Ingurtosu: differenze tra le versioni

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Il 23 Aprile 1946 Speranza, all’età di vent’anni,  decise di arruolarsi  nei Carabinieri Reali. Frequentò il corso applicativo presso la Scuola Allievi Carabinieri di Roma. Il 14 Gennaio del 1948 venne assegnato alla Stazione di Ingurtosu. Il Carabiniere riuscì a prestarvi servizio per 26 giorni, fino al giorno della sua tragica morte.
 
A causa dello strano rumore di spari, su ordine del Comandante di Stazione, Speranza e il collega, Carabiniere Buttule si recarono al centro del Borgo per verificare cosa stesse succedendo. Giunti nella Piazza i due Carabinieri furono quasi investiti da una pioggia di colpi. Era in atto una rapina all’interno della direzione. Speranza, che cercò una posizione favorevole per sorprendere i rapinatori ed immaginando che all'interno vi erano i dipendenti presi come ostaggi, ma venne colto all'improvviso da un bandito. Costui, appostato sotto un andito nel buio della strada che domina sulla Piazza Cantina all’esterno del Palazzo della Direzione, lo colpì con un colpo di fucile da caccia sul fianco destro. Nonostante la grave ferita riportata,  il Carabiniere riuscì a colpire di striscio il suo assalitore, pare con due proiettili, ad una spalla.
 
Il suo comportamento prima di morire fu valoroso e degno delle migliori tradizioni dell’Arma dei Carabinieri. Nel letto dell’ospedale traumatologico di Ingurtosu e  rivolto al suo comandante di Stazione, alla presenza del medico e degli infermieri, esclamò: ''‘Maresciallo,  sono contento di morire perché ho fatto tutto quello che potevo. Mi spiace solo di non aver potuto impedire che quei vigliacchi mi portassero via il mitra.’''