenimento dell'[[Grande Armata|armata francese]], che contava quasi mezzo milione di soldati. Conseguentemente nel [[1802]] la produzione annua salì a 92.000{{formatnum:92000}} metri di pannilana, salendo rapidamente a {{M|130|-140.000|140000}} metri annui nel [[1806]]. Questo anche grazie alla scelta degli imprenditori del paese di consorziarsi tra loro, al fine di poter acquisire commesse sempre più grandi, delegando poi il lavoro per conto terzi a piccoli artigiani. Nacquero e si svilupparono numerose ditte, le principali delle quali erano la Gelmi-Bosio, Caccia, Carrara, Gregori, Bellinzona e Fiori-Testa, che arrivarono a occupare i 4/5 dell'intera popolazione, con l'aggiunta di oltre mille lavoratori stagionali.
 
Soltanto pochi anni più tardi però la situazione cambiò radicalmente, in seguito a un ulteriore cambio di dominazione, che vide la zona passare, nel [[1816]], dalla Repubblica Cisalpina all'austriaco [[Regno Lombardo-Veneto]]. Di questo passaggio risentì negativamente la borghesia locale che, avendo in atto importanti commesse con i francesi, si ritrovò a avere numerosi crediti non riscossi e ingenti quantitativi di merci non ritirati, situazione che portò al fallimento di numerose aziende, tra cui la Gelmi-Bosio, la più importante dell'epoca.