Impero Gupta: differenze tra le versioni

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=== Kumaragupta I (413-455) ===
[[File:Kumaragupta coins.JPG|thumb|upright=1.4|Moneta d'argento del re Kumaragupta]]. Al dritto la testa del sovrano con copricapo decorato da crescenti lunari e al rovescio l'uccello divino Garuda, circondato da una legenda in [[brahmi]] che diceva ''Parama-bhagavata rajahiraja Sri Kumaragupta Mahendraditya'', ossia "Molto devoto re dei re Kumaragupta Mahendraditya".]]
 
A Chandragupta II succedette nel [[414]], forse dopo un breve regno di Govindagupta Balâditya, il figlio [[Kumaragupta I]], conosciuto come Mahendraditya, che regnò sino al [[455]]. Verso la fine del suo regno si accrebbe la potenza della tribù Pushyamitra, originaria della valle del [[Narmada (fiume)|fiume Narmada]], che giunse a minacciare l'impero Gupta.
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Ajanta contiene di gran lunga le più significative sopravvivenze di pittura di questo periodo e di quelli circostanti, mostrando una forma matura che probabilmente ha avuto un lungo sviluppo, principalmente nella pittura dei palazzi. I dipinti rupestri di Ajanta sono [[affresco|affreschi]] in [[stucco]] colorato che rappresentano le varie vite del Buddha e sono una preziosa fonte di informazione per la vita quotidiana del tempo in India: il dipinto più celebre è la raffigurazione del "Bodhisattva Padmapani", un [[bodhisattva]] che regge in mano un [[fiore di loto]].
 
Altre opere famose opere sono la scultura del Buddha di [[Sarnath]], i rilievi del [[tempio Dashavatara]] di [[Deogarh]] e il santuario rupestre di [[Udaygiri]]. Se le opere decorative del [[IV secolo|IV]] e [[V|V secolo]] si distinsero per la grande vivacità e bellezza, per l'aspetto più scultoreo che grafico anche negli affreschi, per i gesti quasi danzanti delle figure, quelle successive al [[VI secolo]] assunsero gusti [[manierismo|manieristi]], decadenti e talvolta ripetitivi.<ref name=Muse>''Le Muse'', De Agostini, Novara, 1965, vol. 5 p. 449</ref>
 
=== Scienza ===