Arbutus unedo: differenze tra le versioni

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[[File:Arbutus unedo range.svg|250px]]
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[[File:Arbouses.jpg|miniatura|Frutti in vari stadi di maturazione.]]
[[File:(MHNT) Arbutus unedo (bark) .jpg|miniatura|Corteccia squamosa.]]
[[File:Butterfly - Charaxes jasius.jpg|miniatura|La ninfa del corbezzolo (''[[Charaxes jasius]]'' ({{zoo|[[Linneo|Linnaeus]]|1767}})).]]
[[File:Arbouse Oran.jpg|miniatura|Frutti in commercio.]]
[[File:Arb.un.-3a.jpg|miniatura|Dettaglio dell'ovario, tubercolato con lo stilo solcato; si notano i resti del calice.]]
[[File:Arb.un.-4a.jpg|miniatura|Dettaglio degli stami.]]
Il '''corbezzolo''' (''Arbutus unedo'' <small>[[Linneo|L.]], [[1753]]</small>), che viene chiamato anche '''albatro''' o, poeticamente, '''arbuto''', è un [[albero da frutto]] [[sempreverde]] appartenente alla [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] delle [[Ericaceae]] e al [[genere (tassonomia)|genere]] [[Arbutus]]. È diffuso nei paesi del [[Mediterraneo occidentale]] e sulle coste meridionali dell'[[Irlanda]]. È uno dei componenti principali della [[macchia mediterranea]] e della [[Foresta mediterranea sempreverde|foresta mediterranea]].
 
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Il nome ''corbezzolo'' deriva dal latino volgare ''corbitjus'', incrocio del lemma mediterraneo (preindoeuropeo) ''corba'', sopravvissuto nell'Italia settentrionale, e del nome del genere dal latino ''arbutus'', derivato da ''arbuteus'', anch'esso lemma di origine mediterranea (preindoeuropeo)<ref>G. Devoto, Avviamento all'etimologia italiana - Dizionario etimologico, Firenze 1968</ref>.
 
Il nome scientifico della specie, ''unedo'', deriva da [[Plinio il Vecchio]] che, in contrasto con l'apprezzamento che in genere riscuote il frutto<ref name="frutti">
* Morello Pecchioli, ''I frutti dimenticati'', Edizioni Gribaudo (capitolo ''Corbezzola''). ISBN 9788858020449.
* [https://www.ilgiornaledelcibo.it/ www.ilgiornaledelcibo.it], [https://www.ilgiornaledelcibo.it/corbezzolo-proprieta/ I benefici e gli usi del corbezzolo, frutto dimenticato]</ref>, sosteneva che esso fosse ''stomacho inutilem'', ossia inutile per lo stomaco (''unum'' = uno solo ede ''edo'' = mangio)<ref>[[Plinio il Vecchio]], ''Naturalis Historia - Liber XV'', 28, 99</ref>.
 
Il nome greco antico del corbezzolo è κόμαρος (pron. kòmaros) ed è noto anche perché citato da [[Teofrasto]] nel suo libro "''Sulle storie delle piante''". Dal nome greco ''Komaros'' derivano alcuni nomi dialettali dei frutti: nelle [[Marche]] (''cocomeri'')<ref>Sandro Pignatti - Flora d'Italia Vol. I pag. 261</ref>, in [[Calabria]] (''cacumbari'')<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.reportageonline.it/frutti-dimenticati-di-calabria-i-cacumbari-corbezzoli-dalle-mille-virtu/|titolo=Frutti dimenticati di Calabria: i cacumbari (corbezzoli) dalle mille virtù|autore=Reportage Online|lingua=it-IT|accesso=2019-02-02}}</ref>, in [[Umbria]] e [[Lazio]] (''cuccumarre'')<ref name=funghi>[https://funghimagazine.it/arbustus-unedo-o-corbezzolo-ottimi-i-frutti-ma-attenti-alle-ubriacature/#Data_la_sua_vasta_distribuzione_lungo_il_nostro_paese_il_Corbezzolo_vanta_decine_di_nomi_dialettali Arbustus unedo o corbezzolo, ottimi i frutti ma attenti alle ubriacature]</ref>. Sempre dal termine greco antico deriva anche il nome del [[Monte Conero|Monte Cònero]]<ref>Sandro Pignatti, ''Flora d'Italia'', Vol. I p. 261, che cita Luigi Paolucci, ''Flora Marchigiana'', Pesaro, 1890</ref>, il promontorio sulle cui pendici sorge [[Ancona]], e la cui vegetazione è appunto ricca di alberi di corbezzolo.
 
==Descrizione==
Il corbezzolo siSi presenta come un [[cespuglio]] o un [[albero]], che può raggiungere un'altezza di 10 m.
È una pianta [[latifoglia]] e [[sempreverde]]; inoltre è molto ramificato, con [[ramo|rami]] giovani di colore rossastro, molto decorativi.
Assume naturalmente un aspetto armonico eed ordinato.
La corteccia scura e molto dura si squama in piccoli frammenti.
 
È una pianta longeva e può diventare plurisecolare, in ambienti adatti può avere una crescita rapida.
È una delle specie mediterranee che meglio si adatta agli incendi, in quanto reagisce vigorosamente al passaggio del fuoco emettendo nuovi polloni, pur adattandosi molto ai suoli cresce soprattutto su terreni acidi e sub-acidi<ref name=":0" />.
 
===Foglie===
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Nelle zone più settentrionali dell'areale di questa pianta, a causa del clima meno temperato, i freddi improvvisi possono indurre le api a andare precocemente in riposo, e in assenza della loro attività bottinatrice sul corbezzolo, la produzione di questo particolare miele è compromessa.
 
La produzione di miele di corbezzolo è possibile solo nelle zone ricche di corbezzoli, come la [[Sardegna]] e alcune zone di [[Toscana]], [[Corsica]] e, nelle [[Marche]], ala [[Monte Conero]]<ref>"Nel parco c'è - notizie dal parco del Conero'', articolo ''[http://giornale.parcodelconero.com/old/it/giornale/anno-2016---n-7-15-dicembre--15-febbbbraio/pagine-memoria-49--corbezzoli-che-festa/ Corbezzoli, che festa]'', numero 1 - 15 dicembre 2016 / 15 gennaio 2017.</ref>.
 
===Frutti===
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===Legno===
Il [[legno]] di corbezzolo è un ottimo combustibile per il riscaldamento casalingo utilizzato su camini e stufe, ma il suo utilizzo maggiore è per gli arrosti grazie alle sue caratteristiche aromatiche. Il corbezzolo è un legno molto robusto e pesante; dopo circa 60&nbsp;giornigg dal taglio può perdere fino al 40% del suo peso.
 
===Riproduzione e moltiplicazioneMoltiplicazione===
La moltiplicazione è per semi, dato il periodo di fioritura tardo autunnale, in climi eccessivamente freddi, la produzione di semi nei frutti è spesso carente.
La moltiplicazione per [[talea]] è possibile, ma difficoltosa. Il suolo di elezione per germinazione e taleaggio è neutro - acido.
 
==Distribuzione e habitat==
È una tipica essenza della [[macchia mediterranea]], presente sia in [[Europa meridionale]] siache nel [[Nordafrica]]; è ugualmente molto diffusa sulle coste atlantiche del [[Portogallo]] e della [[Spagna]] e nel Sudsud dell'[[Irlanda]]. Il corbezzolo è una pianta [[xerofila]], cresce in ambienti semiaridi, vegetando tra altri [[cespuglio|cespugli]] e nei [[bosco|boschi]] di [[quercus ilex|leccio]]. Predilige terreni [[silice]]i e cresce ad [[altitudine|altitudini]] comprese tra 0 e 800 metri. In Italia il suo areale è continuo su tutte le coste liguri, sarde, siciliane, tirreniche e in quelle adriatiche da sud fino ad [[Ancona]].
 
La [[Charaxes jasius|farfalla del corbezzolo]] ''(Charaxes jasius)'', in fase larvale, si nutre esclusivamente delle foglie della pianta del corbezzolo, mentre da adulta predilige i frutti maturi, di cui succhia i liquidi zuccherini; da queste abitudini deriva il suo nome.
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==Usi alimentari==
;Frutti freschi
I [[frutto|frutti]] sono eduli, dolci e apprezzati. Hanno una maturazione che si conclude a ottobre-dicembre dell'anno successivo, quando si hanno i nuovi fiori. Si possono consumare direttamente, conservarli sotto spirito, utilizzarli per preparare confetture e mostarde, cuocerli nello zucchero per caramellarli. Nelle [[Marche]], e specificamente nella zona del promontorio deldi [[Monte Conero]], una secolare tradizione voleva che gli abitanti della zona accorressero nel giorno dei santi [[Simone il Cananeo|Simone]] e [[Giuda Taddeo|Giuda]] (28 ottobre) nelle selve per cibarsi abbondantemente dei frutti del corbezzolo incoronandosi dei rami della pianta, perpetuando così un rito [[Bacco|bacchico]]<ref name=bacco/> rivisitato in chiave [[Cristianesimo|cristiana]]. Oggigiorno la festa del corbezzolo non è più celebrata ufficialmente, ma gli abitanti della zona del [[Monte Conero|Conero]] amano ancora recarsi nei boschi del promontorio per raccogliere i corbezzoli durante le belle giornate autunnali<ref name=giornaledelparco/>.
 
Secondo la tradizione, il consumo di grandi quantità di frutti di corbezzolo produce una leggera sensazione di ubriachezza<ref name=funghi/>. Per questo motivo, nell'antichità, questa pianta era sacra al dio greco [[Dioniso]], il romano [[Bacco]]<ref name=bacco>
*{{cita libro|Rosemarie|Taylor-Perry|The God who Comes|2003|Algora Publishing|p=61|ISBN 9780875862309}}
*{{cita libro|Karl|Kerényi|Dionysos|1996|Princeton University Press|p=327|ISBN 9780691029153}}</ref>.
 
Non esistono controindicazioni specifiche al consumo dei frutti freschi, a meno che, come per tutti i frutti, non si soffra di allergie specifiche<ref name=frutti/>.
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È stato già citato, nella sezione ''[[#Miele di corbezzolo|Miele di corbezzolo]]'', il pregiato [[miele]] che si ottiene da questa pianta, l'ultimo che le api ottengono prima dell'arrivo dei rigori invernali.
;Uso ornamentale
La pianta viene utilizzata a scopo ornamentale in parchi e giardini per il colore rosso intenso dei propri frutti, presenti sulla pianta contemporaneamente ai bei grappoli di fiori bianchi, eed anche per il denso e lucido fogliame<ref>''[https://books.google.it/books?id=uEgk4tdbBPQC&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&source=gbs_navlinks_s Nuova enciclopedia delle erbe]'', Script edizioni, 2012 (capitolo ''Corbezzolo''). ISBN 9788866147985</ref>.
 
Infine, pur non essendo un uso alimentare, si ricorda che, in passato, le foglie del corbezzolo, essendo ricche di [[tannini]] e [[arbutoside]], venivano utilizzate per la [[concia]] delle pelli. La presenza di sostanze tanniche, del resto, è comune nelle piante e nei frutti delle [[Ericaceae]].
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{{Disclaimer|medico}}
 
Oltre che come alimento, i frutti del corbezzolo sono utilizzati anche in [[fitoterapia]], grazie alle sostanze in essi contenute
, in particolare per l'alto contenuto di [[vitamina C]]: 100 grammi ne contengono circa 8 mg. Essi contengono anche [[vitamina E]], sono ricchi di [[pectina|pectine]], [[flavonoidi]], [[antociani]] (in particolare il [[beta-carotene]]) e di [[acidi grassi insaturi]], tra cui l'[[acido linoleico]] e [[acido linolenico|linolenico]]. I sali minerali presenti sono quelli di sodio, di potassio, di calcio, di magnesio e di fosforo. Per la presenza di flavonoidi e antociani, di sostanze antiossidanti e di vitamina C, i frutti di corbezzolo contrastano la formazione di [[radicali liberi]] e sono utilizzati per combattere lo [[stress ossidativo]]<ref name=frutti/>. I frutti hanno effetto [[diarrea|antidiarroico]]<ref name="ReferenceA"/>. In persone allergiche a questa pianta, però, alla pari con tutti gli altri frutti, possono causare inconvenienti di solito non gravi<ref name=frutti/>.
 
Le foglie, preparate in [[decotto]] hanno caratteristiche [[diuresi|diuretiche]], astringenti e antisettiche<ref name="ReferenceA">{{Cita|Antonia Pessei||PianteOfficinali}}</ref>.
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===Araldica===
[[File:Provincia di Ancona-Stemma.svg|thumb|upright=0.7|Lo stemma della Provincia di Ancona, con un ramo di corbezzolo dai frutti dorati.]]
[[File:Escudo de la Villa de Madrid.svg|thumb|sinistra|upright=0.7|Lo stemma di Madrid, con un albero di corbezzolo eed un'orsa]]
Un ramoscello di corbezzolo con due frutti è rappresentato nello stemma della [[Provincia di Ancona]], che a sua volta riprende la moneta greca di [[Ankón]] (attuale [[Ancona]]) del III secolo a.C.<ref>{{Cita|Carassai|p. 61}}.</ref>, aad indicare la particolarità geografica maggiore della zona: la presenza del promontorio del [[Monte Conero|Conero]] il cui nome, come già ricordato, deriva dal termine greco che indicava la pianta del corbezzolo<ref>{{cita libro | cognome= Pignatti| nome= Sandro |coautori = | titolo= Flora d'Italia| editore= Edagricole| città= | anno= 1984 |volume = Vol. I|lingua = |url = |accesso = |pagine =p. 261|id = |cid=}}</ref>. Nello specifico la [[blasonatura]] dello stemma della provincia di Ancona recita<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url= http://www.comuniweb.net/Ancona/stemma.htm|titolo= Stemma Provincia di Ancona|accesso=6 giugno 2017|formato=|editore=}}</ref>:
 
{{citazione|D'azzurro al braccio destro umano di carnagione, piegato in iscaglione [[scorciato]] e [[Rovesciato (araldica)|rovesciato]] ed impugnante un ramoscello di corbezzolo al naturale in [[sbarra (araldica)|sbarra]] fruttato di due bacche d'[[oro (araldica)|oro]]|Blasonario dello stemma della provincia di Ancona}}
 
La città di [[Madrid]] ha come simbolo un'orsa poggiata su un albero di corbezzolo; per questo motivo il Comune di Madrid ha piantato alberi di questa specie nel [[Parco del Retiro]] eed anche in altri giardini.
 
La [[blasonatura]] dello stemma madrileno recita:
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e ghiande cadute dall'albero arioso di Giove.}}
 
Il poeta [[Giovanni Pascoli]] dedicò al corbezzolo una poesia. Infatti nel [[Risorgimento italiano|Risorgimento]] il corbezzolo, proprio a causa dei colori che assume in autunno, uguali a quelli della bandiera nazionale, era considerato un [[Corbezzolo (simbolo patrio italiano)|simbolo]] del [[Bandiera d'Italia|tricoloreTricolore]]. Lo stesso poeta dedicò al corbezzolo anche alcuni versi di un altro suo componimento, il [[Carme (poesia)|carme]] ''Inno a Roma''. In esso si fa riferimento al citato passo dell'[[Eneide]]; il poeta vide nei colori di questa pianta una prefigurazione della [[bandiera italiana]] e considerò Pallante il primo ''martire della causa nazionale''. Infatti nel [[Risorgimento italiano|Risorgimento]] il corbezzolo, proprio a causa dei colori che assume in autunno, uguali a quelli della bandiera nazionale, era considerato un [[Simboli patri italiani#Corbezzolo|simbolo]] del [[Bandiera d'Italia|tricolore]]<ref>AA.VV., ''Guida pratica agli alberi e arbusti in Italia; Biblioteca per chi ama la natura'', Selezione dal Reader's Digest, Milano 1983, 1991</ref>.
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