*''[[Il segreto d'Italia]]'' per la regia di [[Antonello Belluco]], 2014.<ref>{{Cita web|url=http://www.padovaoggi.it/cronaca/romina-power-film-il-segreto-antonello-belluco-eccidio-codevigo.html|titolo=Romina Power nel film "Il segreto" di Antonello Belluco sull'eccidio di Codevigo|data=21 ottobre 2013}}</ref>Il regista spiega in un'intervista a [https://www.tempi.it/il-segreto-di-italia-film-eccidio-codevigo-boicottato-anpi/ Tempi.it] che il progetto del film fu boicottato ed egli dovette provvedere di persona al finanziamento, in quanto l'editore, prima entusiasta, si tirò improvvisamente indietro. Asserisce inoltre che Vivi furono pressioni da parte del figlio del capo partigiano [[Arrigo Boldrini]] ("Bulow") a nome della sua famiglia e dell'[[Associazione Nazionale Partigiani d'Italia|A.N.P.I]]. in quanto pretendevano di visionare ed approvare preventivamente la sceneggiatura. Tutto questo nonostante la trama si basi su una storia d'amore con lo sfondo dei drammatici eventi e che il nome del capo partigiano suddetto sia stato modificato nella pellicola. Racconta Belluco in [http://www.isses.it/belluco.htm Controstoria futura]: “Dennis«Dennis Dellai, regista vicentino di "''Così eravamo"'' e "''Terre rosse"'', lungometraggio sulla resistenza, aveva promesso di mettermi a disposizione armi, automezzi e divise della Seconda guerra mondiale. Eravamo già d’accordo, ma all’improvviso ha cambiato idea. Quando la nostra producerproduttrice, Maria Raffaella Lucietto, ha chiesto spiegazioni, Davide Viero, l’aiuto regista di Dellai ed esperto di materiale bellico, ha balbettato qualcosa come “tengo famiglia”: non voleva mettersi contro l’Anpi e i partigiani. Da quel momento i quattro o cinque collezionisti del Veneto ci hanno chiuso le porte in faccia.: “A Belluco non si deve dare niente, è il passaparola”».<br/>Alla fine il film fu ugualmente prodotto (con la partecipazione di [[Romina Power]]) ma il boicottaggio continuò anche nella distribuzione. Nessuna denuncia o procedimento penale seguirono la pubblicazione.