Donatismo: differenze tra le versioni
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{{NN|Cristianesimo|febbraio 2010}}
Il '''donatismo''' fu un movimento [[Religione|religioso]] [[Cristianesimo|cristiano]] sorto in [[Africa (provincia romana)|Africa]] nel [[311]] dalle idee del vescovo di [[Numidia]], [[Donato Emanuele di Case Nere]] (n. 270 ca.), soprannominato "il Grande" per la sua notevole eloquenza.
La sua dottrina prese le mosse da una critica intransigente nei confronti di quei [[Vescovo|vescovi]] che non avevano resistito alle persecuzioni di [[Diocleziano]] e avevano consegnato ai [[magistrati romani]] i [[Bibbia|libri sacri]]. Secondo i donatisti i [[Sacramento|sacramenti]] amministrati da tali vescovi (detti ''traditores'', in quanto avevano compiuto una ''traditio,'' ovvero la consegna dei testi sacri ai [[Religione romana|pagani]]) non sarebbero stati validi. Questa posizione presupponeva, dunque, che i sacramenti non avessero efficacia di per sé, ma che la loro validità dipendesse dalla dignità di chi li amministrava.
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