Origini del cristianesimo: differenze tra le versioni
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{{vedi anche|Persecuzione dei cristiani nell'Impero romano}}
Fino alla metà del [[I secolo]], neanche i Romani erano in grado di distinguere tra cristiani ed ebrei e ritennero il cristianesimo soltanto una setta estremista e litigiosa dei Giudei. Lo prova indirettamente l'espulsione dei Giudei da [[Roma]] con l'editto di [[Imperatore Claudio|Claudio]], fatto riportato sia da [[Svetonio]], il quale ritiene che l'agitatore giudeo sia un certo Cresto (''Iudaeos impulsore Chresto assidue tumultuantis Roma expulit''), sia dal resoconto contenuto negli ''Atti'':
{{quote biblico|…dopo questi fatti, Paolo lasciò [[Atene]] e si recò a [[Corinto (Grecia)|Corinto]]. Qui trovò un giudeo chiamato Aquila, oriundo del [[Ponto]], arrivato poco prima dall'[[Italia]] con la moglie Priscilla, in seguito all'ordine di Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei.|Atti|18.1-2}}
I Romani infatti, all'inizio, non perseguitarono i cristiani in quanto tali e non li ritennero pericolosi per lo Stato finché non si resero conto che il cristianesimo era una religione diversa da quella ebraica (che godeva dello status di ''religio licita''<ref>{{cita libro|autore= Shlomo Sand |url= https://books.google.it/books?id=hl7QOp5qej0C&pg=PT248&lpg=PT248&dq=ebraismo+religio+licita&source=bl&ots=leBmmO1ERC&sig=DDLMRwOom9AoyTlT_5Ia9KPyK3s&hl=it&sa=X&ei=FIowT6TuA6eL4gSJtsXqBA&redir_esc=y#v=onepage&q=%22l%27ebraismo%20era%20una%20religio%20licita%22&f=false |titolo= L'invenzione del popolo ebraico |editore= Rizzoli |anno= 2010 |isbn= 978-88-17-04451-6 }}</ref>). La stessa [[persecuzione di Nerone]] fu, infatti, locale e limitata a Roma. Nel [[64]], scoppiò il [[grande incendio di Roma]], del quale il medesimo imperatore fu accusato dall'opinione pubblica, come riferisce [[Tacito]]; questi narra che l'imperatore cercò in tutti i modi di favorire le vittime del disastro e di stornare da sé l'accusa che pendeva sul suo capo, con vari provvedimenti.
{{Citazione|Tuttavia né con sforzo umano, né per le munificenze del principe o cerimonie propiziatorie agli dei perdeva credito l’infamante accusa secondo la quale si credeva che l’incendio fosse stato comandato.|Tacito, ''[[Annales di Tacito|Annales]]''}}
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