Cemile Sultan: differenze tra le versioni
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== Origini ==
Cemile Sultan nacque il 17 agosto 1853 a [[Istanbul]], nel [[Palazzo di Beylerbeyi|Palazzo Beylerbeyi]]. Suo padre era il [[Sultani ottomani|sultano]] [[Impero ottomano|ottomano]] [[Abdülmecid I]] e sua madre una delle sue consorti, [[Düzdidil Hanim|Düzdidil Hanım]]. Aveva due sorelle maggiori, le gemelle Neyire Sultan e Münire Sultan, e una sorella minore, Samiye Sultan, tutte morte bambine.
Nel 1845 rimase orfana di madre e venne adottata da [[Rahime Perestu Sultan|Rahime Perestu Kadın]], prima moglie legale di Abdülmecid. Qualche anno dopo Rahime Perestu adottò anche [[Abdul Hamid II|Abdülhamid II]], figlio di Abdülmecid e della defunta [[Tirimujgan Kadin|Tirimüjgan Kadın]]. I due fratelli furono sempre molto vicini e Cemile fu politicamente influente durante i primi anni di regno di Abdülhamid<ref>Uluçay 2011, p. 220-225.</ref><ref>Sakaoğlu 2008, p. 618.</ref><ref>Brookes 2010, p. 134.</ref>.
Abdülmecid volle per tutti i suoi figli e figlie una formazione di alto livello e il più possibile completa, che comprendesse sia materie tradizionali, fra cui studi coranici, che occidentali. La formazione di Cemile iniziò nel 1847. Seguiva le lezioni insieme ai fratellastri [[Şehzade Mehmed Reşad]] e [[Murad V|Şehzade Murad]], al fratello adottivo [[Abdul Hamid II|Şehzade Abdülhamid]] e alle sorellastre [[Fatma Sultan (figlia di Abdülmecid I)|Fatma Sultan]] e [[Refia Sultan (figlia di Abdülmecid I)|Refia Sultan]]. Studiò, fra le altre materie, arabo, persiano e
Cemile mostrò sempre un comportamento impeccabile, e per questo era la figlia favorita da suo padre, che la lodava continuamente<ref>Brookes 2010, p. 134-142</ref>.
== Matrimonio ==
Nel 1854, a undici anni, Cemile venne promessa in sposa a Mahmud Celaleddin Pasha, figlio di [[Ahmed Fethi Pascià|Ahmed Fethi Pasha]] e della sua prima moglie, Ayşe Şemsinur Hanım. Ahmed Fethi era all'epoca sposato con [[Atiye Sultan]], zia di Cemile.
Il matrimonio venne celebrato quattro anni dopo, il 17 maggio 1858 a Baltalimanı, e consumato l'11 giugno. Alla coppia venne assegnato uno dei due palazzi gemelli di Fındıklı, che Abdülmecid aveva commissionato per le figlie, come residenza e la nuova suocera di Cemile le diede come dama di compagnia [[Nazikeda Kadın (consorte di Abdülhamid II)|Mediha Nazikeda Hanim]], che in seguito sarebbe divenuta una consorte del sultano [[Abdul Hamid II|Abdülhamid II]], fratellastro di Cemile. Fra le sue dame di compagnia c'era anche Aliye Nazikeda Hanim, che divenne la terza moglie di [[Şehzade Yusuf Izzeddin]], figlio maggiore del sultano [[Abdul Aziz|Abdülaziz]] e cugino di Cemile.
Il matrimonio venne celebrato insieme a quello di una sorellastra di Cemile, [[Münire Sultan (figlia di Abdülmecid I)|Münire Sultan]]. Il costo della cerimonia venne aspramente criticato, perché l'esercito ottomano era appena stato pesantemente sconfitto in Montenegro e Creta era in rivolta.
Il matrimonio fu felice. I due ebbero tre figli e tre figlie ed erano uniti anche in politica. Entrambi sostennero l'ascesa al trono e il regno di Abdülhamid II contro [[Murad V]] ed erano nemici del [[Gran visir dell'Impero ottomano|Gran Visir]] [[Mithat Pascià|Midhat Pasha]]. Cercarono di danneggiarlo in ogni modo lungo tutto il 1977, soprattutto sfruttando il suo supporto ai [[Giovani ottomani|Giovani Ottomani]]. Alla fine, riuscirono a farlo rimuovere e mandare in Europa. Venne invece nominato Gran Visir [[İbrahim Edhem Pasha|Ibrahim Edhem Pasha]].
Tuttavia, poco dopo, nel 1881, anche Mahmud Celaleddin perse il favore del sultano, che lo esiliò in [[Arabia Saudita]] e lo fece poi strangolare nel 1884. Sconvolta, Cemile per vent'anni si ritirò dalla vita di corte, ma alla fine si riappacificò con il fratello e riprese il suo posto<ref>Brookes 2010, p. 142, 279, 286</ref><ref>Sakaoğlu 2008, p. 619.</ref><ref>Bardakçı, Murat (2008). Son Osmanlılar: Osmanlı hanedanı'nın sürgün ve miras öyküsü. İnkılâp. p. 283. ISBN 978-9-751-02616-3.</ref><ref>Princess Mevhibe Celâlettin (1987). Geçmiş zaman olur ki ...: Prenses Mevhibe Celalettin'in anıları. Çağdaş Yayınları. p. 10.</ref><ref>Shaw, Stanford J.; Shaw, Ezel Kural (1977). History of the Ottoman Empire and Modern Turkey: Volume 2, Reform, Revolution, and Republic: The Rise of Modern Turkey 1808-1975. ACLS Humanities E-Book. Cambridge University Press. p. 180. ISBN 978-0-521-29166-8.</ref>.
== Morte ==
Cemile Sultan morì il 26 febbraio 1915, a settantuno anni. Venne sepolta nel [[Türbe|mausoleo]] [[Abdülmecid I]]<ref>Uluçay 2011, p. 224</ref><ref>Sakaoğlu 2008, p. 622</ref>.
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== Personalità ==
Celime Sultan era considerata l'esempio della perfetta principessa ottomana e per questo era la favorita di [[Abdülmecid I|suo padre]], che la lodava continuamente, e aveva un altro status a corte, sia durante il suo regno che durante quello di [[Abdul Hamid II|Abdülhamid II]], fratellastro di Cemile e contemporaneamente suo fratello adottivo.
Durante il regno di Abdülhamid II, nelle processioni Cemile veniva subito dietro il [[Sultani ottomani|sultano]] e al fianco della [[Valide Sultan]], la loro madre adottiva [[Rahime Perestu Sultan]], e sedeva alla destra di Abdülhamid su una sedia simile a un trono.
Vestiva sempre nelle varie sfumature del marrone, incluso il copricapo e il velo, di pizzo o tulle, colore che divenne il suo marchio, e in stile turco ottomano, con un lungo strascico allacciato in vita, malgrado la moda del periodo imponesse abiti all'europea, soprattutto francesi. Non portava alcun gioiello. Malgrado la semplicità del suo abbigliamento era impossibile non rendersi conto del suo status regale, grazie al suo atteggiamento e al suo portamento.
Era molto somigliante a suo padre Abdülmecid I, con gli stessi occhi e lineamenti.
Era stimata e amata da tutti a corte, giudicata gentile, educata e intelligente. Non rideva mai a sproposito e riservava a ognuno il trattamento appropriato al suo rango, senza mancare mai di rispetto a nessuno<ref>Brookes 2010, p. 142.</ref>.
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* [[Ordine della Casa di Osman|Ordine della Casa di Osman, ingioiellato]]
* [[Ordine di Mejīdiyye|Ordine di Medjidie, ingioiellato]]
* [[Şefkat Nişanı|Ordine della Carità, 1
* Medaglia Hicaz Demiryolu, oro
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