Regio Esercito: differenze tra le versioni
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Le importanti riforme attuate dallo Stato Maggiore di [[Vittorio Emanuele II]] per riconvertire la vecchia [[Armata Sarda]] nel nuovo esercito, erano iniziate alla fine del [[1859]] immediatamente dopo la conclusione della [[Seconda guerra d'indipendenza italiana|seconda guerra di indipendenza]]. Le operazioni di riunione, di tutte le forze militari disponibili nella [[penisola italiana]] iniziate negli ultimi mesi del [[1859]] conclusero la loro prima fase organizzativa nel marzo del [[1861]].
L'esercito del [[Regno di Sardegna]], dopo la [[spedizione dei Mille]], incorporò l'[[Esercito delle Due Sicilie]] e l'[[Esercito meridionale]] garibaldino tra le sue file e subito dopo la nascita del Regno d'Italia assunse il nome di ''Regio Esercito Italiano'', ai sensi del [[decreto]] Fanti - dal nome del Ministro della Guerra [[Manfredo Fanti]] - emanato in data 4 maggio [[1861]] - inglobando in esso anche il ''[[Corpo dei Bersaglieri]]''. Dopo la [[proclamazione del Regno d'Italia]] la
{{citazione|Vista la Legge in dati 17 marzo 1861 (*), colla quale S.M. ha assunto il titolo di ''Re d'Italia'', il sottoscritto rende noto a tutte le Autorità, Corpi ed Uffici militari che d’ora in poi il Regio Esercito dovrà prendere il nome di ''Esercito Italiano'', rimanendo abolita l'antica denominazione d’Armata Sarda. Tutte le relative inscrizioni ed interazioni che d’ora in avanti occorradi fare o di rinnovare, saranno modificate in questo senso.}}
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