Julia Reichert: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Aleacido (discussione | contributi)
m typo
Aleacido (discussione | contributi)
Riga 28:
Nacque a Bordentown nel Jew Jersey, una dei quattro figli di Louis, macellaio, e Doroty, infermiera. Sviluppò fin dall'infanzia una passione per la fotografia<ref name = Vlessing>{{cite news|url = https://www.hollywoodreporter.com/news/general-news/julia-reichert-dead-american-factory-documentarian-1235273949/|title = Julia Reichert, Oscar-Winning 'American Factory' Documentarian, Dies at 76|work = [[The Hollywood Reporter]]|date = December 2, 2022|accessdate = December 2, 2022|last = Vlessing|first = Etan}}</ref><ref>{{Cite web |last=Wilson |first=Kevin |date=2020-02-13 |title=A Q&A With Oscar-Winning Director Julia Reichert, Who Will Speak About ‘American Factory’ in Louisville |url=https://www.leoweekly.com/2020/02/qa-oscar-winning-director-julia-reichert-will-speak-american-factory-louisville/ |access-date=2022-12-02 |website=LEO Weekly |language=en-US |quote="I came from a rural area outside a small town called Bordentown, New Jersey. And pretty much everybody I knew there was a Republican."}}</ref> <ref name = Hoberman>{{cite news|url = https://www.nytimes.com/2022/12/02/movies/julia-reichert-dead.html|title = Julia Reichert, Documentarian of the Working Class, Dies at 76|last = Hoberman|first = J.|authorlink = J. Hoberman|date = December 2, 2022|accessdate = December 2, 2022|newspaper = [[The New York Times]]|url-access = limited}}</ref>
 
Si diploma nel 1964 presso la ''Bordentown Regional High School''. Si iscrive all' A''ntioch College di [[Yellow Springs]]'' nel 1964, che abbandonò momentaneamente per partecipare al movimento [[hippy]] della [[Summer of Love|Summer of Love del 1967]]. Si laurea nel 1970 con una tesi sull'arte del documentario. Suo professore era il cineasta sperimentale David Brooks. <ref>{{Cite web |title=Julia Reichert Class of 1964 |url=https://brhs.bordentown.k12.nj.us/apps/pages/index.jsp?uREC_ID=444485&type=d&pREC_ID=958457 |access-date=2022-12-02 |website=Bordentown Regional High School |language=en}}</ref><ref>{{Cite web |last=Broadt |first=Lisa |title=Bordentown High School grad wins Academy Award for 'Best Documentary Feature' |url=https://www.courierpostonline.com/story/news/local/south-jersey/2020/02/12/oscar-documentary-julia-reichert-nj-wins-american-factory/4736040002/ |access-date=2022-12-02 |website=Courier-Post |language=en-US |quote="A Bordentown Regional High School graduate took home an Academy Award on Sunday for the Best Documentary Feature. Julia Reichert, class of 1964, co-directed and was a producer of American Factory."}}</ref>
 
==Carriera==
Riga 38:
 
=== 1970–1972: ''Growing Up Female e'' la creazione di New Day Films ===
Fra il 1970 e il 1971 produsse e realizzò insieme a Jim Klein, [[Growing Up Female (film)|''Growing Up Female'']] , cronache di socializzazione di sei donne di sei diverse fasce di età, creando uno dei primi esempi di film-documentario e "cinema verità". Fu anche il primo documentario realizzato sul moderno [[Femminismo|movimento femminista]] ed è stato selezionato nel 2011 dal Congresso statunitense per la conservazionepreservazione perpetua dal [[National Film Registry]].<ref>{{Cita libro|nome=David|cognome=Armstrong|titolo=A Trumpet to Arms: Alternative Media in America|url=https://books.google.it/books?id=1cmwpp439GcC&pg=PP1&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false|accesso=2022-12-03|data=1981|editore=South End Press|lingua=en|ISBN=978-0-89608-193-2}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.loc.gov/item/prn-11-240/2011-national-film-registry-more-than-a-box-of-chocolates/2011-12-28/|titolo=2011 National Film Registry More Than a Box of Chocolates|sito=Library of Congress, Washington, D.C. 20540 USA|accesso=2022-12-03}}</ref>
 
Delusi per la scarsa distribuzione del film, Reichert and Klein decisero di fondare una propria casa di produzione e distribuzione. Durante un seminario del 1971, conobbero la cineasta [[Amalie R. Rothschild]], che aveva anch'essa realizzato un film di interesse femminista, ''It Happens to Us'', e la regista Liane Brandon, autrice di ''Anything You Want to Be'', e altri pionieri di film e documentari incentrati sul movimento di liberazione delle donne. I quattro cineasti fondarono, in forma di cooperativa, la ''New Day Films,'' tuttora in attività e che ha celebrato il suo cinquantesimo anniversario e si avvale dell'opera di oltre 140 cineasti-soci che distribuiscono oltre 300 film. <ref>{{Cita web|url=https://libguides.hofstra.edu/c.php?g=323490&p=6414469|titolo=LibGuides: Film and Media Collections: New Day Films|autore=Sarah McCleskey|sito=libguides.hofstra.edu|lingua=en|accesso=2022-12-03}}</ref> <ref>{{Cita web|url=https://www.newday.com/|titolo=New Day Films|sito=www.newday.com|accesso=2022-12-03}}</ref>
 
=== 1974–1984: ''Union Maids'' e ''Seeing Red: Stories of American Communists'' ===
La collaborazione fra Reichert e Klein continua con ''Methadone'' – ''An American Way of Dealing'', del 1974, e con la collaborazione di Miles Mogulescu realizzarono ''Union Maids,'' ispirato dal libro "Rank & File – Personal Histories By Working Class Organizers" di Alice e Staughton Lynd, film di impegno civile basato sulla storia di 3 operaie e sindacaliste, Kate Hyndman, Stella Nowicki e Sylvia Wood, e della classe operaia statunitense durante la [[grande depressione]]. Il film, uscito nel 1976 fu nominatocandidato per [[Premi Oscar 1978|l'Oscar al miglior documentario nel 1978]] e ottenne finalmente una buona distribuzione e attenzione della critica. Lo storico [[Howard Zinn]] ha definito Union Maids "Il miglior film sulla storia operaia e sindacale che abbia mai visto"<ref>{{Cita web|url=https://www.zinnedproject.org/materials/union-maids/|titolo=Union Maids|sito=Zinn Education Project|lingua=en-US|accesso=2022-12-03}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.nywift.org/union-maids-1976/|titolo=Union Maids (1976)|sito=New York Women in Film & Television|lingua=en-US|accesso=2022-12-03}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.newday.com/films/union-maids|titolo=Union Maids {{!}} New Day Films|sito=www.newday.com|accesso=2022-12-03}}</ref>
 
''Seeing Red: Stories of American Communists'', fu prodotto e diretto fra la fine degli anni 70 e l'inizio degli anni 80, e debuttò nel 1983 alai festival dii [[Telluride andFilm Festival|Telluride]] e [[New York Film FestivalsFestival|New York]], ed ebbe anch'esso un discreto successo di distribuzione, ottenendo anch'esso la [[Premi Oscar 1984|candidatura a miglior documentario agli Academy Awards del 1984]]. L'opera è stata recentemente restaurata sia per il mercato Home video, sia per una nuova proiezione nelle sale statunitensi. <ref>{{Cita web|url=https://indiecollect.org/restoration/seeing-red-stories-of-american-communists/|titolo=Seeing Red: Stories Of American Communists|sito=IndieCollect|lingua=en-US|accesso=2022-12-03}}</ref>
 
=== 1985–1996: Produzione di film di fiction, e ritorno al documentario ===
Dopo ''Seeing Red'', Reichert scrisse, produsse e diresse il film indipendente ''Emma & Elvis'' (1992) e produsse ''The Dream Catcher'' (1999), diretto da [[Edward Radtke|Ed Radtke]]. InNel 1997 legò il suo percorso lavorativo con il suo nuovo compagno Steven Bognar, a partire dal film impegnato su un gruppo di 5 bambini malati di cancro presso l'ospedale pediatrico di Cincinnati, e delle loro famiglie, ''A Lion in the House''. Realizzato a partire dalle oltre 525 ore di girato realizzato in sei anni e co-prodotto da ITVS, Independent Television Service, è stato trasmesso come special in due serate dalla [[PBS (azienda)|PBS]]. Rieditato nel 2006 dal produttore Sally Jo Fifer, il film fu presentato al [[Sundance Film Festival]] in concorso per il miglior documentario e la Reichert vinse il [[Primetime Emmy Awards|Primetime Emmy]] 2007 per "l'eccezionale merito nella cinematografia non-fiction".<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=A Lion in the House (2006) - IMDb|lingua=en|accesso=2022-12-03|url=https://www.imdb.com/title/tt0492472/awards/}}</ref>
 
=== 2008-2015: ''The Last Truck: Closing of a GM Plant'' ===
Nel giugno 2008, a seguito dell'annuncio da parte di [[General Motors]], della chiusura degli impianti di fabbricazione di camion e bus di [[Dayton (Ohio)|Dayton]] in [[Ohio]], la maggiore fonte di impiego per la comunità, Reichert e Bognar iniziarono la produzione di ''The Last Truck: Closing of a GM Plant,'' realizzato intervistando centinaia dei più di 3000 operai. La GM aveva proibito le riprese da parte dei cineasti all'interno della fabbrica, per cui le interviste furono realizzate all'ingresso o all'uscita dallo stabilimento e agli operai furono fornite alcune micro-telecamere nascoste per permettere la ripresa delle fasi di realizzazione degli ultimi veicoli. Il film, prodotto dalla [[HBO]] debuttò nel 2009 al [[Telluride Film Festival]] fabbrica e ottenne la nomination per il [[Premi Oscar 2010|miglior corto documentario agli Oscar 2010]].
 
In 2012, Reichert Bognar produssero e firmarono la regia di ''Sparkle,'' che seguiva il lavoro della danzatrice Sheri 'Sparkle' Williams e del ''Dayton Contemporary Dance Company'' (DCDC), e su come gli infortuni in questo lavoro possano pregiudicare il proseguo della carriera. Il film ha vinto il premio come miglior documentario AFI SilverDocs del New Orleans Film Festivals ed è stato trasmesso come serata speciale del programma Lifecaster sulla PBS.
Riga 57:
Sempre nel 2012 la Reichert torna alle sue origini, collaborando per due anni con WYSO 91.3 FM. Qui sviluppa un progetto multimediale basato sia su trasmissioni radiofoniche che su cortometraggi, mostre fotografiche e installazione e website interattivi, che, partendo dall'esperienza di Dayton, mostrano come i lavoratori siano stati costretti e capaci di reinventare e modificare le loro vite e professioni a causa delle crisi economiche. Il progetto ''ReInvention Stories'' (2012-14) è stato presentato nel settore "opere multimediali" del [[Tribeca Film Festival]] 2014.
 
Nel 2015, Reichert e Bognar collaborano con la Cincinnati Opera e la University of Cincinnati's College Conservatory of Music per la realizzazione del cortometraggio ''Making Morning Star,'' un dietro le quinte sulla creazione di una contemporanea "Opera lirica americana" del compositore Ricky Ian Gordon e del librettista [[William M. Hoffman]]. <ref>{{Cita web|url=https://jfi.org/year-round/jfi-on-demand/making-morning-star|titolo=Making Morning Star|sito=jfi.org|lingua=en|accesso=2022-12-03}}</ref>
 
=== 2015-2020: ''American Factory'' ===
Fra il 2014 e il 2015 girò voce, poi confermata, che gli impianti General Motors di Dayton, chiusi nel 2008, sarebbero stati rilevati e riaperti dalla azienda cinese Fuyao, dando nuova linfa e lavoro alla comunità locale, logorata dai precedenti licenziamenti. A Reichert e Bognar venne garantito l'accesso agli stabilimenti sia in Ohio che in Cina e la possibilità di contattare e intervistare i principali dirigenti. Il film ''[[Made in USA - Una fabbrica in Ohio|American Factory]]'' fu realizzato fra il 2015 e il 2017, prodotto dal nipote Jeff Reichert e Julie Parker Benello per la Perticipant Media. Il montaggio fu completato da Lindsay Utz nel 2018, e il compositore Chad Cannon realizzò la colonna sonora nel 2019. Il film finì però per denunciare gli squilibri e le divergenze fra il senso e il diritto del lavoro americano e quello cinese
 
Fu presentato al Sundance Film Festival nel 2019, dove vinse i premi per la miglior regia e il miglior documentario. Sull'onda del successo nel tour di programmazione, il film è acquistato da Netflix e vince il [[Oscar al miglior documentario|premio Oscar al miglior documentario 2019.]]
Riga 69:
Sempre occupati nella produzione, Reichert e Bognar realizzano il film ''9to5: The Story of a Movement'', sul movimento di attivisti che ispirò Jane Fonda per la produzione del film ''9 to 5''. A causa della pandemia COVID19 il film non fu proiettato come previsto al [[South by Southwest Film Festival]], ma dovette attendere l' AFI Docs di Mill Valley e il DOC NYC film festivals dell'anno seguente. Il film si sviluppa con interviste all'attrice e attivista Jane Fonda e a molti membri del movimento ''9 to 5.'' E' stato trasmesso dalla PBS nel 2021 ed ottiene una nomination ai ''[[Peabody Award]] nel 2022.''<ref>{{Cita web|url=https://www.pbs.org/independentlens/documentaries/9to5-the-story-of-a-movement/|titolo=9to5: The Story of a Movement {{!}} The Real Women Who Inspired the Song {{!}} PBS|sito=Independent Lens|lingua=en-US|accesso=2022-12-03}}</ref>
 
Durante la pandemia, Reichert &e Bognar furono contattati da un loro vicino, l'attore [[Dave Chappelle]], per filmare una serie di monologhi a distanza e all'aperto da girare nella loro città di Yellow Springs.
 
Dopo una estate di riprese, con la presenza di partecipazioni straordinarie fra cui [[Jon Stewart]], [[Tiffany Haddish]], e [[Chris Rock]], furono realizzati due film: ''8:46'', diffuso da Netflix nel 2020, e ''Dave Chappelle: Live in Real Life'', che chiuse il Tribeca Film Festival del 2021, con un a sold-out di circa 6.000 spettatori al [[Radio City Music Hall]].
 
==Tematiche e impegno==
In una intervista del 2019 alla WYSO con Neenah Ellis, Julia Reichert affermò che: "tutti siamo influenzati dal periodo storico in cui cresciamo e, negli Stati Uniti degli anni 60, abbiamo vissuto il razzismo, il tentativo di dominare il mondo, l'imperialismo statunitense, enormi ingiustizie e disparità fra le classi sociali e ci siamo detti: questo sistema non funziona, dobbiamo cercare di cambiarlo. Ci abbiamo provato, in un senso in qualche modo rivoluzionario. Come potremmo vivere la vita che vorremmo? come fare per realizzarla? Ciò soprattutto con particolare attenzione per il razzismo, le istanze sociali, il sessismo e il patriarcato. Questo non riguarda solo le istituzioni, ma il nostro privato, le nostre cucine e le camere da letto. Non riguarda come ci trattiamo l'uno con l'altro? Penso che allora ci fosse questo senso comune, molto stimolante, di volere e poter creare un mondo nuovo ".<ref>{{Cita web|url=https://www.wyso.org/local-and-statewide-news/2021-11-17/filmmaker-julia-reichert-reflects-on-her-career-as-a-retrospective-of-her-work-comes-to-the-neon|titolo=Filmmaker Julia Reichert reflects on her career as a retrospective of her work comes to The Neon|sito=WYSO|data=2021-11-17|lingua=en|accesso=2022-12-03}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ideastream.org/news/filmmaker-julia-reichert-reflects-on-her-career-ahead-of-a-retrospective-of-her-work-in-dayton|titolo=Filmmaker Julia Reichert reflects on her career ahead of a retrospective of her work in Dayton|sito=Ideastream Public Media|data=2021-11-18|lingua=en|accesso=2022-12-03}}</ref>
 
L'opera della Richert si concentra sullesulla vitevita della classe operaia e sulla condizione della donna. I suoi cinque film incentrati sul lavoro, ''Union Maids'', ''Seeing Red'', ''The Truck'', ''American Factory'' and ''9to5 - The Story of a Movement'', rivolgono particolare attenzione alle differenze fra le classi sociali, alle disparità sessiste e alle discriminazioni basate sull'etnia, senza cercare un eroe individuale, ma concentrandosi sul senso della collettività e della solidarietà<ref name=":0" />
 
La sua drammaturgia si basa sulla tradizione della storia orale, unendo approfondite interviste con materiale d'archivio, o con realizzazioni che si ispirano al "[[cinema verità]]".
 
Nel discorso di investitura agli Oscar 2020, Julia Roberts disse: "La classe operaia ha avuto vita dura e ancora più dura in questo periodo Ma noi crediamo che le cose possano migliorare [[Proletari di tutti i paesi, unitevi!|quando la classe operaia di tutto il mondo si unisce]]".<ref name = Hoberman/>
 
== Altre attività e insegnamento ==
Dopo avere terminato gli studi alall' Antioch College, Reichert, Klein e altri giovani cineasti formarono un collettivo di attivisti a Dayton, chiamato "The Media House.", che serviva anche come sede per istanze sociali da sottoporre alla comunità, oltre che alla realizzazione e ideazione di prodotti cinematografici nel progetto collettivo "Summer Lights."
 
Ha insegnato per 28 anni cinematografia presso il dipartimento teatro, danza e cinematografia della Wright State University di Dayton, università pubblica dell'Ohio, di cui divenne professore emerito. Tra i suoi allievi si annoverano registicineasti di un certo successo fra i quali: [[Hannah Beachler]], Karri O'Reilly, Nicole Reigel, Sherman Payne and Erik Bork. Ha tenuto corsi e seminari anche presso le università di [[Università di Harvard|Harvard]] e [[Università Yale|Yale]]. <ref>{{Cita web|url=https://web.library.yale.edu/film|titolo=Yale Film Archive {{!}} Yale University Library|sito=web.library.yale.edu|accesso=2022-12-03}}</ref>
 
Nel 2015, ha fondato Indie -Caucus, un gruppo di lavoro e discussione costituito da cineasti indipendenti, per spingere la PBS a finanziare e supportare nei suoi programmi di punta INDEPENDENT''Indipendent LENSLens'' e ''P.O.V.,'' il lavoro dei documentaristi indipendenti. <ref>{{Cita pubblicazione|nome=Full Frame Documentary Film|cognome=Fest|data=2015-04-21|titolo=Indie Caucus|accesso=2022-12-03|url=https://vimeo.com/125577061}}</ref>
 
Julia Reichert è stata mentore e fonte di ispirazione per numerosissimi cineasti e documentaristi. In una intervista del 2022 su Filmaker Magazine, la regista Leilah Weinraub (autrice di ''Shakedown'') ha dichiarato: " l'aver lavorato, ventenne, per Reichert e Bognar, à stato un esempio e il loro lavoro diuna grande ispirazione" .<ref>{{Cita web|url=https://filmmakermagazine.com/115224-interview-leilah-weinraub-shakedown/|titolo=“I Can’t Afford to Let Cliches Live in the Cinema I Make”: Leilah Weinraub on Shakedown {{!}} Filmmaker Magazine|autore=Lauren Wissot|sito=Filmmaker Magazine {{!}} Publication with a focus on independent film, offering articles, links, and resources.|data=2022-06-28|lingua=en-US|accesso=2022-12-03}}</ref>
 
== Vita privata ==
Reichert è stata sposata, fino al divorzio nel 1986, con Jim Klein, da cui ha avuto una figlia, fino al divorzio nel 1986. Si è quindi risposata con Steven Bognar.<ref name = Hoberman/>
 
Nel 2006 le fu diagnosticato un [[linfoma non Hodgkin]] e nel 2018 un tumore alla vescica, a causa del quale è mancata il primo dicembre 2022 a Yellow Springs all'età di 76 anni.<ref name = Vlessing/><ref name = Hoberman/><ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2022/12/03/news/morta_julia_reichert_documentarista_oscar-377307448/|titolo=Morta Julia Reichert, con i suoi documentari ha raccontato la classe operaia e le donne lavoratrici negli Usa|sito=la Repubblica|data=2022-12-03|lingua=it|accesso=2022-12-03}}</ref>
 
==Filmografia==