Nascita della Repubblica Italiana: differenze tra le versioni

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Gli esponenti dei partiti favorevoli alla Repubblica protestarono, ritenendo che l'assunzione dei poteri regali, da parte del luogotenente del Regno, contrastasse con l'art. 2 del decreto legislativo luogotenenziale 16 marzo 1946, n. 98, che prevedeva: «Qualora la maggioranza degli elettori votanti si pronunci in favore della Monarchia, continuerà l'attuale regime luogotenenziale fino all'entrata in vigore delle deliberazioni dell'Assemblea sulla nuova Costituzione e sul Capo dello Stato».
 
L'abdicazione di Vittorio Emanuele III e la conseguente cessazione del regime luogotenenziale era stata richiesta dai monarchici nella speranza che la successione a pieno titolo del principe ereditario, figura meno compromessa del padre, prima della consultazione referendaria, potesse attrarre maggior favore popolare. Successivamente il l'ex-sovrano re partì immediatamente in esilio volontario ad [[Alessandria d'Egitto]]. [[Umberto II d'Italia|Umberto II]] confermò la promessa fatta di rispettare il volere liberamente espresso dei cittadini circa la scelta della forma istituzionale, ma poi non lo accetterà mai<ref>Proclama in data 13 giugno 1946, riportato per esteso in narrativa</ref>.
 
=== Operazioni di voto ===