Natan Sharansky: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Recupero di 2 fonte/i e segnalazione di 0 link interrotto/i.) #IABot (v2.0.9.2
m smistamento lavoro sporco e fix vari
Riga 1:
{{citazione|Trent’anni fa sapevo che il mondo libero sarebbe stato dalla mia parte, oggi i dissidenti non godono del beneficio di sapere che qualcuno avrà a cuore la loro sorte in carcere, che la comunità internazionale richiederà il loro rilascio, che il popolo marcerà per la loro libertà<ref>{{collegamento interrotto|1=[{{cita testo|url=http://www.ilfoglio.it/zakor/71 |titolo=Obama tradisce la dissidenza araba - [ Il Foglio.it › Zakor &#93;<!-- Titolo generato automaticamente -->]}} |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>}}
{{Carica pubblica
|nome =
Riga 52:
|prefisso onorifico =
|suffisso onorifico =
|partito = [[Yisrael BaAliyah]] <br/> (1996-2003) <br/> [[Likud]] <br/> (2006)
|tendenza =
|titolo di studio =
Riga 85:
Nel marzo [[1977]] fu arrestato e nel luglio dell'anno dopo condannato a 13 anni di [[lavoro forzato|lavori forzati]] per [[tradimento (reato)|tradimento]] e [[spionaggio]] a favore degli [[Stati Uniti]]. Dopo una detenzione di 16 mesi nella [[prigione Lefortovo]] fu trasferito nel [[gulag]] [[siberia]]no ''Perm-36'' dove rimase nove anni. La sorte di Sharansky e di altri [[prigioniero politico|prigionieri politici]] fu ripetutamente portata all'attenzione pubblica da parte di diplomatici e difensori dei diritti umani occidentali, creando imbarazzo ed irritazione alle autorità sovietiche. Finalmente nel [[1986]] fu trasferito in [[Repubblica Democratica Tedesca]] e a [[Berlino Ovest]] attraverso il [[Ponte di Glienicke]] in cambio di due spie sovietiche: [[Karl Koecher]] e sua moglie Hana. Famoso per la resistenza opposta durante la detenzione, non si smentì neppure in occasione della liberazione: gli venne chiesto di camminare diritto verso la sua libertà e lui avanzò invece zigzagando come ultimo atto di sfida. Sharansky emigrò, quindi, in Israele dove prese il nome proprio [[lingua ebraica|ebraico]] di Natan.
 
Nel [[1986]] il [[Congresso degli Stati Uniti]] lo premiò con la [[Medaglia d'onore del Congresso]].<ref>{{Cita web |url=http://clerk.house.gov/histHigh/Congressional_History/goldMedal.html |titolo=Congressional Gold Medal recipients |accesso=11 giugno 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110927051601/http://clerk.house.gov/histHigh/Congressional_History/goldMedal.html |dataarchivio=27 settembre 2011 |urlmorto=sì }}</ref> Nel [[1988]] Sharansky è stato eletto presidente dello [[Zionist Forum]], un'organizzazione sionista che raccoglie ex dissidenti sovietici. Sharansky ha anche collaborato con il ''[[The Jerusalem Report]]'' ed è un membro direttivo di [[Peace Watch]]. Sharansky è segretario del [[partito politico]] [[Israel Ba-Aliya]] ("Israele per [[aliya]]" o, come [[gioco di parole]], "Israel on the rise") da lui stesso fondato insieme a [[Yuli Edelstein]], un altro dissidente dell'ex Unione Sovietica, nel [[1995]]. Questo partito si propone la promozione dell'assimilazione degli ebrei sovietici nella società israeliana. Presentatosi alle elezioni del 1996 con lo slogan ''i suoi leader prima vanno in prigione e solo dopo in politica'' conquistò sette seggi alla [[Knesset]].<ref>Natan Sharansky, Ron Dermer: ''The Case for Democracy: The Power of Freedom to Overcome Tyranny and Terror'' p.xxiii</ref>
 
Ha ricoperto il ruolo di Vice primo ministro di [[Israele]], Ministro per l'edilizia fino al marzo [[2001]], Ministro degli interni (dal luglio [[1999]] fino alle dimissioni date nel luglio [[2000]]), Ministro per l'industria ed il commercio ([[1996]]-[[1999]]). Da marzo [[2003]] a maggio [[2005]] Sharansky è stato membro del [[Gabinetto di governo|gabinetto]] di [[Ariel Sharon]], nella qualità di [[Ministro senza portafoglio]] con delega su [[Gerusalemme]] e la [[Diaspora ebraica]].
Si dimise il 2 maggio [[2005]] per protesta contro il piano del [[Likud]] sul ritiro degli insediamenti dalla [[Striscia di Gaza]]. Nel 2005 Sharansky ha partecipato a ''They Chose Freedom'', un documentario televisivo in quattro puntate sulla storia del dissenso sovietico.
 
La rivista ''[[Time]]'' nel 2005 lo ha elencato all'undicesimo posto della sua lista delle 100 persone più influenti nella categoria "scienziati e pensatori". Attualmente è un esponente di rilievo dello ''Shalem Center'', l'istituto di ricerca di Gerusalemme che pubblica la rivista Azure.<ref>''[{{cita testo|url=http://www.azure.org.il |titolo=Azure: Ideas for the Jewish Nation]}}'' rivista trimestrale in inglese ed ebraico dello Shalem Center di Jerusalem</ref> Nel [[2006]] il [[Presidente degli Stati Uniti|Presidente statunitense]] [[George W. Bush]] gli assegnò la [[medaglia presidenziale della libertà]].<ref>[{{cita testo|url=http://georgewbush-whitehouse.archives.gov/news/releases/2006/12/20061207-2.html |titolo=Presidential Medal of Freedom Recipients]}} The White House. Office of the Press Secretary. December 7, 2006</ref> È stato rieletto alla [[Knesset]] nel marzo 2006 nelle file del [[Likud]]. Nell'ottobre [[2006]] si diffuse la notizia del suo ritiro dalla politica<ref>{{collegamento interrotto|1=[{{cita testo|url=http://fr.jpost.com/servlet/Satellite?cid=1159193413584&pagename=JPost/JPArticle/ShowFull |titolo=Sharansky plans to resign from politics]}} |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }} ([[The Jerusalem Post]], October 11, 2006)</ref> e il 20 novembre [[2006|successivo]] diede le dimissioni dalla [[Knesset]], per dedicarsi agli impegni scientifici. Dal [[2009]] al 2018 è stato presidente dell'[[Agenzia Ebraica]].<ref>[{{cita testo|url=http://jafi.org/JewishAgency/English/About/Press+Room/Press+Releases/2009/jun26.htm |titolo=JEWISH AGENCY BOARD OF GOVERNORS UNANIMOUSLY ELECTS NATAN SHARANSKY AS CHAIRMAN OF THE EXECUTIVE - JAFI.ORG]}}</ref><ref>https://www.jewishagency.org/isaac-herzog-bio/ </ref> Sharansky è un noto appartenente allo [[Shalem Center]], del quale è responsabile dell'istituto di studi strategici.<ref>[{{cita testo|url=http://www.shalemcenter.org.il/research/?did=17 |titolo=Shalem Center Institute for International and Middle East Studies] {{webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20070612054919/http://www.shalemcenter.org.il/research/?did=17 |data=12 giugno 2007 }}</ref>
 
== Opere ==
Il suo libro ''[[The Case For Democracy]]: The Power of Freedom to Overcome Tyranny and Terror'', scritto in collaborazione con [[Ron Dermer]], divenne una lettura obbligata ("must read") ad [[Embassy Row]], l'area che ospita le ambasciate di [[Washington]]. Ha moto influenzato anche il presidente degli Stati Uniti George W. Bush ed altri funzionari che poi chiesero ai loro collaboratori di leggere il libro:
{{citazione|Se vuoi farti un'idea di ciò che penso in politica estera leggi il libro di Natan Sharansky "The Case for Democracy"... personalmente lo inserirei nell'elenco delle letture da raccomandare per gli uomini di governo e soprattutto per gli opinion maker. È breve ed è ben fatto. Quest'uomo è una figura eroica, come sai. È un grande libro.<ref>If you want a glimpse of how I think about foreign policy read Natan Sharansky's book, The Case for Democracy... For government, particularly — for opinion makers, I would put it on your recommended reading list. It's short and it's good. This guy is a heroic figure, as you know. It's a great book."</ref><ref>[{{cita testo|url=https://www.cnn.com/2005/ALLPOLITICS/01/10/bush.readinglist.tm/ |titolo=What the president reads]}} By John F. Dickerson (CNN)</ref><ref>[{{cita testo|url=http://www.weeklystandard.com/Content/Public/Articles/000/000/005/137redzw.asp |titolo=Honoring Democracy. From the January 24, 2005 issue: Honor points the path of duty; the path of duty for us is the defense of liberty.] {{Webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20070903094610/http://weeklystandard.com/Content/Public/Articles/000/000/005/137redzw.asp |data=3 settembre 2007 }} by William Kristol. 01/24/2005, Volume 010, Issue 18.</ref>}}
 
Nel libro Sharansky parla della [[libertà politica]] come un elemento essenziale per la sicurezza e la prosperità, affermando che ogni popolo ed ogni nazione merita di vivere libera ed in una società democratica. Suggerendo la "[[verifica della piazza cittadina]]", Sharansky argomenta che [[diritti umani]], sicurezza e stabilità possono essere conseguiti solo liberando la gente dagli oppressori per farli vivere in società dove ciascuno è libero di esprimere le proprie opinioni. Per questa ragione, conclude, il [[mondo libero]] deve insistere sulla strada della promozione della democrazia tra i popoli oppressi, invece di adottare politiche di ''[[appeasement]]'' (rapporti pacifici) con dittature e fare affari con regimi tirannici.
{{citazione|Ho quindi spiegato perché la democrazia sia cruciale per la stabilità e la sicurezza internazionali, perché la connessione ha avuto tanto successo durante la [[guerra fredda]] e perché il mondo libero ha tradito i suoi principi ad [[Accordi di Oslo|Oslo]]. Ho tracciato il mio piano per aiutare i palestinesi a costruire una società libera ed aiutare Israele ed i palestinesi a forgiare un pace duratura.<ref>I then explained why democracy was so crucial to international stability and security, why linkage had been so successful during the Cold War, and why the free world had betrayed its democratic principles at [[Oslo Accords|Oslo]]. I outlined my plan to help the Palestinians build a free society and help Israelis and Palestinians forge a lasting peace.</ref><ref>[{{cita testo|url=http://www.americandaily.com/article/5980 |titolo=Sharansky’s Case For Democracy] {{webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20050409201013/http://www.americandaily.com/article/5980 |data=9 aprile 2005 }} di Carol Devine-Molin (12/13/04)</ref>}}
 
Sharansky pensa che molte delle sue critiche richiedano una posizione dura verso i palestinesi, argomentando che non ci sarà mai una pace tra Israele e i palestinesi fino a che questi ultimi non avranno liberato la loro società da gruppi terroristici come [[Hamas]] e dall'antisemitismo. I suoi critici trovano incompatibile il sionismo di Sharansky con la sua lotta per i diritti umani e la democrazia.
In un'intervista ad Ha'aretz del 2005, ha affermato che
{{citazione|Gli Ebrei sono qui da 3.000 anni e questa è la culla della civiltà ebraica. Gli Ebrei sono l'unico popolo nella storia che è rimasto leale alla sua identità ed alla sua terra per 2.000 anni di esilio e senza dubbio ha il diritto di mantenere un posto tra le nazioni, non solo storicamente, ma anche geograficamente. Riguardo ai palestinesi, che discendono dagli arabi immigrati negli ultimi 200 anni, hanno il diritto di avere un loro stato, se lo vorranno... ma non a spese dello stato di Israele.<ref>[{{cita testo|url=http://www.amconmag.com/2005_03_28/cover.html |titolo=Sharansky's Double Standard. For the advocate of universal democracy, human rights don't begin at home] {{Webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20080510154341/http://www.amconmag.com/2005_03_28/cover.html |data=10 maggio 2008 }} di Michael C. Desch (''[[The American Conservative]]''. 28 marzo 2005)</ref>}}
 
== Scacchi ==
Riga 114:
|collegamento_onorificenza=Medaglia d'oro del Congresso
|motivazione=
|data=13 maggio 1986<ref>[{{cita testo|url=https://www.genesisprize.org/laureates/laureate-2020/achievements/international-recognition |titolo=Genesis Prize]}}</ref>
}}
{{Onorificenze
Riga 121:
|collegamento_onorificenza=Medaglia presidenziale della libertà
|motivazione=
|data=15 dicembre 2006<ref>[{{cita testo|url=https://georgewbush-whitehouse.archives.gov/news/releases/2006/12/images/20061215-1_d-0462-515h.html |titolo=White House]}}</ref>
}}
{{Onorificenze
Riga 137:
* Natan Sharansky, ''Fear No Evil. The Classic Memoir of One Man's Triumph over a Police State.'' ISBN 1-891620-02-9.
* Natan Sharansky, [[Ron Dermer]], ''The Case for Democracy. The Power of Freedom to Overcome Tyranny and Terror.'' ISBN 1-58648-261-0.
* [{{cita testo|url=https://web.archive.org/web/20070608033921/http://www.azure.org.il/magazine/magazine.asp?id=270 |titolo=The Political Legacy of Theodor Herzl]}}, essay in Azure magazine.
* [{{cita testo|url=https://web.archive.org/web/20070927012659/http://www.azure.org.il/magazine/magazine.asp?id=50 |titolo=The Jewish State: The Next 50 Years]}}, essay in Azure magazine.
 
== Voci correlate ==
Riga 149:
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://www.knesset.gov.il/mk/eng/mk_eng.asp?mk_individual_id_t=127|titolo=Natan Sharansky at Knesset English Homepage}}
* {{cita web|url=http://www.mfa.gov.il/MFA/MFAArchive/2000_2009/2003/3/Natan%20Sharansky|titolo=Natan Sharansky at Israel Ministry of Foreign Affairs}}
* [{{cita testo|url=https://web.archive.org/web/20070626042127/http://www.cceia.org/resources/transcripts/5066.html |titolo=Sharansky discusses, ''The Case for Democracy,'']}} at the [[Carnegie Council]]
* {{cita web|url=https://www.jewishvirtuallibrary.org/jsource/biography/sharansky.html|titolo=Bio at JVL}}
* {{cita web|url=http://www.weeklystandard.com/Content/Public/Articles/000/000/004/224ncdel.asp|titolo=The View from the Gulag. An interview with Natan Sharansky}}
* {{cita web | 1url = http://www.cceia.org/resources/transcripts/5066.html | 2titolo = Transcript of Sharansky's talk about his book "The Case for Democracy" | accesso = 11 giugno 2007 | dataarchivio = 26 giugno 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070626042127/http://www.cceia.org/resources/transcripts/5066.html | urlmorto = sì }}
* [{{cita testo|url=https://web.archive.org/web/20050409201013/http://www.americandaily.com/article/5980 |titolo=Sharansky's Case For Democracy]}} (Review on Sharansky's book ''The Case For Democracy'')
* {{cita web | 1url = http://haggadahsrus.com/HanukkahProf1_Sharansky.htm | 2titolo = Sharansky's Final Statement in the Soviet Court, July 14, 1978 | accesso = giugno 11, 2007 | dataarchivio = aprile 10, 2020 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20200410185521/http://haggadahsrus.com/HanukkahProf1_Sharansky.htm | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=http://www.geocities.com/martinkramerorg/Sharansky.htm|titolo=Mr. Sharansky, ease my doubts|urlarchivio=https://www.webcitation.org/query?url=http://www.geocities.com/martinkramerorg/Sharansky.htm&date=2009-10-26+02:20:32|accesso=11 giugno 2007|dataarchivio=26 ottobre 2009|urlmorto=sì}}, by [[Martin Kramer]]
* {{cita web|url=http://www.meforum.org/article/666|titolo=Sharansky Interview in Middle East Quarterly}}
* {{cita web|url=http://www.booktv.org/ram/AfterWords/0205/arc_btv021305_4.ram|titolo=Sharansky Interview on BookTV's After Words (February 13, 2005)}}
* [{{cita testo|url=http://www.theamericanconservative.com/articles/sharanskys-double-standard/ |titolo=Sharansky's Double Standard]}} by Michael C. Desch, ''[[The American Conservative]]'', March 28, 2005.* ''[{{cita testo|url=https://web.archive.org/web/20070306115357/http://www.ncsj.org/AuxPages/022304JPost_Shar.shtml |titolo=Anti-Semitism in 3D]}}'' (Jerusalem Post) February 23, 2004
 
{{Controllo di autorità}}