Rodolfo Valentino: differenze tra le versioni
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Si dice che ''il suo sguardo magnetico incantasse senza possibilità di scampo il pubblico'', specialmente quello femminile, che per Valentino stravedeva. Subito dopo la morte della madre ([[1918]]), Valentino conobbe la sua prima moglie, [[Jean Acker]], in occasione di una festa danzante organizzata dal suo amico [[Douglas Gerrard]] (direttore del Circolo Atletico di [[Los Angeles]]). Si sposarono il 5 novembre [[1919]]. Dopo appena un mese i due però si separarono. Grazie al film ''[[La signora delle camelie (film 1921)|La signora delle camelie]]'', Valentino incontrò [[Natacha Rambova]], che sarebbe diventata la sua seconda moglie.
La Rambova fu molto importante sia per la sua vita sentimentale che per la sua carriera artistica. A Hollywood era molto apprezzata per gli scenari e i costumi che disegnava. La Rambova era molto ambiziosa e si indignava quando il marito veniva impiegato in ruoli di scarso valore qualitativo. Valentino sposò la Rambova il 13 maggio del 1922, ma, otto giorni dopo il matrimonio, fu arrestato con l'accusa di [[bigamia]], per non aver rispettato una legge [[California|californiana]] che obbligava i divorziati a non contrarre e consumare matrimonio prima di un anno dalla sentenza di divorzio.
Sia Valentino che Rambova erano spiritualisti, e condividevano innumerevoli interessi tra cui l'arte e la scrittura. Valentino scrisse un libro di poesie, ''Daydreams'', molte delle quali ispirate alla Rambova. La vita domestica dei due fu invece travagliata da concezioni del tutto contrastanti. Valentino era ancorato agli ideali tradizionali che vedevano la donna come moglie e madre, mentre Rambova non era disposta a rinunciare alla propria carriera per essere relegata al ruolo di moglie. Valentino desiderava figli, Rambova non era interessata a diventare madre.
La delusione del film ''[[Il giovane Rajah]]'' portò alla rottura definitiva di Valentino con la [[Paramount]]. Fu ingaggiato poi dalla [[United Artists]], che vietò per contratto alla Rambova di intervenire sulle scelte artistiche del marito. Anche per questo motivo i due si separarono. Nell'ultimo periodo della sua vita Valentino ebbe una relazione con l'attrice [[Pola Negri]].
La sceneggiatrice [[June Mathis]] intuì per prima il fascino che Rodolfo Valentino esercitava sulle donne e fu, in sostanza, l'artefice del suo mito. La Metro le aveva affidato il compito di sceneggiare ''I quattro cavalieri dell'Apocalisse'' di [[Vicente Blasco Ibáñez]], un romanzo di successo, considerato, tuttavia, poco adatto allo schermo, dal quale, contro ogni previsione, riuscì a trarre un'eccellente sceneggiatura. Richard Rowland, direttore dello Studio, decise allora di ricorrere al suo intuito per la scelta del regista e del protagonista maschile. June Mathis indicò [[Rex Ingram (regista)|Rex Ingram]] per la regia e impose Rodolfo Valentino per il ruolo di Julio, malgrado le resistenze della Metro, riluttante ad affidare il ruolo di protagonista ad uno sconosciuto. Il 6 marzo 1921 il film uscì nelle sale di New York, riscuotendo un enorme successo. Rodolfo Valentino entrò a passo di tango nella storia del cinema mondiale e nell'immaginario femminile, consolidando il mito dell'amante latino, del cavaliere senza macchia e senza paura che muore giovane, come tragicamente accadde, a soli trentuno anni, all'apice di un successo per molti versi ancora insuperato. Nemmeno il genio dissacrante di [[Ken Russell]] (''[[Valentino (film 1977)|Valentino]]'', 1977, interpretato da [[Rudolph Nureyev]]) riuscì a scalfire il suo mito.
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Viene citata anche l'esistenza di un presunto diario privato dell'attore, reso celebre nel 1959 dal regista e scrittore d'avanguardia statunitense [[Kenneth Anger]], che nella sua ''[[Hollywood Babilonia|Hollywood Babylonia]]'' (opera criticata per l'infondatezza dei contenuti) punta a mettere a nudo tutti i retroscena e gli scandali della colonia cinematografica di Hollywood, dagli esordi fino agli anni Cinquanta.
La sessualità di Valentino non venne mai significativamente messa in discussione fino agli anni '60. Vari libri (almeno quattro, incluso il sopracitato ''[[Hollywood Babilonia|Hollywood Babylonia]]'') pubblicati in seguito ipotizzano l'omosessualità dell'attore, nonostante il matrimonio con Rambova (ipotesi scartata dai biografi
In generale, i biografi di Valentino, tra cui Emily Leider<ref> Leider, pp. 81, 126, 271–274.</ref> e Allan Ellenberger<ref>Allan R. Ellenberger, The Valentino Mystique, 16, Mcfarland</ref>, concordano sul fatto che i documenti e le evidenze
=== La morte ===
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