Anplagghed: differenze tra le versioni

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'''''Anplagghed''''' è uno spettacolo teatrale del trio di comici [[Aldo, Giovanni e Giacomo]], con la partecipazione di [[Silvana Fallisi]].
 
Lo spettacolo, il cui titolo è una trascrizione storpiata della pronuncia del termine inglese ''unplugged'', letteralmenteche in italiano significa ''scollegato'', ha debuttato il 3 febbraio [[2006]] a [[Fabriano]], in [[provincia di Ancona]]. I tre comici, autori e interpreti dei loro [[sketch]], raccontano la quotidianità surreale di una grande città. I personaggi sono di volta in volta vecchiette derubate, improbabili spacciatori, teppisti imbranati, vicini di casa litigiosi.
 
Le scenografie sono in parte fisse in parte filmati proiettati, in stile [[fumetto|fumettistico]], realizzati da [[Rinaldo Rinaldi (critico)|Rinaldo Rinaldi]]. Le musiche originali, che spaziano dal [[rock]] alla [[tarantella]], dallo [[ska]] alla big band [[hollywood]]iana, sono state composte da [[Gino Marcelli]] ed eseguite da Antonio Fusco (batteria). Lo spettacolo ha fatto tappa nel [[2006]] ad [[Ancona]], [[Torino]], [[Genova]], [[Napoli]], [[Verona]], [[Bologna]], [[Firenze]], [[Milano]], [[Latina]], [[Palermo]] e [[Roma]]. [[Arturo Brachetti]] firma la regia come consueto. [[Valerio Bariletti]], [[Cesare Alberto Gallarini]] e la [[Gialappa's Band]] hanno contribuito alla stesura dei testi.
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==Trama==
===L'arrivo sulla Terra===
Lo spettacolo inizia con lo sbarco su un pianeta sconosciuto della navicella spaziale ''Enterprise'' (il cui nome è un omaggio all'[[Enterprise (NX-01)|omonima navicella]] presente nell'universo di [[Star Trek: Enterprise|Star Trek]]), governata da due ufficiali umani piuttosto ingenui, (il comandante Giovanni e il primo ufficiale Aldo), e da un robot (Giacomo) dall'insopportabile atteggiamento saccente (Giacomo). L'equipaggio è stato incaricato della ricerca di un pianeta ospitale con delle forme vitali non ostili su cui poter trasferire l'intera umanità, a rischio di estinzione per colpa dell'aumento di [[monossido di carbonio]] nell'atmosfera. Dopo aver effettuato alcune improbabili rilevazioni, i tre decidono di tornare alla base per analizzare meglio i dati, ma Irina, la donna che li accompagnava (Silvana), che è stata arruolata appositamente per sollazzare gli ufficiali e invece va d'accordo soprattutto con il robot, è scesa dall'Enterprise senza che in esso vi fossero altre persone e dimenticando a bordo le armi: finché il [[server]] del raggio teletrasportatore non verrà riparato, i quattro non potranno risalire sulla nave e dovranno quindi restare sul pianeta. Volenti o nolenti, gli ufficiali e il robot decidono allora di richiamare uno schermo olografico e di utilizzarlo per mostrare alle forme di vita aliene presenti sul pianeta (rappresentate dal pubblico) alcuni filmati della vita quotidiana degli umani sulla Terra, nello specifico all'interno di un quartiere periferico di una grande città.
 
===Bancomat===
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===Museo d'arte moderna===
Aldo, Giovanni e Giacomo si recano in un museo d'arte moderna in cui sono esposte diverse opere d'arte piuttosto assurde e difficilmente apprezzabili. Giacomo è un rispettoso, isterico ed arrogante esperto d'arte che cerca di spiegare i concetti fondamentali della materia agli amici, ma senza successo. Aldo è ignorante e, tentando di scherzare e di fingersi esperto, commette un errore dietro l'altro: non capisce lale differenzadifferenze tra [[cubismo]] e [[realismo (arte)|realismo]], guarda da molto lontano un quadro che va visto da vicino e definisce lo stesso quadro monocromatico quando presenta tutta la tavolozza dei colori. Giovanni appare più serio e disposto ad imparare, ma nemmeno lui ottiene risultati, in quanto prima si siede su una scultura "distrutturalista" di una sedia che crede una sedia reale e poi commette l'errore opposto, scambiando, assieme ad Aldo, un estintore vero per un'opera d'arte che rappresenta un estintore. Giacomo poi illustra ai due un esempio dei tagli nella tela di [[Lucio Fontana]] (realmente esistenti), ma i due li credono un atto di vandalismo e si indignano, dando vita a una lunga discussione, caratterizzata da una lunga serie di frasi insensate di Aldo, in cui criticano il sistema, accusandolo di essere troppo tollerante verso chi non rispetta le regole, e ricevono insulti da Giacomo, che li definisce "due bestie". In seguito a ciò, Aldo e Giovanni hanno un breve diverbio su chi dei due sia più ignorante dell'altro.
 
Poco dopo, durante un'accesa discussione sull'improbabile opera "coinvolgistica" di un artista [[Belgio|belga]] (una grossa cornice lasciata vuota in modo che l'osservatore vi possa vedere quello che desidera, improvvisandosi artista a sua volta), che Aldo e soprattutto Giovanni non riescono a comprendere, Aldo infila la testa in una scultura dell'artista [[Jean Tinguely]] e vi resta incastrato: dopo essere stato sgridato e schiaffeggiato con il libretto del museo da Giacomo, si taglia un [[orecchio]] e Giovanni tenta di medicargli la ferita con un fazzoletto su cui ha sputato, mentre Giacomo, molto arrabbiato, prende dalla borsa una [[Siringa (attrezzo medico)|siringa]] per fargli un'iniezione di [[Tetano|richiamo antitetanico]] (in quanto la scultura è realizzata con ferri arrugginiti di recupero) ma sbaglia sia la siringa che la persona, in quanto prima fa la puntura a Giovanni, poi riesce a farla ad Aldo ma si accorge di avergli iniettato una dose di [[Rabbia|antirabbia]]. Provano poi a usare della schiuma da barba, anch'essa in possesso di Giacomo, come lubrificante, come quando si fa uscire un anello dal dito usando del sapone, ma Giovanni sbaglia ed estrae l'anello e non la testa di Aldo. In quel momento viene annunciato che l'edificio sta per chiudere e i sistemi di allarme saranno attivati immediatamente: Giovanni e Giacomo si dileguano, mentre Aldo resta dentro, fa scattare l'allarme e rimane poi chiuso nel museo per tutto il week-end.
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Nel secondo atto Giacomo ritenta si finge Padre Alfredo, nuovo sacerdote della parrocchia locale ed ex missionario a [[Kuala Lampur]], che per superare la reticenza di Caterina la fa parlare al telefono con Aldo spacciandolo per don Luigi, il parroco, nominato prima vescovo e poi cardinale nel giro di un minuto. I due lestofanti tuttavia commettono per la seconda volta un grosso errore: mentre Giacomo dice di voler entrare per la benedizione natalizia (anche se è quasi [[Pasqua]]), Aldo dichiara che "l'abdepto" è un esorcista venuto perché nel [[Sifone (elemento idraulico)|sifone]] del lavandino della signora si sarebbe annidato il [[demonio]]. Caterina capisce l'inganno ed inizia a sparare con il fucile al finto prete.
 
Giacomo impersona quindi, nel terzo sketch, un poliziotto che fa irruzione nella casa di Caterina dicendole che l'assegno bancario della sua pensione mensile che lei ha appena ritirato sarebbe falso, e vorrebbe ritirarglielo per farlo sostituire con quello vero. La donna non è convinta, allora Giacomo contatta Aldo, nelle vesti del questore, che inizialmente crede di essere stato chiamato da un vero poliziotto a causa della truffa in atto e si impaurisce; successivamente Aldo parla con Caterina e i due capiscono di essere parenti riconoscendosi come zia e nipote, in quanto l'assegno è intestato al defunto marito di Caterina, descritto come il ''Mago G'' degli [[Pubblicità televisiva|spot pubblicitari]] della [[Galbusera]], di cui Aldo è il nipote. La situazione quindi si ribalta: Aldo urla aalla Caterinazia di correre ai ripari in quanto quello che ha in casa è un malvivente, quindi la donnaCaterina spara ancora a Giacomo col fucile, colpendolo in pieno.
 
===La Vespa===
Aldo, fingendosi appassionato di vecchie moto, tenta di rubare un ciclomotore (un [[Piaggio Vespa|Vespino]] del [[1956]]) di proprietà di Giovanni, che subito se ne accorge, apparendo dalla finestra di casa. Mentre i due stanno discutendo, arriva un vigile (Giacomo) a richiamarli dicendogli di abbassare le voci. Giovanni prova a denunciare il tentativo di furto, ma nel farlo finisce per discriminare Aldo in modo [[Razzismo|razzista]], deridendolo per il suo essere [[sicilia]]no di [[Gela]]. Casualmente, però, anche la madre del vigile si scopre essere di Gela., Ilquindi il responsabile dell'ordine, offeso, ribalta la situazione e multa Giovanni per il parcheggio del ciclomotore in sosta vietata e per due aggravanti fatti notare da Aldo, cioè il fanale rotto e la targa infangata e illeggibile.
 
Giacomo quindi chiede a Giovanni i documenti di circolazione del mezzo, e Giovanni compare in scena su una [[sedia a rotelle]] dicendo di avere una temporanea paralisi delle gambe di cui è affetto solo nel primo pomeriggio, dopo aver fatto il pisolino pomeridiano con il gatto sulla pancia, dicendo di possedere un gatto che pesa 74 kg. Inizialmente costernato, Giacomo in seguito ad una serie di battute si scoccia e multa ulteriormente Giovanni per non aver fatto un cambio di residenza anagrafico (la via in cui si trovano non è quella indicata sui documenti). Aldo finge di essere gravemente ferito per una lieve botta sulla spalla datagli dall'adirato Giovanni, e per una battuta spiritosa di troppo il vigile decide di sequestrare la Vespa.
 
Nel mentre Aldo riesce a prendere le chiavi della moto dalla mano di Giacomo in un momento di distrazione e scappa, mentre gli altri due iniziano un vertiginoso inseguimento "pilotando" la sedia a rotelle (dotata di motore):. nelDurante mentrel'inseguimento scoppia un temporale e il furfante, alla fine, sbanda e cade dalla moto.
 
===Bungee Jumping===
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Durante i preparativi per i lanci arriva a raggiungerli il vecchio Peppino (Giacomo), nonno in affido che Giovanni ha acquisito tramite una firma che credeva essere per le elezioni politiche. Peppino, che chiama Giovanni "Federico" e soffre di [[alcolismo]], [[Flatulenza|flatulenze]], [[malattia di Alzheimer|Alzheimer]] e di un'altra malattia che Giovanni inizialmente non ricorda, dichiara di aver preso parte alle due [[Guerra mondiale|guerre mondiali]], alle [[guerre puniche]] e ad alcune [[Crociata|crociate]], semplicemente perché gli piace combattere e sparare, di essere stato compagno di classe di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], che era un somaro e gli copiava i compiti. Il vecchietto è inoltre [[razzismo|razzista]] contro i meridionali e non riesce ad avere un dialogo con Aldo (che si mostra irrispettoso a sua volta, chiedendogli cose inadeguate, ad esempio informazioni sulla famiglia quando Peppino non ha famiglia, essendo in affido).
Giovanni fa diversi salti con ottimo successo, non prima di essersi allarmato per un'imprudenza nella preparazione (la corda che non era stata fissata) che avrebbe potuto portarlo alla morte, e riesce a recuperare diversi oggetti dalla strada sottostante. Poco dopo, però, mentre Aldo e Giovanni sono distratti, Peppino, che già in precedenza aveva tentato senza successo di convincere Giovanni a farlo partecipare al bungee jumping, si lega alla corda e si getta dal terrazzo. Gli altri due si accorgono che non torna su, tirano la corda e trovano solo una gamba del vecchietto, mentre Giovanni si ricorda e afferma, spiegando il fatto, che l'ultima malattia di cui Peppino soffriva era l'[[osteoporosi]].
 
===Il passaggio di mano ===
Su un marciapiede si incontrano Cosimo (Aldo) ed Ignazio "Mano di Velluto" (Giovanni), due membri di una gang malavitosa specializzata nel traffico di sostanze stupefacenti, guidata dal boss Scasazza, il cui nome non deve mai essere pronunciato. Nelle vicinanze si trova il sergente Galbiati (Giacomo), un [[Polizia|poliziotto]] in pattugliamento, che sospetta che i due stiano tramando qualcosa di losco. I due imbranati spacciatori colloquiano e si accordano per trovarsi a mezzanotte.
 
A mezzanotte i due tentano di passarsi della [[cocaina]], nascosta in un pacchetto da fiammiferi, con uno strano metodo, un "passaggio di mano" fatto tramite un colpo di gomito, di cui Ignazio è notoriamente molto esperto, mentre a Cosimo proprio non riesce. Quando sopraggiunge il poliziotto, Cosimo lo urta al gomito e glisi sembraconvince di avergli passato inavvertitamente la droga. Cosimo prova quindi a distrarre Galbiati (chiedendogli di accendere una sigaretta e spostando il viso quando si accende la fiamma, facendo innervosire il sergente) mentre Ignazio gli fruga nelle tasche, ma non riesce a trovare il pacchetto; alla fine Cosimo si accorge che in realtà lo aveva ancorasempre avuto in tasca, ma stupidamente lo estrae davanti al poliziotto, il quale se ne accorge e vede la polverina bianca. Cosimo confessa che è cocaina pura che gli è stata data da Ignazio, che verrà quindi preso a manganellate da Galbiati.
 
===Poker===
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===Terremoto===
Su un altro marciapiede c'è una famiglia composta da Mario (Giovanni), sua moglie Graziella (Aldo) e suo suocero (Giacomo). Tra loro tre nessuno lavora, e la famiglia si mantengonomantiene solo grazie alla [[pensione]] di Giacomo. La famiglia è scampata ad un forte [[terremoto]] ed è costretta a stare all'addiaccio in strada, perché la casa è in piedi in maniera precaria.
 
Graziella supplica più volte Mario di tornare in casa, per rispondere al telefono che squilla (dimenticandosi che aveva inoltrato lei la chiamata!) e per prendere gli oggetti più inutili: una coperta, il frigorifero per una bottiglia di [[Mapo Mapo]] (per Giacomo, che aveva sete) ed un [[pianoforte]] (quello dei vicini, finito nel loro appartamento a seguito del crollo di un muro). Ogni volta che Mario va c'è una scossa, quindi lui rischia più volte la vita. Alla fine Graziella, mentre Mario suona il pianoforte e canta, si accorge che, nonostante tutti gli oggetti inutili recuperati e il rischio corso, hanno dimenticato in casa la bambina.