Gandino: differenze tra le versioni

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La tanto temuta rappresaglia guelfa non si scagliò contro Gandino, ma contro Vertova che il 10 giugno [[1397]] fu rasa al suolo da un attacco devastante. La rovina di Vertova fu la fortuna di Gandino: in primo luogo la diarchia economica dei due paesi fu spezzata a vantaggio di Gandino, con numerosi mercanti vertovesi che si spostarono nel centro rimasto immune dalla furia guelfa, segnando l'inizio di una nuova fase in ambito economico e commerciale.
 
La comunità sentì quindi l'esigenza di dotarsi di un'adeguata protezione, al fine di preservare la propria integrità territoriale e scongiurare attacchi simili. A partire dal [[1397]] ebbe inizio la costruzione di una cinta muraria attorno a Gandino e Cirano, edificata grazie al contributo di tutti i cittadini, sia a livello economico (ognuno in base alle proprie ricchezze) che di manodopera. Al termine dei lavori, nel [[1406|1415]] il paese si ritrovò con una muratura con uno sviluppo pari a due chilometri, circondata da un fossato e dotata da otto porte con altrettante torri.
 
Questa tuttavia non fu sufficiente a evitare pericoli agli abitanti. Il 17 agosto [[1404]], in seguito a un attacco dei ghibellini gandinesi (unitamente a quelli di [[Nembro]], Vertova e [[Almenno San Salvatore|Almenno]]) perpetrato ai danni di esponenti guelfi di [[Albino (Italia)|Albino]], vi fu una ritorsione di questi ultimi che riuscirono a eludere i posti di blocco alle porte del paese e uccidere nove gandinesi.