Arduino (hardware): differenze tra le versioni
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Dopo la nomina ad [[amministratore delegato]] di [[Intel]], [[Brian Krzanich]] ha fatto produrre delle schede compatibili con la piattaforma Arduino, dotate di processore Intel.
== Hardware ==
[[File:Arduino uno r3 isometr.jpg|thumb|Arduino uno r3]]
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Sia la scheda originale, sia i cloni, fanno uso di ''shields'', ovvero di espansioni alla Arduino base, realizzate con schede a [[circuito stampato]] che possono essere collocate al di sopra della Arduino, inserendosi nei connettori già normalmente presenti su Arduino. La rigida definizione della funzione di ciascun PIN delle due file di connettori delle schede Arduino permette di realizzare gli shield certi della compatibilità hardware. Esistono espansioni dedicate a varie funzioni, dal [[controllo motorio]], al [[breadboarding]] ([[prototipizzazione]]). L'evoluzione della componentistica elettronica sta privilegiando un collegamento degli accessori tramite le interfacce [[Serial Peripheral Interface|SPI]] e [[I²C|I2C]], mentre gli shield sono per applicazioni più complesse che richiedono una circuiteria hardware complessa.
=== Differenze con Raspberry Pi ===▼
=== Arduino Pro ===
In occasione del CES del 2020,
# Portenta H7 - STMicroelectronics dual-core STM32H747 che include un Cortex® M7 a 480 MHz e un Cortex® M4 a 240 MHz.
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=== Arduino UNO Mini Limited Edition ===
[[File:UNO-mini-LE-Packaging-sml-1024x683.png|thumb|La scheda Arduino UNO Mini Limited edition e la sua confezione numerata e autografata]]
In occasione del raggiungimento di dieci milioni di Arduino UNO venduti, è stato sviluppato in
== Software ==
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Il progetto Arduino ha ricevuto una menzione d'onore al [[Prix Ars Electronica]] del [[2006]], nella categoria ''Comunità Digitali''<ref>{{cita web |titolo= Arduino, Honorary Mention 2006-Digital Communities |sito= Ars Electronica Archive - Prix <!--|lingua= en de--> |url= http://archive.aec.at/prix/#8052 |lingua= en |accesso= 8 gennaio 2017 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20190630155735/http://archive.aec.at/prix/#8052 |dataarchivio= 30 giugno 2019 |urlmorto= sì }}</ref>. Arduino ha destato l'interesse dei media mainstream italiani e internazionali, entrando nel dibattito pubblico. Allo storico Gabriele Catania, in un'intervista per un quotidiano milanese, Banzi in persona spiegava: "In sintesi, [Arduino] è un piccolo computer, di bassissima potenza, molto semplice, dalle dimensioni di una carta di credito. È lo stesso tipo di computer che si trova, ad esempio, in un forno a microonde, o in un telecomando. Negli oggetti di tutti i giorni, insomma. Ed è progettato per essere facile da conoscere e da programmare [...] Una persona con limitate conoscenze tecniche, se acquista un po’ di esperienza con Arduino, è poi in grado di progettare oggetti d’uso comune che abbiano al loro interno un cuore digitale, ossia questo processore"<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/elettronica-italiana-una-storia-con-un-futuro_(Il-Contributo-italiano-alla-storia-del-Pensiero:-Tecnica)|titolo=Elettronica italiana: una storia con un futuro in "Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Tecnica"|lingua=it-IT|accesso=2021-01-21}}</ref>.
{{Vedi anche|Raspberry Pi}}
Arduino è spesso paragonato a [[Raspberry Pi]],{{Senza fonte}} tuttavia, vi sono notevoli differenze. Si tratta di due piattaforme basate su hardware profondamente diversi.
L'architettura delle schede Arduino si basa su microcontrollori, mentre le schede Raspberry Pi si basano su un SoC ([[System-on-a-chip|System on Chip]]) che ha al suo interno un microprocessore, un controllore grafico e la RAM necessari a eseguire un sistema operativo come [[Raspberry Pi OS|Raspbian]], una versione semplificata di [[Debian]].
L'architettura a microcontrollore di Arduino prevede che il programma da eseguire sia in memoria Flash e pertanto non viene perso quando viene tolta l'alimentazione. Con Raspberry Pi, invece, viene caricato in RAM il sistema operativo che provvede all'esecuzione in [[multitasking]] di tutti i moduli e programmi previsti dalla configurazione. L'architettura a microcontrollore offre un controllo completo sui tempi di esecuzione del programma che, essendo l'unico codice in esecuzione, può essere progettato per applicazioni sensibili alla temporizzazione, come ad esempio la gestione dei motori nelle stampanti 3D. Con Raspberry Pi è invece possibile sfruttare la flessibilità del sistema operativo per svolgere funzioni complesse come un [[web server]] o un sistema di gestione dell’automazione domestica.
Nella pratica, le due architetture possono convivere all’interno di una medesima applicazione in modo complementare. A titolo esemplificativo, l’architettura Arduino pilota l’hardware di una stampante 3D, mentre un Raspberry Pi ne permette il controllo tramite interfaccia Web su Internet o [[Local area network|Lan]].
Dal punto di vista della programmazione, la piattaforma Arduino si programma con una versione semplificata di C++ attraverso il suo Arduino IDE; data la notevole diffusione, nel tempo sono nate soluzioni di programmazione alternative che includono microPython e TinyML. Raspberry Pi, invece, conta su tutti gli strumenti di programmazione disponibili con il sistema operativo Linux.
Le schede Arduino sono maggiormente orientate al collegamento di sensori e attuatori per i quali la comunità sviluppa e aggiorna costantemente le librerie software per il loro utilizzo, mentre Raspberry Pi ha una minore varietà di hardware aggiuntivo che, però, può essere più complesso grazie alle sue similitudini con l'architettura hardware di un pc.
Il dibattito su quale piattaforma sia meglio utilizzare è sempre vivace e in ultima analisi sono le caratteristiche del progetto che si vuole realizzare a rendere l'una o l'altra soluzione preferibile.<ref>{{Cita web|url=https://www.ionos.it/digitalguide/server/know-how/arduino-vs-raspberry-pi/|titolo=Arduino vs Raspberry Pi: le differenze|accesso=27 aprile 2022}}</ref>
In generale, per progetti [[STEAM (istruzione)|STEAM]] o per iniziare a sperimentare con hardware ed elettronica, la piattaforma Arduino è preferibile. <ref>{{Cita web|url=https://www.tecnobabele.com/5-motivi-per-cui-tutti-dovrebbero-imparare-arduino/2020-08-28/|titolo=5 motivi per cui tutti dovrebbero imparare Arduino!|accesso=27 aprile 2022}}</ref>
== Dispute legali ==
Nel 2008, quando fu creata Arduino LLC (detentrice del dominio arduino.cc), i cinque fondatori ([[Massimo Banzi]], David Cuartielles, David Mellis, Tom Igoe, Gianluca Martino) decisero di creare una società che possedesse solo i diritti sul marchio Arduino: la produzione e la vendita delle schede, invece, sarebbe avvenuta tramite aziende esterne dalle quali Arduino avrebbe ottenuto una [[royalty]] per lo sfruttamento del marchio. Inoltre, lo statuto della società precisava che ciascuno dei cinque fondatori avrebbe trasferito all'azienda stessa tutti i diritti sul marchio Arduino. Alla fine del 2008, mentre Arduino si accingeva a registrare il marchio negli Stati Uniti, senza alcun preavviso e tenendo all'oscuro gli altri soci, l'azienda di [[Gianluca Martino]], la Smart Projects, principale produttore di schede Arduino in Italia, registrò il nome Arduino in Italia.
Quando la società decise di internazionalizzare la [[Marca (commercio)|marca]] ed estenderla al resto del mondo, si rese conto che qualcuno l'aveva già registrato in Italia: Martino rassicurò i soci che le sue decisioni avevano il solo fine di proteggere l'investimento collettivo; quindi, sulla base di questo accordo, continuarono a lavorare insieme per anni, ricevendo le royalties e cercando, nel frattempo, di riportare il marchio di nuovo in azienda. Tuttavia, nel novembre 2014, Smart Projects smise di pagare le royalties e cambiò nome in Arduino SRL, registrando il dominio arduino.org. Poco dopo, Martino vendette Arduino SRL a una holding svizzera, la Gheo SA, gestita da Federico Musto.{{Senza fonte}}<!-- Forse inesatto: la fonte di questa sezione proviene da una delle parti senza alcuna replica. -->
Arduino SRL intende invalidare il [[marchio]] che Arduino LLC detiene sulla marca “Arduino” perché “Arduino SRL lo ha richiesto nel settembre del 2014 e ha prodotto fisicamente board marchiate Arduino dal 2005. Arduino LLC è nata nel 2008 e non controllava il nome nel momento in cui ha richiesto il marchio. La conseguente profonda spaccatura nel gruppo di sviluppo ha danneggiato l'enorme comunità che nel frattempo vi è nata intorno.<ref>{{Cita web|cognome1=Allan|nome1=Alasdair|titolo=Arduino Wars: Group Splits, Competing Products Revealed?|url=http://makezine.com/2015/03/06/arduino-vs-arduino/|sito=makezine.com|editore=Maker Media, Inc.|accesso=21 aprile 2015|data=6 marzo 2015}}</ref><ref>{{Cita web|cognome1=Banzi|nome1=Massimo|titolo=Massimo Banzi: Fighting for Arduino|url=http://makezine.com/2015/03/19/massimo-banzi-fighting-for-arduino/|sito=makezine.com|editore=Maker Media, Inc.|accesso=21 aprile 2015|data=19 marzo 2015}}</ref><ref>{{Cita web|cognome1=Williams|nome1=Elliot|titolo=Arduino SRL to Distributors: “We’re the REAL Arduino”|url=https://hackaday.com/2015/03/28/arduino-srl-to-distributors-were-the-real-arduino/|sito=Hackaday.com|editore=Hackaday.com|accesso=21 aprile 2015|data=28 marzo 2015}}</ref><ref>{{Cita web|cognome1=Nejrotti|nome1=Federico|titolo="Arduino ha un problema con Arduino”|url=https://motherboard.vice.com/it/read/il-problema-che-arduino-ha-con-arduino|data=31 marzo 2015}}</ref> Nel 2015 Arduino LLC a scopo cautelativo ha registrato il marchio "Genuino" e ha iniziato la produzione delle schede in California grazie a una collaborazione con [[Adafruit Industries]].<ref>{{Cita news|lingua=it|url=http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2015-05-18/banzi-lancia-produzione-arduino-usa-e-nuovo-brand-genuino-110902.shtml|titolo=Arduino diventa «Genuino», Banzi lancia la produzione negli Usa|pubblicazione=Il Sole 24 ORE|accesso=2017-08-09}}</ref>
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